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Ora, dopo aver fatto la pazzia di cercare di comportarmi come una persona civile con un Ryan che sembra aver perso il lume della ragione (per un motivo a me totalmente ignoto), devo fare uno sforzo maggiore per non lasciarmi sopraffare dai miei stessi pensieri. Da una parte c'è il bacio di Ian, che è stato indubbiamente un grande errore...così grande che solo rammentandolo mi vien quella voglia irresistibile di prendermi a schiaffi; dall'altra parte, invece, c'è l'inarrestabile desiderio di scoprire cosa si nasconde dietro allo strano e sfuggente comportamento di Ryan.
Da qualunque punto di vista io mi trovi a guardare però, capisco all'istante che questa sia una di quelle volte in qui devo tenere a freno la mia tendenza a spaccare il capello in quattro fino ad arrivare ad una verità che potrebbe tenermi sveglia fino alle prime luci del mattino.

Perciò, girandomi e rigirandomi nel letto, mi lascio scivolare in un sonno profondo e libero da ogni sorta di pensiero, forse un po' anche grazie alla stanchezza che si accumula ogni giorno e che viene a galla nell'esatto momento in cui mi capita di toccare una superficie abbastanza comoda da volermici sdraiare senza rialzarmi mai più.

Non so esattamente cosa mi spinge ad aprire gli occhi qualche minuto prima che l'orologio sul display del mio telefono indichi le otto del mattino. Certo è che  mi alzo di scatto dalla mia posizione fetale e mi guardo intorno con fare spaesato, avendo la vaga e fugace impressione di non trovarmi nel posto giusto.
Dopo aver messo a fuoco l'ambiente intorno a me ed aver appurato che la mia impressione sia completamente insensata, analizzo nuovamente il display del mio cellulare, per poi notare la notifica dell'arrivo di un messaggio da parte di Ian.

Strofinandomi gli occhi con fare infantile, mi prometto di guardarlo non appena sarò anche in grado di rispondergli in maniera ragionevole ...cosa che non riuscirei a fare in questo preciso istante, visto il forte mal di testa e lo stato di perenne intontimento. Per questa ragione, decido di rimettermi ancora ad oziare, convincendo me stessa che, per un paio d'ore, nessuno si troverà nella situazione di non poter fare a meno della mia presenza.

In men che non si dica però, sono già le undici e qualcuno sta bussando insistentemente alla mia porta. Malgrado il mio primo impulso sia quello di girarmi sull'altro fianco e continuare a crogiolarmi nel letto, mi sento costretta ad abbandonare il mio rifugio e assicurarmi che non si tratti di una questione estremamente urgente.

Eppure, mi ritrovo a pentirmi di aver lasciato prevalere la buona educazione quando mi trovo davanti agli occhi l'irascibile Ryan.  Ammetto di essere quasi tentata a sbattergli la porta in faccia, ma mi astengo dall'abbassarmi a questi livelli, sapendo di essere migliore di così.

"Allora?" Gli chiedo, dopo un paio di secondi di imbarazzante silenzio.
"Dobbiamo andare in ospedale." Proferisce, evitando cautamente il mio sguardo.
"Perché?" Lo incalzo a continuare, soffocando un piccolo sbadiglio.
"Ian ha subito un'aggressione da parte del padre di Clara, questa mattina alle otto. In realtà, è stato un tentato omicidio..." Spiega in tono fermo, senza mostrare alcuna emozione.
"Non è possibile!" Lo interrompo, ricordandomi improvvisamente il messaggio che Ian mi ha mandato poco prima delle otto, forse proprio poco prima che l'aggressione venisse messa in atto.
"Sai che succedono spesso queste cose." Ribatte, interpretando male la mia esclamazione incredula. Tuttavia, il suo tono freddo mi impedisce di dargli alcuna spiegazione, giacché sembra che l'accaduto non stia suscitando niente in lui, quasi pensasse che sia stato un attacco più che meritato.
" Pare che le sue condizioni siano stabili, per il momento. In ogni caso, Emily e Jason sono già all'ospedale e appena avrai finito di prepararti, li raggiungeremo." Conferisce nello stesso tono calmo, prima di girare i tacchi e lasciare che io ritorni in camera.

Prima di procedere col prepararmi alla velocità della luce, decido di guardare il contenuto del messaggio, sentendo una sorta di dispiacere nel non aver risposto al momento giusto.
E questa sensazione si amplifica ulteriormente quando scorgo le sue parole, sullo schermo del mio telefono:

Baci dal sapore del sangue || Ian SomerhalderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora