Mi muovo piano sul letto, sento una stretta al bacino e sorrido contenta, apro lentamente gli occhi e accarezzo delicatamente il braccio di Mark, giro il viso alla mia destra e mi sorride.
«Buongiorno.» Bisbiglio ancora assonnata, è steso di lato, il gomito sul cuscino e la testa poggiata sulla mano, abbassa di poco la testa e mi bacia dolcemente.
«Buongiorno.» La sua voce profonda, udita appena sveglia, è un suono al quale voglio assolutamente abituarmi.
«Da quanto mi osservi dormire?» Gli accarezzo il viso e sorride ancora.
«Da un pò.» È vago e mi accarezza il braccio.
«Ma tu... Puoi dormire?» Sono un pò perplessa, non so quasi niente di lui e della sua condizione.
«Sì, ma solo per qualche ora. Mi tormentano gli incubi e, una volta sveglio, non riesco più a dormire.» È accigliato e duglutisce piano, gli accarezzo di nuovo il viso e sorride, cambiando completamente espressione.
«Stranamente con te ho dormito bene. Chissà come mai!» Ridacchia e mi bacia di nuovo, mi giro completamente verso di lui e approfondisce il bacio, provocandomi brividi intensi.
Mi stiracchio, non so per quanto tempo ho dormito, lui mi accarezza il corpo e ne scruta ogni millimetro.
«Sei bellissima, Angel.» Sorrido compiaciuta, poi abbasso lo sguardo sul suo petto, lo accarezzo lentamente, seguendo le linee dei pettorali sodi e lo sento ansimare, gli lascio un bacio delicato all'altezza del cuore e torno a guardarlo negli occhi.
Sto per baciarlo, con tutte le intenzioni di fare l'amore con lui, ma un rumore ci fa sobbalzare e mi giro verso la porta, sono spaventata.
Ci alziamo dal letto, indosso la prima cosa che mi capita, andiamo verso la cucina e la porta d'ingresso si apre.
«Angie, ti sei svegliata finalmente. Ho provato a chiamarti molte volte, ma il telefonino era sempre spento.» Ben mi guarda con diffidenza e va in camera, Mark è sparito.
«Come mai mi hai cercata?» Sparo una cosa a caso per iniziare ad indagare se resterà a casa, non voglio annoiarmi in sua presenza e lo raggiungo.
«Volevo sapere come stai.» Fruga nel cassetto e prende una maglia.
«Poi mi sono accorto di aver lasciato qui dei documenti e sono tornato.» Si cambia velocemente, va verso il suo studio e lo seguo di nuovo.
«Vado di fretta. Non so se ce la farò a tornare presto stasera.» Prende i documenti che gli occorrono ed esce a passo svelto dallo studio.
«Ah, ho sentito il proprietario della casa al mare. Ci aspetta per domani, entro mezzogiorno. Ho già pagato e non mi rimborserà se non ci presentiamo. Porta le tue amiche. Ciao.» Esce di corsa e sbatte la porta, lasciandomi interdetta e pensierosa.
Prendo il telefonino dal cassetto del mobiletto in cucina e lo accendo, mi arrivano dei messaggi, uno di Sara e due chiamate perse di Ben, con una distanza di un paio d'ore, l'una dall'altra.
«Molte volte... Certo!» Ha mentito e sono convinta che non sia stata l'unica volta, non che m'interessi più di tanto, ma c'è qualcosa che non va.
Guardo di nuovo il display, noto che è passata abbondantemente l'ora di pranzo, il mio stomaco infatti brontola e leggo il messaggio di Sara in cui mi chiede di chiamarla appena leggo, mentre vado verso il frigo.
Faccio partire la chiamata mentre sbircio nel frigo, prendo il piatto degli avanzi della cena di ieri sera, tolgo la pellicola e lo metto nel microonde a scaldare.
«Angie, ciao.» La voce di Sara è squillante e mi chiedo come faccia ad essere sempre così attiva, soprattutto dopo una nottata passata a ballare.
«Ciao Sara. È successo qualcosa?» Mi acciglio nell'attesa della risposta.
«Mi ha chiamato Dana e mi ha detto che domani andremo al mare.» Mi stranisce la sua affermazione.
«Al mare?» Il bip del microonde mi avverte che il cibo è pronto.
«Sì, ha detto che Ben non riusciva a rintracciarti ed ha chiamato lei.» Vado a togliere il piatto dal microonde e lo poggio sul tavolo.
«Pensava dormissi da Dana e le ha proposto di farti compagnia domani, verrà anche un suo amico.» Non capisco come mai abbia cambiato idea così in fretta, dovevamo rilssarci da soli, ma meglio così.
«Ok.» Non sono molto convinta su Ben, ma preferisco avere la compagnia delle mie amiche che rimanere da sola con Ben.
«Non sei contenta? Passeremo un fine settimana insieme e ci divertiremo!» Grida euforica, ma sono distratta.
«Certo, Sara.» Sono pensierosa, mi saluta e chiude la telefonata.
Non capisco il comportamento di Ben, mi lascia un biglietto per avvisarmi e poi dice a Dana che pensava dormissi da lei, invita le mie amiche a passare il fine settimana con noi e porterà anche un amico, qualcosa non quadra, sento puzza di bruciato.
Mi siedo al tavolo e mangio lentamente, mi cade un pezzetto di carne addosso e guardo infastidita la maglia che indosso per pulire la macchia, rido divertita dopo essermi resa conto che, stranamente, indosso la maglia di Mark.
Mi alzo dal tavolo sorridendo, butto i resti del cibo che non ho mangiato, vado in bagno e, davanti allo specchio, osservo come mi sta la maglia di Mark.
È enorme, alzo le braccia di lato, le maniche mi coprono le mani e le abbasso, ho una spalla scoperta e sorrido, guardo la macchia che ho fatto accidentalmente, la tocco con un dito e mi mordo il labbro, continuo a sorridere mentre noto che mi arriva a metà coscia.
Prendo il collo della maglia e lo porto al naso, chiudo gli occhi e respiro a fondo il profumo imprigionato tra le fibre e immagino Mark che mi sorride.
«D'ora in poi sarà la mia maglia preferita.» Sorrido e mi avvolge il bacino con le braccia, sospiro tenendo gli occhi chiusi e mi bacia la base del collo.

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Oltre la mente [In Revisione]
FantasyCos'è che spinge una persona ad amare? Ciò che vediamo, tocchiamo, la presenza tangibile di un corpo, il viso, le mani, la pelle... la reale esistenza di un'altra persona che ci sorride e ci sfiora, che ci guarda negli occhi e ci bacia? Non è una...