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Dopo aver passato un tempo indefinito sdraiata sulle fredde piastrelle del bagno a riflettere su quanto l'umanità a volte faccia semplicemente schifo con i suoi comportamenti irrazionali, mi sento talmente svuotata da ogni forza che, mentre riprendo con l'analisi dell'omicidio della seconda vittima, non riesco più nemmeno a lasciar scorrere le lacrime.

L'unica emozione che si ripresenta di tanto in tanto è la rabbia, insieme ad un po' di speranza per la possibilità di scomparire magicamente dalla faccia della terra in modo da non dovermi più occupare di questo caso.

Andando avanti con la mia spiacevole lettura, scopro che Laura Wentworth, la seconda sfortunatissima vittima, ha perso la vita nello stesso modo tragico di Clara. Il modus operandi dell'assassino è rimasto quasi interamente inalterato: caviglie e polsi legati con cavi elettrici, taglio netto sul collo e abbandono del corpo dissanguato sulla scena del crimine, senza sforzarsi minimamente di nascondere le atrocità commesse. L'unica piccola differenza tra i due omicidi è il fatto che la la seconda donna è stata lasciata immersa nella vasca, perciò, probabilmente, la morte è avvenuta in tempi decisamente più veloci, poiché incosciente e totalmente incapace di sforzarsi a impedire che l'acqua entrasse nelle vie respiratorie.

Secondo il referto autoptico, entrambe le vittime hanno assunto una grande dose di barbiturici, cosa che, in un certo senso, potrebbe essere stata come una manna dal cielo. E' logico pensare che l'effetto sedativo e anestetico di questo potente farmaco abbia reso i loro ultimi istanti di vita meno terrificanti. O almeno questo è ciò che mi ostino a pensare quando, andando avanti con l'analisi del fascicolo, scopro che sono state rilevate anche tracce di attività sessuale.

Il referto non accenna ad alcun possibile stupro, ma quest'idea si insinua con veemenza nella mia testa, ormai incapace di pensare sotto una prospettiva ottimistica.

E con questa visione così incredibilmente orrenda, mi lascio scivolare piano pian in un sonno tormentato, colmo di immagini di donne spaventosamente simili a me a cui viene strappata la vita con un'impensabile ferocia.

Inutile dire che questa serata all'insegna degli incubi si lascia dietro una scia di conseguenze. Tant'è che la mattina successiva ho un aspetto talmente sconvolto che i miei colleghi decidono di privarsi volontariamente del mio aiuto e della mia compagnia. Così, mi ritrovo a passare gran parte della mattinata al telefono, nel vano tentativo di tranquillizzare la mia famiglia e i miei amici totalmente indignati per la mia partenza improvvisa.
Il compito più arduo è sicuramente quello di rassicurarli sul fatto che non sto correndo alcun rischio, soprattutto quando si parla di mio padre che, essendo anche lui un avvocato, ne ha visti parecchio di casi "spinosi" nella sua vita. E questo suo trascorso lo rende particolarmente paranoico.

In ogni caso, il pomeriggio, malgrado il mio umore e il mio aspetto conservino il loro stato penoso, niente mi salva più dall'uragano Ryan. Difatti, il mio intervento viene subito richiesto quando egli, dopo un breve incontro con Ian nella sua rispettiva casa, nota per puro caso una macchina sospetta appostata nelle vicinanze . E sebbene io, appena sentita questa notizia, non abbia trovato niente di incredibilmente strano in tutto ciò, mi sono fidata della sua esperienza e ho accettato la sua teoria secondo la quale la polizia sta cominciando a diventare sempre più aggressiva, controllando ogni movimento di Ian. A suo dire, le ragioni sono principalmente due: o stanno aspettando il momento più adatto per "attaccare", avendo un asso nella manica; o sono talmente disperati da cercare anche il più futile motivo per arrestarlo nuovamente.

Pertanto, assecondando le sue farneticazioni, non ho sollevato alcuna obbiezione quando mi ha fissato un incontro col nostro cliente per questa sera stessa. Chiaramente, nella mia mente, ho sperato che quest'ultimo facesse in modo di rimandare l'inevitabile, ma anche quando ho capito di non avere scampo, non mi sono scomposta, cercando di non lasciar trapelare alcuna insicurezza.

Baci dal sapore del sangue || Ian SomerhalderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora