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"Ottimo lavoro!" Si congratula Ryan con Ian, non appena quest'ultimo ritorna a prendere posto al banco della difesa.
Con la coda dell'occhio catturo il modo quasi impercettibile in cui Ian si volta verso di me, restando ad analizzare per qualche secondo il mio viso prosciugato da qualsiasi tipo di emozione.
Io, invece, obbligo me stessa a non lanciare alcuno sguardo nella sua direzione, ostinandomi a guardare di fronte a me con la mascella contratta per lo sforzo di non aprire la bocca e apostrofare Darril in tutti i modi possibili e inimmaginabili.

Per tutto il resto dell'udienza, ho ancora l'impressione che tutti gli sguardi siano puntati su di me, in attesa di vedere una mia reazione. E forse è per questo che mi pare che il tempo si stia trascinando con una lentezza straziante, come se volesse punirmi per aver osato pensare che me la sarei cavata senza nemmeno essere notata.
E benché, con ogni secondo che passa, non faccio altro che fantasticare sul momento in cui potrò fiondarmi fuori dall'aula, quando il giudice mette fine all'udienza, fissandone un'altra tra una settimana esatta, me ne resto seduta composta ad osservare come l'aula si libera piano piano.

Ryan segue il procuratore a ruota, probabilmente ancora deciso a dirgliene quattro per il suo colpo basso. Ma Ian non sembra intento a muoversi nemmeno di un centimetro, aspettando pazientemente che ogni sguardo curioso ci abbandoni.
Quando ciò accade, con movimenti lenti e sinuosi, egli si siede accanto a me per poi obbligarmi a guardare nell'azzurro dei suoi occhi a volte davvero impenetrabili, alzandomi il mento con le sue dita che, allo stesso tempo, accarezzano ogni centimetro di pelle toccato.
"Andrà tutto bene." Asserisce in tono basso. "Nessuno ha creduto alle sue parole."
Per mia sfortuna, sento come gli angoli degli occhi iniziano ad inumidirsi malgrado il mio tentativo di trattenere le emozioni. Ma essere stata messa in ridicolo ed essere stata dipinta come una povera illusa ha spazzato via ogni traccia del mio orgoglio. E ora che Ian mi sta parlando in questo tono basso e soave, cercando di confortarmi nonostante tutti i dissapori che ci sono stati ultimamente, oltre alla delusione si aggiunge anche la confusione.

Non so se essere triste per il mio piccolo fallimento o essere contenta di ritrovarmi tra la sue braccia. E questa ventata fresca di confusione è l'ultima goccia che fa traboccare il vaso. Lacrime di vergogna e, a tratti, sollievo prendono a scorrere sulle mie guance ininterrottamente.

"Non piangere, ti prego." Sussurra, chinandosi a raccogliere le lacrime con le sue stesse labbra. La dolcezza di questo gesto però, invece di fermare le lacrime, mi fa scoppiare ancora di più, in un pianto silenzioso interrotto soltanto dai miei tentativi di trattenere il fiato.
Ian, come risposta, mi circonda con le sue braccia muscolose, stringendomi talmente forte che potrebbe togliermi il respiro.
Ma se così fosse, credo che in questo preciso istante non m'importerebbe. Gli darei via libera, continuando a bearmi nel suo abbraccio fino all'ultimo sospiro.

"Perché ti importa così tanto?" Gli chiedo, dopo un lungo silenzio.
"Non lo so." Risponde piano, accarezzandomi la schiena. "So solo che quando il procuratore ha iniziato a parlare di te, ho davvero desiderato di fargli del male con le mie stesse mani. Immagino che questo voglia pur dir qualcosa."
"E che cosa vorrebbe dire?" Gli chiedo ancora, allontanandomi di qualche centimetro, in modo da poterlo guardare direttamente negli occhi.
"Che più ci provo a starti lontano, e più mi sento attirare nella tua trappola." Asserisce, scuotendo la testa con fare rassegnato.
"Non sto cercando di tenderti una trappola." Ribatto, cercando di sembrare offesa.
"Ne sei sicura?" Mi chiede, sorridendo mestamente. "Perché io non faccio altro che svegliarmi ogni mattina con un unico volto impresso nella testa. Il tuo. Quindi, a meno che tu non sia nella stessa ridicola situazione, mi sento un po' ingannato."
"Forse succede anche a me, a volte." Rispondo, ridendo per la sua ultima affermazione.
Asciugandomi gli occhi e facendo attenzione a non rovinarmi del tutto il trucco ormai abbastanza danneggiato, analizzo con molta calma la sua espressione che in apparenza sembra semplicemente divertita, ma in realtà nasconde un miscuglio di emozioni.

Baci dal sapore del sangue || Ian SomerhalderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora