Capitolo 25

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-Spazio autrice-
Questa cosa la volevo dire all' inizio del capitolo perché ci tengo molto.
Sapete tutti che cosa è successo a Manchester, vero?

Ecco, io lo dico qui perché non so dove altro dirlo.

Questi terroristi, o kamikaze, o qualsiasi altra cosa siano, HANNO ROTTO I COGLIONI.
Già non aveva senso fare tutti quegli attentati in luoghi pubblici, con persone che stavano vivendo tranquille la loro vita.

Ma dei ragazzini...
Andare lì, ad un concerto, apposta per far fuori dei BAMBINI!
Come si può essere così crudeli io davvero non riesco a capirlo...

Senza contare come sta Ariana Grande ora. Quanto si sentirà in colpa...

Mi dispiace se questo spazio autrice è venuto lungo ma avevo bisogno di dirlo.

#HOPING FOR BETTER DAYS
#PRAY FOR MANCHESTER

I giorni successivi passarono piuttosto velocemente.
Draco ed Hermione erano stati impegnatissimi nei preparativi della festa, e alla fine erano abbastanza soddisfatti.

Avevano infatti dovuto invitare tutti gli studenti degli ultimi due anni alla festa, e in più dovevano stare attenti a non farsi scoprire dai professori o dagli alunni più piccoli.

C'era stato bisogno di trovare cibo e bibite sufficienti per tutti, dato che la Stanza delle Necessità non forniva alimenti e bevande.

Per fortuna in loro soccorso erano arrivati i Serpeverde, che appena avevano sentito parlare di una festa si erano subito attivati.
Avevano un qualche metodo per trovare tutto il necessario.
Erano esperti in fatto di feste clandestine.

E poi Hermione era tutta presa dal trovare il vestito da mettersi quella sera.

Negli anni passati per questioni di moda c'era sempre stata Ginny a consigliarla, ma quella volta se la sarebbe dovuta cavare da sola.
Il solo pensare al tempo passato con Ginny la riempiva di malinconia, ma, come si era promessa all' inizio dell' anno, il momento di essere deboli era finito.
Doveva essere fredda, come il ghiaccio.

Così era andata sul classico. Aveva un vestito bianco con una cintura lucida nera. Il vestito aveva le spalline e la gonna larga, che le arrivava alle ginocchia.
Aveva semplici scarpe col tacco nere.

Non si era impegnata troppo, diciamo.

E Draco nemmeno.
Avrebbe messo uno dei suoi completi neri migliori, ma aveva preso la situazione più che come un appuntamento come un gioco.
Non ci teneva troppo ad essere impeccabile come suo solito.

Pansy, non appena ebbe saputo della festa, aveva subito iniziato ad assillarlo per andare insieme a lui, che però era riuscito a togliersela di torno, dicendo che sarebbe andato con la Granger.
La faccia di Pansy in quel momento era impagabile .

E poi la ragazza aveva provato ad ignorarlo per un po' ma, come tutti sappiamo, è impossibile tenere il broncio a Draco...

Durante quelle settimane Hermione non era più stata troppo con Luke, e lo aveva lasciato a Malfoy.
Si era detta che doveva liberarsi anche di lui nella sua vita. Tanto prima o poi se ne sarebbe andato comunque.

E, la cosa le preoccupava di più, era che credeva di essersi in qualche modo affezionata a Malfoy. E la cosa non andava bene.
Per niente.

***

E così, la sera della festa arrivò, attesa da tutti gli studenti di sesto e settimo anno.

Era la Vigilia di Natale. Draco aspettava Hermione davanti alla Sala Comune dei Grifondoro.
Era molto nervoso.

Continuava a guardarsi intorno, per paura che potesse arrivare qualche professore.

Ogni tanto dal quadro della Signora Grassa usciva qualche coppietta di Grifondoro che si dirigeva alla festa e che gli sorridevano, dato che era stato lui ad organizzarla, da come avevano detto agli studenti.

Poi, dopo una decina di minuti che aspettava, Hermione uscì dalla Sala Comune, con la stessa silenziosità di un elefante.

-Granger! Fai piano!- le disse sotto voce.
-Scusami, sono inciampata. Con questi cosi è impossibile camminare!- si scusò lei, indicando i tacchi che portava ai piedi.

E Draco notò come era vestita.

-Wow, Granger. Sei bellissima...- riuscì a dire lui, senza staccarle gli occhi di dosso.
Quell' abito non aveva niente di particolare, ma nella sua semplicità era perfetto addosso a lei.

-Grazie. Anche tu non sei male, Malfoy- disse la ragazza, arrossendo, e sperando che al buio non si vedesse che era diventata rossa.

-Allora... Andiamo?- chiese Draco, porgendole il braccio.
Lei lo prese e insieme andarono al settimo piano, verso la Stanza delle Necessità.

Lì dentro c'era un sacco di gente che era arrivata più in orario di loro.
Già la musica rimbombava nella sala, che per l'occasione era diventata enorme.

C'erano persone che mangiavano snack al buffet, altri che si sbaciucchiavano, altra gente che ballava in pista.

-Che si fa? Balliamo?- domandò Hermione, con un tono di voce un po' timido.
Draco annuì e, prendendola per mano, la portò al centro della pista, e ballarono come matti fino a che tutti non se ne furono andati.
Si erano divertiti un mondo.
Ad un certo punto quasi tutti si erano fermati per guardare quell' improbabile coppia che si divertiva.
Draco aveva anche scorso con la coda dell' occhio Pansy che, nel vederli insieme, era andata al buffet come una furia, trascinandosi dietro Theodore Nott, il suo accompagnatore.
Era stato esilarante.

Si sedettero su uno dei divanetti che ormai erano vuoti, per riposarsi.
Non si erano fermati tutta la sera.

-Caspita Granger. Balli bene eh...- ammise Draco, col fiatone.

-Anche tu, Malfoy. È stata una delle serate più divertenti della mia vita- disse Hermione, e Draco, dentro di sé fu felice, perché era riuscito a renderla contenta.
Non si spiegava il perché dell' obbiettivo di farla divertite almeno un po'.

Forse perché era stato l'unico a cui aveva confidato dei suoi genitori...
O forse perché stava cominciando ad affezionarsi a lei, alla sua compagnia, al modo in cui gli sapeva tenere testa come nessun altro...

Like ice   |Dramione| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora