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Mi sento stordita, Sara mi ha dato un calmante, ha insistito perchè lo prendessi, sono impazzita quando Mark ha chiuso gli occhi e non rispondeva più.
Ho ancora davanti agli occhi l'immagine dell'uomo che amo disteso a terra immobile, ricomincio a piangere, gli occhi mi fanno male come lo stomaco e non riesco a muovermi.
Sono stesa sul letto, su un fianco ed ho inzuppato il cuscino con le mie lacrime, provo a chiudere gli occhi. "Forse se riuscissi a dormire questi dolori potrebbero passare." Lo penso ma non ci credo veramente.
Sento il letto abbassarsi e qualcuno sdraiarsi dietro di me, sicuramente Sara vorrà consolarmi ma sarà tutto inutile, non ci riuscirà nessuno.
«Sara, ti prego. Lasciami sola.» Biascico le parole, continuo a tenere gli occhi chiusi e sento un braccio circondarmi il bacino.
«Non ti lascerò mai da sola.» Sbarro gli occhi, sarà l'effetto del calmante, ma non mi sembra proprio la voce di Sara e deglutisco piano.
«Bene. Credo di avere anche le allucinazioni.» Rido amaramente e sento ridacchiare.
«Non credevo di farti un effetto del genere.» Ride divertito, giro il viso col cuore in gola e incontro i suoi occhi.
«In realtà credo di essere un tantino incazzata con te, adesso.» Sono felice di vederlo, ma ho paura che sia solo la mia immaginazione a farmelo vedere.
«Potrei provare a fartela passare.» Sorride con fare strafottente e mi bacia dolcemente.
«Aspetta un attimo.» Mi giro col corpo e mi alzo col busto, la testa mi gira un pò, mi lamento e porto la mano sulla fronte.
«Tu non sei qui veramente.» Farfuglio sofferente con gli occhi chiusi poi li riapro lentamente ed è ancora qui al mio fianco, si alza col busto anche lui, mi guarda serio, porta una mano sulla mia guancia e l'accarezza col pollice, sto per svenire.
«Sono qui, Angel.» Si avvicina col viso al mio e mi fissa, continuando ad accarezzarmi la guancia.
«Sono qui in carne ed ossa, amore.» Spalanco gli occhi, il cuore corre veloce, sbatto più volte le palpebre e sono senza fiato.
«Vuoi dire che... » Respiro con affanno per la felicità, Mark è un uomo vero ed è qui accanto a me, realizzo dopo che mi ha chiamata amore.
«Non sparirai, vero?» Sto per piangere di nuovo, la mia voce trema, stringo la mano intorno alla sua che continua ad accarezzarmi, scuote la testa e sorride.
«Non posso più farlo.» Mi sfiora le labbra con le sue e mi scappa da ridere, mentre le lacrime ricominciano a rigarmi il viso.
«Oddio, sono sicuramente un disastro.» Mi allontano di scatto e mi copro il viso con le mani e lo sento ridere.
«Smettila.» Mi toglie delicatamente le mani dal viso e si avvicina di nuovo, guardandomi con una luce magnifica negli occhi.
«Non m'importa se hai i capelli arrufati o il trucco sbavato sugli occhi. Io ti amo, Angel... E questo non cambierà mai.» Continua a guardarmi serio, deglutisco a fatica, poi scatto in avanti e lo bacio, avvolgo le braccia intorno al suo collo e mi stringe a se, mi sento rinata tra le braccia dell'uomo che amo.
«Sono impazzita quando ti ho visto lì immobile. Credevo fossi morto.» Poggio la fronte alla sua e lui ridacchia.
«Non posso morire. Sono immortale, ricordi?» Sorride e mi bacia ancora, scatto di nuovo indietro, lo guardo accigliata e il suo sorriso si spegne in un attimo.
«Che ti prende?» Ha un'aria interrogativa e mi guarda perplesso.
«Mi hai lasciato credere che fossi morto. Perché?» Sono alquanto irritata e aspetto che mi dia una risposta esauriente, sospira e abbassa lo sguardo.
«Non era mia intenzione di fartelo credere. Ma tua nonna... » Non lo faccio finire di parlare, scendo dal letto velocemente e mi sento infastidita.
«Mia nonna, cosa?» Lo guardo seria e incrocio le braccia al petto, lui sembra stupito della mia reazione e si alza anche lui.
«Mi ha aiutato a fare una cosa importante.» Ammette serio, mi sento infuriata, non capisco cosa mi stia succedendo, ma ho bisogno di sfogarmi.
«E cosa precisamente?» Lo fulmino con gli occhi, lui mi guarda preoccupato e cerca di toccarmi, noto il pugnale nero infilato nella sua cintura e mi sposto.
«Angel, per favore, calmati.» Mi intima serio, ma lo vedo che è spaventato per me, respiro ancora con affanno, mentre si avvicina, qualcosa mi dice che devo scappare, ho improvvisamente paura di lui.
«Non ti avvicinare.» Corro verso la porta, la spalanco e corro nel soggiorno, mi blocco quando vedo Kevin in piedi che mi sorride.
«Angie.» Sara si alza dal divano e mi viene incontro sorridendo, sono terrorizzata, Mark cammina verso di me e non capisco più nulla.
«Cos'hai Angie?» Mia nonna è preoccupata, mi viene incontro anche lei, il mio battito aumenta, sono pietrificata dalla paura e non so che fare, di colpo il buio.

Oltre la mente [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora