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Dopo un altro paio di minuti di attesa, le mie preghiere vengono finalmente ascoltate e un uomo sulla cinquantina, con una toga che gli conferisce un aspetto incredibilmente austero, compare nell'aula, diventata improvvisamente fin troppo affollata.

"Vedo qui, signor Roberts, che lei è accusato di due omicidi di primo grado." Afferma l'uomo, lanciando uno sguardo veloce ad Ian, dopo aver sfogliato un paio di fogli con fare sbrigativo. "Come si dichiara?"
"Non colpevole, Vostro Onore." Risponde Ian prontamente, in un tono fermo e estremamente freddo che fa sollevare dei leggeri mormorii tra gli indesiderati spettatori.

"Come pensavo." Ribatte il giudice, alzando un sopracciglio con fare derisorio. Al che, me ne accorgo, guardando per la prima volta in maniera diretta Ian, fa si che la mascella di quest'ultimo si contragga furiosamente, facendo destare, o almeno per quanto mi riguarda, dei sospetti su quanto egli sia in grado di affrontare questa udienza senza perdere le staffe. Ryan però, dal canto suo, non sembra affatto preoccupato. Con uno sguardo infuocato, aspetta pazientemente il momento in cui potrà difendere il suo cliente con tutte le armi che ha.

"Procuratore, a lei la parola." Proferisce il giudice, lanciando a Darril uno sguardo alquanto annoiato.
"Grazie, Vostro Onore. " Si affretta a pronunciare quest'ultimo, per poi dare segno di un po' di nervosismo, tossicchiando più volte nel chiaro intento di schiarirsi la voce. "Data la natura efferata dei due omicidi, la procura ritiene opportuno che l'imputato debba restare sotto custodia cautelare fino alla fine del processo."
"Non avete uno straccio di prova che possa incolpare in maniera univoca il mio cliente." Lo interrompe malamente Ryan, beccandosi un'espressione contrariata da parte del giudice. "Su cosa vi basate? Sulla sua presenza a Los Angeles nei periodi in cui i due omicidi sono avvenuti? Questo è a dir poco penoso!"
"Avvocato, la prego di moderare i toni!" Viene ammonito il mio capo, mentre io comincio ad avere l'impressione che questa prima udienza non andrà affatto come sperato.
"E poi, cos'altro, vediamo..." Prosegue Ryan, portandosi la mano sul mento, per poi iniziare a picchiettarsi il labbro inferiore con l'indice, assumendo un aria volutamente meditabonda. "Ah, già, il mio cliente ha anche frequentato delle feste a cui ha partecipato mezzo mondo. Eppure mi sembra che l'unico ad essere incriminato per due omicidi sia proprio lui."
"Avvocato, ci risparmi la sua ironia!" Esclama ancora il giudice, alzando di poco la voce, facendo chiaramente capire di essere visibilmente spazientito.
"Mi scusi, Vostro Onore, ma per quanto ne so, persino lei potrebbe aver frequentato una di quelle feste, e, quindi, essere un possibile sospettato!" Conclude Ryan, in tono di sfida.

Inutile dire che questa accusa dallo sfondo ironico rappresenta un po' una sorta di ultima goccia che fa traboccare il vaso. Nell'aula scoppia nuovamente un chiacchiericcio fastidioso, mentre il giudice sembra in procinto di scagliarsi contro Ryan.
E, onestamente, non ho la più pallida idea del perché egli abbia adottato questa strategia alquanto offensiva, che non sta facendo altro che danneggiarci. Per quanto mi sforzi di incontrare il suo sguardo e implorarlo di ritornare in sé, sembra che ormai abbia deciso di non voler più ritornare sui suoi passi.

"Che cazzo sta facendo?" Sussurra Ian, rivolgendosi a me per la prima volta.
Girando la testa, mi sorprendo nel trovarlo incredibilmente vicino al mio viso, e questo, mio malgrado, mi porta ad avere qualche istante di interdizione. Non è una cosa da tutti i giorni trovarsi così tanta bellezza vicino e, allo stesso tempo, doversi ricordare costantemente che si tratta soltanto di un bell'involucro. Se solo un terzo delle cose che vengono dette su di lui fossero vere, allora dentro è marcio tanto quanto è bello fuori.
"Non ho la più pallida idea." Ammetto,in fine, sentendomi stranamente in colpa.
"Basta così!" Urla il giudice,interrompendo il nostro breve scambio di repliche e puntando il dito nella direzione di Ryan, per poi posare lo sguardo su di me. "Signorina, la prego di proseguire lei. Non ho più intenzione di ascoltare gli sproloqui offensivi di quest'uomo!"

Baci dal sapore del sangue || Ian SomerhalderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora