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"Sai, francamente pensavo che avresti capito prima che non vuoi nessun altro se non me." Mi punzecchia Ian, prima di schioccarmi un bacio all'angolo della bocca.
"E così è stato." Ribatto, cercando di nascondere l'imbarazzo che mi provocano tutte queste manifestazioni di affetto che avvengono sotto fin troppi occhi curiosi. Ma non voglio lasciare che la timidezza prenda il sopravvento sulla felicità, perciò mi godrò ogni suo lieve tocco malgrado tutti gli sguardi indiscreti.
"Ma...?" Mi intima a continuare, inarcando un sopracciglio in segno di sfida.
"Ma ho fatto fatica ad accettare il fatto che abbia smesso di bastare a me stessa. E, soprattutto, ho fatto fatica a trovare il coraggio di presentarmi davanti a te così come sono adesso..." Proferisco in tono flebile, abbassando lo sguardo. "Perché, vedi, in questo preciso istante sono semplicemente intimorita dalla prospettiva di un futuro senza di te."

Il suo sorriso diventa ancora più luminoso, mentre le sue braccia mi circondano e mi attirano a sé, riscaldando il mio cuore in un abbraccio come, forse, non ho mai ricevuto. Il suo profumo mi inebria i sensi e nel giro di qualche secondo mi ritrovo a pentirmi per non averlo comunque trascinato lontano da questa mischia...a costo di lasciargli sfilare il mio vestito. Anzi, soprattutto per lasciarmi spogliare da lui.

"C'è qualcosa che ti devo assolutamente dire." Riprende a parlare Ian, diventando improvvisamente molto serio.
"Oh, okay..." Farfuglio confusamente, sforzandomi di mantenere il sorriso sulle labbra persino quando egli si allontana leggermente da me.

"So che probabilmente tutti i presenti pensano che io non veda l'ora di riprendere in mano i miei affari..." Inizia, e questa strana premessa mi mette subito in guardia. "Ma non è così. Dopo ciò che è successo, sento di aver bisogno di prendermi una pausa e pensare soltanto a me stesso. In questi giorni, ho provato e riprovato a concentrarmi e riprendere le redini, ma ...non ci riesco. Ho bisogno di staccare per un po'. Forse un mese, forse due...o, chi lo sa, forse tre. Non so per quanto, ma ho bisogno di andarmene da qui e respirare un'aria diversa."
"Oh!" Esclamo scioccamente, completamente a corto di parole. "Beh, credo...credo che tu ti meriti una pausa."

Il mio cuore sta sprofondando piuttosto velocemente in un oceano di delusione. E, allo stesso tempo, è come se da qualche parte, in un angolino remoto del mio cervello, io abbia sempre conservato la consapevolezza che non sarebbe mai andato tutto bene. Sono davvero delusa...ma non ne sono poi così sorpresa. Questa è la mia punizione per non aver saputo decifrare i miei pensieri molto prima.

"Ma non posso andarmene senza di te." Conclude, dopo qualche attimo di silenzio.
"Hai detto che hai bisogno di pensare soltanto a te stesso." Gli ricordo, cercando di tenere a bada l'entusiasmo che divampa dentro di me e spazza via la delusione con una velocità impressionante. I miei sbalzi d'umore sorprendono persino me stessa.
"Esattamente." Concorda, facendosi affiorare un piccolo sorriso sulle labbra. "E tu ora fai parte di me. Andarmene senza portarti con me sarebbe come partire alla ricerca di me stesso senza portare con me tutti i pezzi del mio essere. E, allora, come potrei pretendere di ritrovare la mia tranquillità?"
"Mi piacerebbe più di qualunque altra cosa al mondo...." Asserisco semplicemente, guardandolo con un crescendo di emozioni.

Non ho la più pallida idea di come farò ad affiancarlo nella sua "scappatella" senza mandare all'aria tutti gli obiettivi che sono riuscita a raggiungere finora. So di meritarmi un po' di tranquillità e so Ryan non avrebbe niente da ridire se gli chiedessi una breve pausa. Ma mancare per qualche mese...beh, questa è tutta un'altra storia.
Ryan potrebbe battere i piedi e rifiutarsi di accettare la mia richiesta, e io semplicemente non potrei insistervi oltre, sapendo che questo vada oltre ad un semplice favore.

In ogni caso, anche se un rifiuto potrebbe farmi molto male, preferisco di gran lunga affrontare immediatamente questa questione con Ryan. Prima ne parlerò, e prima me ne farò una ragione.
Pertanto, quando la madre di Ian lo trascina al centro della sala per un brindisi, invece di seguirlo a ruota, così come lui vorrebbe, mi approfitto per cercare il mio capo e affrontare il problema di petto, come non ho mai fatto fino ad allora.

Baci dal sapore del sangue || Ian SomerhalderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora