Prima di addormentarmi, ieri sera, ho pensato a tutto quello che ho letto su internet, ormai è un chiodo fisso, ho cercato di concentrarmi, di provare a ricordare qualcosa ripensando all'incidente, quello lo ricordo bene, come ricordo bene ciò che era successo con Ben quella sera, ma del periodo del coma non ricordo proprio nulla, forse non c'è nulla da ricordare.
Mi sono addormentata con quei pensieri ed ho sognato, come tutte le notti, l'unica cosa diversa dalle altre volte è che ricordo di aver sognato mia nonna che mi parlava, ma non riuscivo a sentirla.
Ho sognato anche quella figura che ho visto nell'acqua, non so ancora bene come definirla ed ho avuto una sensazione strana, come se non fosse stata la prima volta che la vedevo.
Ricordo perfettamente il sogno, chiudo gli occhi, voglio provare ancora a ricordarlo.
... Sono in acqua, sento chiamarmi e mi giro intorno spaesata, non riesco a capire da dove proviene la voce, all'improvviso qualcosa mi tira verso il basso, sono finita sott'acqua, ho paura e sono così agitata che il cuore mi batte molto forte.
In lontananza, davanti a me, eccola la figura immobile e, stranamente felice, mi calmo, so che è inutile agitarmi o forse è solo la curiosità di scoprire la sua mossa.
Si avvicina piano, man mano che la distanza diminuisce, la paura svanisce, è ferma davanti a me e resto incantata a fissare quella specie di forma umana fatta d'acqua, il cuore mi corre sempre di più, mi tende la sua mano sorridendo e nel momento in cui allungo piano la mia per toccarla...
"Mi sono svegliata col fiatone, madida di sudore, proprio sul più bello!" Mi dico delusa.
Riapro gli occhi e sono certa che non voleva farmi del male, ho provato come un senso di protezione nei miei confronti, da parte sua.
La mente gioca davvero strani scherzi, guardo il soffitto e penso cose lontane dalla normalità, fantastico su cosa avrei fatto se avessi visto ancora quella figura nell'acqua, se ha un nome, se si lascerà toccare davvero la mano, se fuori dall'acqua potrebbe assumere sembianze umane, di che colore ha gli occhi e sorrido divertita.
"Dalle fattezze dev'essere maschio! O non ha sesso?" Penso assorta, picchiettando un dito sul mento, poi blocco i pensieri sconci sul nascere e ridacchio.
"Ma che diavolo vado a pensare?" Rido di me stessa e scuoto la testa.
Non c'è dubbio, sono pazza!
Aspetto Lucy per fare i miei esercizi quotidiani, sono felicemente agitata ma nello stesso tempo mi ammonisco da sola, continuo a pensare al sogno.
«Oddio, devo smetterla! Sono un'idiota!» Sono seduta sul letto ed entra Lucy, accompagnata da Mary.
«Buongiorno!» Lucy mi sorride.
«Buongiorno, hai riposato bene cara?» Mary è sempre gentile e affettuosa.
«Buongiorno anche a voi. Direi proprio di sì!» Sorrido e Lucy mi riguarda con aria interrogativa.
«Sei felice di vedermi o questa notte hai fatto sesso?» Le battute di Lucy sono alquanto pungenti e rido di gusto.
«Sì, è stata una notte folle con un bel maschione focoso!» Ribatto sorridendo.
«Bè, voglio conoscerlo, se il risultato è questo!» Ride indicandomi con la mano e ride anche Mary.
«Mi fa piacere vederti di buon umore. È lo spirito giusto per affrontare le cose della vita!» Dice Mary, mentre mi misura la temperatura.
«Vedrai, Mary! Tra poco smetterà di sorridere. La torchierò a dovere!» Sbotta Lucy con finto tono serio, fa l'occhiolino a Mary e sorride.
«Puoi mettermi alla prova quanto vuoi oggi, ti terrò testa!» Mary mi da una pacca sulla spalla e sorridendo va via, mentre Lucy mi guarda sbalordita.
«E tutta questa determinazione da dove arriva?» Mi chiede stupita e, portandosi le mani ai fianchi, mi fissa divertita.
«Voglio tornare a stare bene nel minor tempo possibile, tutto qua!» Rivelo e faccio spallucce.
«Bene, così ti voglio! Bella carica!» Sorride felice e mi abbraccia.
«Che ne dici di andare direttamente in piscina?» Mi propone, annuisco con la testa, speravo me lo chiedesse, non sto più nella pelle, sorrido entusiasta e il cuore batte forte all'idea che potrei fare un certo incontro e non la smetto più di sorridere.
Lucy esce dalla camera e un pensiero mi fa tornare seria.
"Ma che cavolo sto facendo? Mi entusiasmo all'idea di rivedere una... Cos'è? Una creatura fatta d'acqua? Potrebbe esser un alieno che vuole ammazzarmi e dovrei avere paura, non è normale una cosa del genere e invece... Oddio! Sono davvero impazzita!" Mi dico toccandomi la fronte con un palmo e non so più cosa provare, mi alzo lentamente e a piccoli passi, reggendomi al letto, raggiungo la sedia a rotelle, mentre Lucy rientra con un borsone.
«Ho preso tutto l'occorrente!» Afferma e lascia il borsone a terra per aiutarmi a sedermi sulla sedia, poi lo raccoglie e lo poggia sulle mie gambe.
Mentre usciamo dalla mia camera Lucy canticchia a bassa voce e la ascolto divertita, stona meravigliosamente, ma non ho il coraggio di dirle di smetterla di ferire i miei poveri timpani, non voglio offenderla.
Uscite dall'ascensore, percorriamo il lungo corridoio e, vicino alla porta degli spogliatoi, mi agito e sospiro pesantemente.
«Sei preoccupata per qualcosa?» Mi chiede curiosa mentre entriamo, si ferma vicino ad una panca, si abbassa davanti a me e mi guarda perplessa.
«No, no! Tutto a posto!» Non sono poi così tanto tranquilla, ma non voglio dire niente nemmeno a lei.
Mi aiuta nel prepararmi, si prepara anche lei, ci dirigiamo verso la piscina e si ferma vicino al bordo, scruto l'acqua, guardo in ogni punto e spero di vedere qualcosa, ma niente.
"Devo smetterla, è solo frutto della mia fantasia, quindi basta!" Mi dico mentre Lucy mi aiuta ad entrare in acqua, non è alta, mi arriva al bacino.
«Oggi ti farò esercitare fino allo sfinimento! Perciò bella, parla ora o taci per sempre!» Ridacchia e mi schizza un pò d'acqua.
«Ci sto!» Rido, alza la mano e batto il cinque con decisione.
«Ok, iniziamo con le gambe! Appoggia le mani sul bordo e distenditi sull'acqua, batti piano i piedi, come se stessi nuotando. Conta fino a cinque, ti fermi e poi riprendi.» Eseguo le sue istruzioni alla lettera, lei è vicina a me e si assicura che non mi stanchi troppo.
«Molto bene, brava!» Mi gratifica, dopo venti ripetizioni, poi mi fa spostare e l'acqua mi copre il petto, mi fa camminare dal bordo fino alla corda che separa le corsie e tornare indietro, per molte volte.
«Bravissima! Ora faremo un esercizio divertente.» Sorride, torniamo verso l'acqua bassa, prende dal bordo due tavolette e me ne passa una.
«Vediamo quanto sei brava a rimanere in equilibrio.» Dice ironica ma non capisco cosa intende e nota la mia espressione interrogativa.
«Prima ti spiego cosa fare poi faremo l'esercizio, ok?» Sembra una maestrina, ridacchio e poi annuisco leggermente con la testa.
«Porta la tavoletta dietro di te e siediti su di essa. Con le mani dovrai remare e percorre la corsia, fino in fondo e tornare indietro.» La guardo a bocca aperta, penso di non riuscire a fare una cosa del genere.
«Qui l'acqua è bassa, quindi non è difficile sedersi sulla tavoletta. Ti faccio vedere!» Afferma ed esegue l'esercizio per un breve tratto, sembra davvero divertente, poi torna indietro.
«Te la senti?» Mi chiede un pò preoccupata.
«Sì, voglio farlo.» Non credo sia così difficile, provo a sedermi sulla tavoletta ed essa scivola indietro, balza fuori dall'acqua e Lucy ride, mentre rimango stupita, me la passa di nuovo, dopo averla recuperata, ride ancora e rido divertita con lei.
«Dai non ti preoccupare, riprova!» M'incoraggia aiutandomi a sedermi.
«Ok, ora muovi insieme le mani ai lati della tavoletta, avanti verso dietro, come se stessi remando.» Eseguo ciò che m'impartisce e inizio ad andare avanti.
«Brava, con calma.» Dice e la sensazione di muovermi seduta sull'acqua è bellissima e rido divertita.
Mentre continuo ad andare avanti guardo verso il fondo e noto che l'acqua è sempre più alta, sempre più blu.
Riesco a tenermi bene in equilibrio e ne sono contenta, sono quasi arrivata alla fine della corsia, non so come fare per girare e vorrei chiederlo a Lucy, d'istinto giro la testa indietro, lei è lontana da me, è rimasta all'inizio della corsia e parla con qualcuno.
Mi allontano dal bordo, la tavoletta scivola da sotto il mio sedere e finisco sott'acqua, vado giù, come se qualcosa mi tirasse sotto e mi spavento per l'altezza, mi agito e non riesco a risalire, vado in panico.
Riesco ad intravedere qualcosa venire verso di me, ho paura, in poco tempo mi raggiunge, mi manca l'aria e porto le mani al petto, muovendo le gambe, è la figura misteriosa, mi afferra per la vita e mi riporta velocemente in superficie.
Con la testa fuori dall'acqua, prendo più aria che posso, cercando di respirare, tossicchio e sento le sue mani sui miei fianchi, non posso credere che mi stia tenendo, lo sto fissando stupita e nel frattempo affascinata dalla sua consistenza, dai lineamenti riconosco un viso maschile e, stranamente, non ho più paura.
«G-grazie!» Riesco a dire col fiatone. Mi sorride?
«Angie stai bene?» Grida Lucy spaventata, avvicinandosi alle sue spalle, non credo che lei riesca a vederlo, mentre noi rimaniamo così, a fissarci imbambolati, come se fosse tutto normale, un uomo e una donna, l'uno di fronte all'altra, il cuore mi batte a mille, non so spiegarmi cosa mi stia succedendo, ha qualcosa che mi attrae, ho la strana sensazione di conoscerlo.
«Sì, sto bene.» Rispondo con un filo di voce, mentre lei si avvicina, lui mi accarezza lievemente il viso, poi all'improvviso s'immerge, scivolando in giù, lascia i miei fianchi e lo vedo allontanarsi sott'acqua.
«Vieni, ti aiuto a tornare indietro.» Lucy è preoccupata.
«Ok.» Rispondo distratta, continuando a fissare l'acqua imbambolata.Mark
Ieri Angel si è spaventata vedendomi sott'acqua, quindi decido di restare fuori dalla piscina e la terrò d'occhio rimanendo all'asciutto, qui nei paraggi.
Lucy spiega gli esercizi che dovrà eseguire Angel, mentre lei continua a guardare l'acqua intorno a se, sembrano alquanto noiosi, ma necessari per lei e non posso allontanarmi da qui.
Per un attimo spero che stia cercando me, rido osservando le smorfie e le espressioni buffe di Angel quando Lucy le dice di seguire un esercizio, guardo l'acqua e mi viene una gran voglia di scaricare un pò di tensione, Angel ha un bel fondoschiena, per non parlare del resto del corpo, che muove sinuoso nell'acqua, mi provoca pensieri poco puri e qualcosa di duro che preme dolente contro i miei pantaloni.
Sparisco e riappaio nudo in acqua, sono nella corsia opposta alla loro, provo un pò di sollievo, ma non voglio farmi vedere da Angel, soprattutto se c'è una possibilità di farmi vedere in queste condizioni imbarazzanti, più per lei che per me.
"Sarà meglio sfogarsi in un altro modo!" Mi dico ironico, ridacchio, mi tuffo ed inizio a nuotare a stile libero nell'ultima corsia, arrivo alla fine, faccio una capriola e torno indietro, poi da capo, fino a quando i miei bollenti spiriti non sono abbastanza calmi.
Mi metto in piedi, voglio riposare un pò e vedere cosa fanno le due donne, guardo verso la loro corsia, noto Angel seduta su una tavoletta che sorride divertita, è quasi in fondo alla corsia e sorrido, si gira per guardare Lucy, rimasta indietro a parlare con un istruttore di nuoto, a volte guarda e indica Angel, forse gli sta spiegando il suo programmino di esercizi in acqua.
Sorrido divertito, scuoto la testa e torno a guardare Angel, è in mezzo alla corsia, un brivido mi attraversa la schiena, la tavoletta schizza via da sotto il suo magnifico sedere e lei va a fondo, sembra che qualcosa la tiri sotto.
"Cazzo!" Impreco e mi tuffo senza pensarci due volte, attraverso tutta la piscina e in poco tempo arrivo da lei, sembra in difficoltà, mi vede, ma non m'importa se ha paura, devo aiutarla.
In quel punto l'acqua è molto alta, riesco a raggiungerla, con una forte spinta delle gambe sono davanti a lei, sembra stia soffocando, si porta le mani al petto, la afferro per i fianchi e la spingo rapidamente verso la superficie e riemergo con lei.
Tossicchia, sta tentando di respirare, la guardo e non riesco a staccarmi da lei, le mie mani sono ancora sui fianchi e mi osserva stupita.
«G-grazie!» Mi dice col fiatone, non ha paura e sorrido per questa scoperta.
«Angie stai bene?» Urla Lucy come un'isterica, avvicinandosi alle mie spalle, mentre sono incantato dai suoi occhi che mi fissano a loro volta, è incuriosita da me, le mie mani sono ancora sui suoi fianchi, non voglio lasciarla andare.
Da come mi guarda, sembra avermi riconosciuto e non le dispiace per niente stare così con me, come se fosse tutto normale, un uomo e una donna, l'uno di fronte all'altra.
Qualcosa in mezzo alle mie gambe si sveglia di nuovo, lei è bellissima, mi attrae come una calamita ed ho anche una strana sensazione allo stomaco.
«Sì, sto bene.» Risponde a Lucy con un filo di voce, mentre lei si avvicina, vorrei tanto avere uno scambio fisico con lei, d'istinto le accarezzo lievemente il viso, poi penso sia meglio allontanarmi, altrimenti non rispondo più di me, m'immergo, scivolando in giù, osservando il suo corpo, le lascio a malincuore i fianchi, mi fermo col viso vicino al suo bacino, sbircio tra le sue gambe e mi mordo il labbro.
"Cazzo, devo assolutamente andarmene da qui!" Penso accigliato, sono eccitato e mi costringo a nuotare lontano da lei.
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Oltre la mente [In Revisione]
FantasyCos'è che spinge una persona ad amare? Ciò che vediamo, tocchiamo, la presenza tangibile di un corpo, il viso, le mani, la pelle... la reale esistenza di un'altra persona che ci sorride e ci sfiora, che ci guarda negli occhi e ci bacia? Non è una...