Capitolo 33

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A cena, la McGonagall ci mise un po' per ottenere l'attenzione di tutti e il completo silenzio in Sala Grande.

-Ragazzi! Silenzio per favore! Devo darvi una notizia importante!-
A poco a poco calò il silenzio nella stanza.

-Grazie. Bene, devo darvi una brutta notizia. Recentemente, si sono verificate delle evasioni dei Mangiamorte dalla prigione di Azkaban-

A quelle parole si diffuse un brusio tra i tavoli delle quattro Casate.

-Silenzio! Non ho ancora finito!- urlò la preside, e il chiacchiericcio si spense.

-Come stavo dicendo... Si sono verificate queste evasioni, per tanto, la squadra di Auror del signor Harry Potter e del signor Ronald Weasley pattuglierá la scuola finché i Mangiamorte non saranno rinchiusi nuovamente ad Azkaban- continuó la McGonagall.

Hermione lanciò uno sguardo dall' altra parte della sala, verso Malfoy.
Non voleva che dopo quell' annuncio le persone ricominciassero ad emarginarlo.

Però per fortuna vide che nessuno lo stava guardando male, anzi. I Serpeverde stavano parlottando tra di loro con aria molto preoccupata, come praticamente tutti gli altri tavoli.

Hermione e Ginny si alzarono e andarono verso il dormitorio dei Grifondoro.

-Non dobbiamo preoccuparci- aveva detto la rossa, sedendosi sul letto di Hermione. -Ci sono gli Auror qui. Adesso riprendiamo il discorso di prima. Tu e Malfoy, eh?- e sorrise.

-Già... Io e Malfoy... La McGonagall mi aveva dato il compito di stare con lui tutto l'anno perché non fosse più emarginato dagli altri, e adesso che la missione ha funzionato non ce n'è più bisogno- spiegò Hermione.

-Ma tu ti sei accorta del fatto che ti piace Malfoy, non è così? E adesso ti manca- indovinò Ginny.

-Esatto. Luke oggi era andato a chiedergli se gli mancassi anche io, ed aveva scoperto una cosa importantissima, da quello che diceva lui, ma non ha voluto dirmela. Diceva che me lo avrebbe dovuto dire Malfoy in persona, ma poi sono arrivati Harry e Ron...- concluse la riccia, sospirando.

-Allora domani, al poso di andare a lezione, tu ti incontrerai con lui- decise per lei Ginny.

-Ma come! Perché dovrei saltare la lezione?!- domandò Hermione, incredula.
Non sopportava l'idea di perdersi qualche ora di spiegazione.

-Così nessuno vi disturberá. Fidati Hermione, sarà il momento giusto-

Hermione stava ancora protestando, ma Ginny prese una pergamena e scrisse:

Malfoy,
incontriamoci domani durante l'ora di Erbologia al Lago Nero. Dobbiamo ancora parlare, no?

Granger

Poi, con un incantesimo, fece smaterializzare la lettera a Malfoy.

-Fidati amica mia, domani mi ringrazierai- disse Ginny.

Ed Hermione si disse già che probabilmente l'amica aveva ragione.

***

Chissà che cosa voleva dirgli la Granger di tanto importante da dargli addirittura un altro appuntamento.

Nei suoi desideri più irrealizzabili sognava che lei volesse dichiararsi, ma sapeva già che era una cosa impossible, e che non doveva nemmeno pensarci.

Magari voleva solo...
Oh, era inutile, non lo sapeva, e continuare a pensarci lo avrebbe solo reso più ansioso.

Così decise di andare a dormire.
Il tempo sarebbe passato più velocemente.

***

Hermione era molto in ansia.
Ma non solo per quello che stava per dire a Malfoy, ma anche perché non era da lei saltare le lezioni.

E se qualcuno l'avesse riconosciuta? Non sarebbe più stata una studentessa modello.

E poi doveva anche evitare Harry e Ron.

Quella mattina era riuscita ad ignorarli del tutto, facendo finta di non vederli, cambiando sempre strada...
Ma sembrava che la seguissero.

Così decise di rendersi "meno riconoscibile".

Quando Malfoy arrivò al Lago Nero, gli venne un colpo.

-Granger, che cos' hai sulla testa?!- aveva domandato.

Infatti Hermione aveva indossato un cappello (che a dir la verità sembrava più una donnola morta), che le aveva regalato sua zia Suzanne, che lei non si era mai messa.

E poi aveva indossato degli occhiali da sole rosa fluo.

-È per non farmi riconoscere!- si era giustificata lei.

-Ma ti sei resa conto che così attirerai molto di più l'attenzione?- le aveva fatto notare Draco.

-Oh... Giusto- e si tolse tutto il travestimento.

-Bene, ora non mi sembra più di parlare con una pazza da manicomio. Di che cosa volevi parlare?- chiese Draco.

-Oh, giusto. Dovevo ancora dirti la cosa di ieri pomeriggio, quando...-

-...quando Lenticchia e San Potter ci hanno interrotto, vero?- completò Draco per lei.

-Si, esatto. Ecco, io...- cominciò lei.

-Ragazzi, cosa ci fate qui?- domandò qualcuno.

-Oh, ma è mai possibile parlare in santa pace?!- sbuffó Hermione, voltandosi.

-Ah, salve professoressa...- disse poi, arrossendo.

-Signorina Granger, signor Malfoy... Come mai non siete in classe?- chiese la professoressa, guardandoli con aria severa.

-Bhè, ecco noi... Dovevamo parlare- ammise Hermione.

-E non potevate farlo oggi pomeriggio? Per questa volta, vi lascio andare, ma la prossima volta non sarò così buona. E ora tornate a lezione, forza!- disse la McGonagall.

E quindi, nemmeno quella mattina avrebbero parlato.

Ma ogni volta che quell' incontro veniva rimandato, Hermione era sempre meno sicura...

-Spazio autrice-

Welá gente!
Come va????

A me... Gne, perché in questo momento della notte c'è un WiFi di merda, e anche perché domani ho gli orali.

*KILL ME*

MA SU CON LA VITA!
DOPO GLI ORALI SARÒ TUTTA PER VOI *faccina pervy*

Ma... Una cosa... Non so a quanti capitoli riuscirò ad arrivare con questa storia.
Spero almeno a 40 di arrivarci.

Se così non fosse... Sarebbe un problema?
Fatemi sapere.

Un bacio, ho sonno, ciauuu❤❤

Like ice   |Dramione| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora