Capitolo 8

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Quanto si può odiare una persona?

Bhè, questo Draco non lo sapeva, ma era sicuro che tutto l'odio che potesse provare una persona lo provasse lui per la Granger. Non la poteva sopportare. Se solo non fosse finito ad Azkaban insieme ai suoi genitori, l'avrebbe uccisa all' istante.

Ma, ora che ci pensava meglio... In prigione c'era la sua famiglia, quindi, quasi quasi...

No. No...
Se voleva riguadagnarsi la reputazione non poteva ucciderla. Peccato...
Ma niente gli impediva di metterla nei guai, vero?

Così riprese a camminare verso l'ufficio della McGonagall, cioè l'ufficio del preside.

Arrivò davanti alla statua del Gargoyle di pietra e disse la parola d'ordine. Salì le scale e bussò alla porta.
Sentì la voce stanca della preside all' interno invitarlo ad entrare, così fece il suo ingresso nella stanza.

-Signor Malfoy... A cosa devo il piacere della sua visita? E la signorina Granger? Dov'è?- chiese lei.

-Bhè, era proprio di questo che volevo parlarle, professoressa...- ghignó Draco.

-Mi dica pure, signor Malfoy-.

-Vede, io e la Sang... Granger eravamo ancora ad Hogsmeade, tranquilli, quando lei ha visto un ragazzino del primo anno per strada ed è subito andata da lui. Appena ha iniziato a fare amicizia se n'è andata con lui, pure insultandomi- disse Draco, con fare drammatico.

-Davvero? Ma la signorina Granger non mi sembra il tipo da fare cose simili...- disse la McGonagall, sospettosa. Molto probabilmente non credeva a Draco, ma come darle torto... Era il bugiardo d'eccellenza della scuola. Dopo Fred e George, si intende.

-Glielo giuro professoressa! Mi ha davvero piantato in asso a Hogsmeade per un ragazzino del primo anno! Credo che dovrebbe punirli- assicurò Draco.

-Perché anche il ragazzino?-

-Perché si trovava ad Hogsmeade, e a quelli del primo e secondo anno non è permesso, dico bene?- continuò lui, ghignando.

-Sa signor Malfoy? Ha ragione. Ultimamente la signorina Granger mi sta deludendo un po' troppo, ed è per questo che le credo. Anzi, grazie davvero per avermi avvisato. E ora venga con me, dobbiamo andare dalla signorina Granger- disse la McGonagall, alzandosi da dietro la scrivania.

Draco ghignó soddisfatto e seguì la professoressa fuori dall' ufficio.

Arrivarono davanti al quadro della Signora Grassa, al settimo piano, e la McGonagall pronunciò la parola d'ordine senza farsi sentire da Draco.

-Lei rimanga qui, signor Malfoy- ed entrò.

Draco rimase lì ad aspettare per soli dieci minuti, per poi veder comparire dal quadro la preside, seguita dalla Granger e da quel moccioso del primo anno.

Appena Hermione notò Draco gli lanciò una delle sue peggiori occhiate assassine, capendo quello che aveva fatto.

Intanto Luke continuava a non capire che cosa volesse la preside proprio da lui. Era tanto tranquillo in Sala Comune, per una volta, e la McGonagall era entrata come una furia cercando lui ed Hermione, la sua nuova amica.
Poi vide Draco, e sentì crescere una grande paura dentro di sé. Non solo aveva il terrore dei Serpeverde, ma lui era proprio il capo! Era terrificante.

-Perché ci ha chiamati, professoressa?- fu riscosso dalla voce di Hermione.

-Perché, signorina Granger, il signor Malfoy è stato tanto gentile da informarmi del fatto che lei non ha rispettato la mia richiesta. E lei, signorino Smith, si trovava ad Hogsmeade, quando sa benissimo che ai ragazzini del primo e del secondo anno è severamente proibito!- disse la McGonagall, infuriata.

Hermione stava per ribattere, ma la preside continuò:- Sono molto delusa da lei, signorina Granger. Che esempio pensa di dare a questo ragazzino non rispettando le regole? Per questa volta non avrà nessuna punizione, ma le sconsiglio di fare di nuovo una cosa del genere. La stessa cosa vale per lei, signorino Smith. E ora tornatevene nei vostri dormitori-.

La preside si allontanò, e Draco ghignó soddisfatto. L'espressione della Granger era qualcosa di esilarante.
Luke tornò nella Sala Comune a testa bassa.

-Che fai Granger? Tu non torni in dormitorio? Non vorrai mica essere sgridata di nuovo dalla vecchia, vero...?- disse ghignando, e si voltó, pronto a tornare nei sotterranei, verso la sua Sala Comune.

Poi si sentì tirare per un braccio e si voltó.

La Granger lo stava fissando con odio, e disse:- No no no no no, brutto bastardo che non sei altro. Dove pensi di andare?!-.

-Sto solo facendo come ci ha chiesto la McGonagall, no? Oh, giusto... Tu ultimamente non le dai mai ascolto...- disse lui, divertito.

-Senti Malfoy, non fare tanto lo spiritoso... Tu sai benissimo che non sprecherò il mio tempo con te, e questo non dovrai mai, e dico MAI, dirlo alla McGonagall... Ti è chiaro?- continuò lei, lanciando fiamme dagli occhi.

-Sennò? Cosa avresti mai il coraggio di farmi tu, che sei solo una Grifondoro, nata babbana per giunta...?-

-Oh credimi... La guerra mi ha cambiata molto... Non mi faccio problemi a darti un pugno come al terzo anno... Scommetto che te lo ricordi ancora, no?-

L'espressione di Draco cambiò in un millisiecondo da divertita a furiosa. Certo che se lo ricordava ancora. Quella stronza gli aveva fatto un male terribile, ma non lo avrebbe mai ammesso.

-Si Granger, me lo ricordo bene. E sai perché? Perché lì ho capito quanto tu valga poco. Non mi hai fatto assolutamente niente, e dubito che ancora oggi sia cambiato qualcosa...- rispose ridacchiando.

Ecco, però non aveva fatto i conti con il fatto che Hermione fosse molto impulsiva, e a quelle parole...

Draco si ritrovò con il naso sanguinante a un metro dalla Granger e un dolore assurdo in pieno viso.

Non ci credeva.
Lo aveva picchiato di nuovo?!

-Dillo pure alla McGonagall, non mi interessa...- e se ne andò.

-Spazio autrice-

Ciao...
So che come capitolo non è il massimo ma... È tutto quello che sono riuscita a fare...
Sorry♥

Like ice   |Dramione| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora