Capitolo 16

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-Che cosa vorresti dire con questo?!- chiese Draco, quasi urlando. Alla risposta di Hermione era scattato in piedi come una molla.
-Adesso te lo spiego ma... Prima usciamo di qui, altrimenti ci cacciano, con tutto il casino che stai facendo- disse Hermione, uscendo dal locale. Infatti tutti ormai li stavano fissando, dato che Draco stava urlando.

-Bene, ora siamo usciti. Spiegami questa idea!- sbraitò il ragazzo.
Ma Hermione non lo ascoltò e continuò a camminare verso Hogwarts.

-Granger! Ma ti vuoi fermare?! E ascoltami una volta tanto!- urlò Draco quando furono arrivati al Lago Nero, afferrando Hermione per un braccio.

Lei si voltò, scocciata, e disse:- Ora te lo dico! Volevo solo arrivare ad Hogwarts, altrimenti Luke sarebbe stato nei guai. E fidati di me una buona volta!-. Draco sbuffò e chiese per l'ennesima volta:- Dimmi per quale motivo questo moccioso mi sarebbe utile-.

-Hermione... Io dovrei aiutere... Lui?- sussurrò Luke all' orecchio della ragazza.

Esasperata, Hermione fece sedere i due sotto un albero e iniziò a parlare:- Allora... Malfoy, qui a scuola sei conosciuto come un senza cuore, una persona meschina, arrogante, egoista...-

-Hai reso l'idea...- disse Draco, arrabbito.

-...e questo non fa altro che accrescere la rabbia degli studenti. Quindi ho pensato che se tu ti mostrassi piuù disponibile nei confronti degli studenti più piccoli, il processo di ripopolarizzazione (?) sarebbe più veloce- continuò lei, non prestando la minima attenzione al biondo.

-Con questo dove vuoi arrivare...?- chiese Draco, temendo già la risposta.

-E soprattutto... Cosa c'entro io?- domandò Luke, tenendosi a debita distanza dal Serpeverde.

-Se mi fate parlare, magari... Dicevo... Malfoy, tu stai sul cazzo a praticamente tutti quelli del primo anno, compreso Luke, ma scommetto che se glielo chiedessi con gentilezza lui ti aiuterebbe, fingendo di essere tuo amico, vero Luke?- finì di parlare Hermione.

Il ragazzino fece scorrere lo sguardo da Hermione a Draco per parecchie volte, finché non disse:- Bhè... E io che ci guadagno?-.
Draco ghignó, dicendo:- Ma sentilo...-

-Luke, se ti farai amico di Malfoy verrai rispettato da quelli della sua Casata. Non oseranno spaventarti se sei amico di uno come quest' essere- rispose prontamente Hermione.

-Che cosa intendi dire con "quest' essere", scusa?- chiese Draco, indignato.

-Malfoy, sta zitto. Che dici Luke, ci stai?- chiese la ragazza, liquidando la domanda di Draco con un gesto della mano.

-E va bene, ci sto. Ma tu, Malfoy, devi smetterla di trattarmi in questo modo, sennò il patto salta- rispose Luke.

Draco ridacchiò:- Senti senti... Chi ti ha consigliato di dire queste cose? Non riusciresti a dirmi una cosa simile senza pensarci, moccioso-

-Ecco, questa è una delle cose che devono finire- continuó a parlare il ragazzino.

-Certo, certo... Contaci- disse Draco, alzando gli occhi al cielo con un ghigno stampato sul volto.

-E piantatela voi due!- strillò la Grifondoro, arrabbiata. Poi continuó:- Malfoy, Luke ha ragione. Devi smetterla di trattarlo così. E tu, Luke, non mandare tutto all' aria se Malfoy dovesse fare qualche cazzata. Da lui non si può pretendere troppo. E ora si sta facendo buio, quindi è ora di andare. Comincerete domani- e se ne andò.

Draco si alzò di scatto e fece per rincorrere Hermione, urlando:- Granger! Non ti permettere mai più di insultarmi o non la passi liscia!-, ma Luke lo afferrò per un braccio e disse:- Sta fermo! Non darle fastidio, solo perché ha detto la verità...- e se ne andò anche lui.

Draco dovette fare ricorso a tutta la sua forza di volontà per non commettere un crimine, contro un ragazzino di undici anni, per di più. Ma come aveva anche potuto pensare la Granger a un' idea così stupida? Insomma, avrebbe potuto intuire che lui quel ragazzino lo odiava. E invece no! Non bastava passare il resto dell' anno con una rompicoglioni come lei? Certo che no, doveva aggiungere al gruppo pure quel ragazzino!

Si distrasse dai suoi pensieri e decise di rientrare anche lui. Quella sera avrebbe finalmente parlato con Blaise. Bhè, se non altro il piano non era poi così inutile...

***

Blaise era nella Sala Comune dei Serpeverde. Di norma a quell' ora non sarebbe stato lì, ma in giro da qualche parte con Ginny. Ma quel pomeriggio aveva detto a Draco che avrebbero parlato, e seppur fosse un Serpeverde promesse di questo tipo le manteneva.

Così aspettò pazientemente che arrivasse il biondo.

L'espressione di Draco era esilarante. Era ovvio che cercava di ostentare un comportamento serio e distaccato come suo solito, ma non riusciva molto bene a nascondere la sua allegria nel vederlo lì, che lo aspettava.

Tenendosi a debita distanza, i due andarono nella stanza singola di Draco. Blaise si sedette sulla poltrona, e il biondo sul letto.
Quest' ultimo tentò un approccio come quello del pomeriggio:- Allora Blaise? Che mi racconti di bello?-.

Il moro ghignó e disse:- Cosa mi racconti tu piuttosto. Allora... La Granger, eh?-

-Non sto con la Granger, Blaise. Siamo solo "amici"- specificò Draco, cercando di non far vedere che era scocciato, per non perdere l'occasione di parlare con Blaise.

-Certo, certo... Quando renderai pubblico il vostro fidanzamento potrò dirti "te lo avevo detto"- continuò Blaise, sedendosi vicino a Draco e dandogli una pacca sulla spalla, e il biondo capì che quello era tornato ad essere il suo migliore amico.

-Spazio autrice-

Non odiatemi please.
Questo capitolo fa schifo e non si merita questa attesa, ma perdonatemi...
Sorry

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