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La seconda udienza sta per iniziare, a soli tre giorni dalla prima. Ho il cuore in gola e faccio fatica a stare seduta composta, mentre il procuratore si avvicina lentamente al banco dei testimoni, dove Ariel ha appena preso posto.

Il viso della donna è impenetrabile. Sembra letteralmente una bambola di porcellana senza espressione...bellissima, ma senza nemmeno un pizzico di umanità. Eppure io so che dietro a tanta neutralità c'è un vulcano che sta per eruttare.

Circa una settimana fa, con molta nonchalance, ha minacciato di rovinare Ian in tribunale. E io sono convinta che questa donna dalle sembianze angeliche, è sicuramente pronta a mettere in atto la sua minaccia.

"Per favore, si presenti." Asserisce il Darril, incrociando le mani dietro la schiena.
"Ariel Roberts." Risponde prontamente la testimone.
"Roberts...come Ian Roberts?" Prosegue il procuratore prudentemente, incitando Ariel a continuare.
"Sono la sua ex moglie." Replica la donna, con uno strano luccichio nei suoi occhi ambrati.
"Ma sta portando ancora il suo cognome."
"Certamente. E questo perché non ho mai voluto che il nostro matrimonio finisse."
"E mi dica..." Inizia l'uomo, evidentemente soddisfatto per la sua risposta. "Perché è finito?"
" Perché Ian ha la spiacevole tendenza di stancarsi velocemente delle persone, per poi buttarle via come se fossero dei calzini." Spiega la donna, mantenendo la sua aria calma.
Con la coda dell'occhio vedo la prontezza con cui Ryan si alza in piedi, raddrizzando la schiena con fierezza.
"Obiezione, Vostro Onore! La sua affermazione è troppo tendenziosa." Sbotta il mio capo, fulminando la donna apertamente.
"Obiezione accolta. Invito la giuria a non tenere conto di quest'ultima affermazione." Concorda il giudice, placando momentaneamente l'ira di Ryan.

Ma la tempesta è appena iniziata e qualcosa mi dice che niente potrà fermarla. Ne uscirà integro soltanto chi sarà in grado di tenere la testa alta, anche quando si troverà sotto il mirino e verrà coperto di cattiverie che hanno il preciso scopo di farlo crollare.

"Mi dica, signora Roberts..." Riprende il procuratore, in tono di scherno. "Come ha conosciuto l'imputato?"
"Oh, è successo durante il primo anno del college, ad una festa sulla spiaggia." Risponde la donna, facendosi affiorare un sorriso sulle labbra. "Ian, invece, frequentava il secondo anno. Era un essere complicato, un'anima in pena. Passava le notti alle feste, bevendo e consumando droghe. E poi si presentava alle lezioni, come se niente fosse, ottenendo voti migliori di chiunque altro. Era semplicemente brillante, ma aveva un carattere terribile. E questo lo portava ad essere in contrasto con tutto il mondo, e persino con i suoi genitori."
"Vostro Onore, questa mi sembra una perdita di tempo!" La interrompere Ryan, perdendo la pazienza.
"Serve per delineare il carattere dell'imputato, Vostro Onore." Ribatte il procuratore, sorridendo per l'espressione rabbiosa del suo rivale.
"D'accordo, la testimone può proseguire." Asserisce il giudice, senza sforzarsi minimamente di nascondere l'interesse per il quadro che Ariel sta dipingendo con così tanta maestosità.

Istintivamente, rilascio un sospiro esasperato, avendo individuato perfettamente la tattica dell'accusa: lasciando che Ariel parli del carattere di un giovanissimo Ian, convince i giurati a prendere in considerazione la sua inclinazione alla depravazione. Poco importa se egli si sia lasciato dietro quel suo lato da "depravato", perché, in questo momento, il passato è quasi più importante del presente.

"Così come vi dicevo, io l'ho conosciuto ad una festa." Prosegue Ariel, su invito del giudice. "Per me è stata una sorta di colpo di fulmine, ma lui pensava solo al sesso. Non voleva una relazione seria, né tantomeno affezionarsi troppo ad una persona. Era, come dire, anaffettivo...freddo, irraggiungibile. Ma io, avendo la cosiddetta sindrome della crocerossina, non ne volevo sapere di lasciarlo perdere. Ero disposta a sopportare ogni cosa, e questo sentimento si è amplificato quando egli ha iniziato a cedere, mostrando un po' di quell'affetto che tanto bramavo."
"Quindi pensa che il carattere del signor Roberts sia migliorato?" Chiede ancora il procuratore, pronto sferrare l'ultimo attacco.
"Assolutamente no. È stata solo un breve periodo di transizione, prima di ritornare ad essere il solito Ian." Risponde Ariel, lanciando uno sguardo all'oggetto del suo odio. "Ad oggi, mi ritengo fortunata per essere scappata dalle sue grinfie, anche se a quel tempo ho sofferto terribilmente per il suo abbandono."
"Grazie per la sua disponibilità." Termina il Darril, ritornando al suo posto con un sorriso sornione impresso sulle labbra.

Baci dal sapore del sangue || Ian SomerhalderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora