«Angie?» È rientrato Ben, do un'ultima occhiata al vestito sul letto e alle scarpe che ho preparato per la serata e vado in cucina.
«Sono qui Ben.» Sorrido, non voglio rovinarmi la giornata per nessun motivo, lo raggiungo e mi bacia sulla guancia, mi guarda stupito e poi sorride.
«Ti vedo bene, mi fa piacere.» Sorride ancora e mi bacia di nuovo sulla guancia.
«Mi sento bene.» Sospiro e sorrido contenta.
«Ho preparato la cena, mi fai compagnia?» Sfoggio un sorriso ammaliante, annuisce di nuovo stupito, poggia la ventiquattrore a terra e si sfila velocemente la giacca.
«Certo. Vado a fare una doccia, prima.» Si allenta la cravatta, sorride ancora e va in camera.
«Senti. Stasera esco con le mie amiche. Ti dispiace?» Mi avvicino alla camera, si affaccia alla porta e mi guarda con le sopracciglia alzate, sembra esitare.
«Fai bene. Ne approfitterò per revisionare dei progetti.» Sorride e continua a spogliarsi, mentre torno trionfante in cucina.
Apparecchio la tavola, controllo che la carne sia cotta a puntino, spengono i fornelli e preparo i piatti, un pensiero mi sfiora, ma lo scaccio immediatamente scuotendo la testa e inizio a canticchiare.
La tavola è pronta e sorrido soddisfatta, alzo lo sguardo e noto che Ben mi sta osservando dalla porta con le braccia conserte e sorride quando incontra i miei occhi.
«Stamattina sembravi sconvolta da quell'incubo, ora sembri diversa, hai una strana luce negli occhi.» Si avvicina e mi fissa con un sorrisetto stampato sul viso.
«Era solo un brutto sogno. Sono semplicemente felice di essere viva, tutto qua.» Sorrido e faccio una giravolta, ride e poi si siede a tavola, senza staccarmi gli occhi di dosso.
«Sei bellissima, lo sai?» Mi fa piacere sentirmelo dire e, per ringraziarlo, mi avvicino e lo bacio dolcemente.
«Grazie.» Sussurro e sorrido ancora, mentre mi siedo, sento un tonfo e mi giro spaventata verso la porta, la lavagnetta è a terra, sussulta anche Ben, mi guarda stranito e si alza per raccoglierla.
«Che strano. Era fissata bene al muro, non capisco come abbia fatto a cadere.» La rigira tra le mani e poi la poggia sul divano, so benissimo cos'è successo, ma decido di non dargli soddisfazione ed evito di pensare a lui.
«Non saprei. Ma non importa, mangiamo.» Accenno un sorriso e Ben torna a sedersi vicino a me, mi guarda come un ebete, vorrei soltanto che la cena sia deliziosa e che proceda serenamente.
Ben apprezza ciò che ho cucinato, mangia con gusto e mugola di piacere ogni tanto, me la cavo in cucina e Ben ha sempre apprezzato i miei manicaretti fantasiosi.
«Hai molta fame, vedo.» Ridacchio, continuando a masticare.
«mmmmm... Non hai perso il tuo tocco in cucina, sai? È buonissimo.» Sorrido soddisfatta e lo guardo compiaciuta.
«Ne sono contenta.» Lo guardo con aria malinconica, pensando a quanto tempo è trascorso dall'ultima volta che siamo stati così bene insieme, a gustare una cena senza litigi.
Si accorge che sono pensierosa, lascia la forchetta, mi prende una mano e la bacia teneramente, poi sorride.
«Sono contento che sei ancora qui con me. Non so cosa avrei fatto se tu fossi... » Diventa improvvisamente serio, fa un colpo di tosse e non pronuncia quella parola, si avvicina e mi bacia, mi guarda come se stesse aspettando il permesso per continuare, sorrido per acconsentire e torna a baciarmi dolcemente, mi lascio andare e il bacio diventa piacevole e intenso, non sento i brividi, ma va bene così.
Si stacca da me e sorride, mi accarezza una guancia e mi da un lieve bacio sul naso.
«Ehm... Ho pensato una cosa. Questo fine settimana sono libero e potremmo fare una piccola vacanza. Che ne dici?» Dice spiazzandomi, ci penso qualche secondo poi sorrido, non è una cattiva idea.
«Dove vorresti andare?» Sono proprio curiosa di sapere cos'ha in mente.
«Al mare. C'è una casetta deliziosa sulla spiaggia, ho saputo che l'affittano ed è libera per questo fine settimana.» È entusiasta mentre ne parla e sorride malizioso.
«Aspetta. Non dirmi che... » Non faccio in tempo a finire la frase che lui mi mostra le chiavi e ride divertito.
«Oh, Ben!» Rido anch'io e lo bacio, ha fatto benissimo, ho bisogno di allontanarmi da qui, da tutto il caos che ho in testa e andare al mare è un'idea meravigliosa.
«Hai avuto una grande idea, grazie.» Gli accarezzo una guancia, sembra di essere tornati ai primi tempi che stavamo insieme e non mi dispiace, passeremo del tempo da soli e sono sicura che ci farà bene, ci baciamo ancora e ridiamo come degli scemi.
«No, non posso crederci!» Una voce irritata, sento la voce di Mark chiaramente, m'irrigidisco e deglutisco a fatica.
«Che c'è Angie?» Ben è preoccupato, devo inventarmi qualcosa all'istante.
«Scusami, devo andare in bagno.» Accenno un sorriso, una scusa meno imbarazzante non ero riuscita a trovarla, mi alzo in fretta, ho i nervi a fior di pelle, corro in bagno e mi chiudo dentro.
Mi fermo davanti allo specchio e mi appoggio con le mani al lavandino, non capisco come sia successo, vorrei capire se è soltanto suggestione o se lo sento veramente.
«Angel non può fare una cosa del genere. No, cazzo!» Mi giro di scatto, mi aspettavo di vederlo, ma non è così e mi agito, non l'ho immaginato.
«Ma come può? Io lo strangolo!» È proprio infuriato, sorrido divertita, è geloso di Ben?
«Sì, lo strangolo e poi... » Rido e guardo davanti a me, non lo vedo ma credo si sia accorto di qualcosa.
«Angel non ridere, altrimenti strozzo anche te.» Lo sento vicino, faccio un colpo di tosse e mi appoggio di spalle al lavandino, con le mani sul bordo e guardo a terra sorridendo.
«Non lo faresti davvero.» Affermo sicura di me.
«Non provocarmi Angel, sarei capace di farlo eccome!» Urla ancora e mi mordo il labbro per trattenere la risata.
«Aspetta un attimo. Tu mi senti?» Dal tono sembra più sorpreso di me, speravo mi spiegasse com'è possibile, ma, a quanto pare, non lo sa nemmeno lui.
«Sì, purtroppo.» Rispondo acida, ricordando come si è comportato con me.
«Ma come... » Sbotta e vorrei tanto vedere l'espressione del suo viso, anzi, è meglio di no.
«Sei geloso, Mark?» Sparo a bruciapelo.
«Io geloso? No di certo!» La risposta è immediata e dal tono sembra più che nervoso.
«Allora sarà stato qualcun altro a far cadere la lavagnetta!» Affermo sarcastica e lo sento sbuffare, scatto in avanti e vado ad aprire l'acqua della doccia, sa cosa intendo.
Dopo qualche secondo lo vedo davanti a me, sorrido maliziosamente, mi lecco le labbra e mordo quello inferiore, mi avvicino a lui e metto le braccia sulle sue spalle, mentre mi guarda affascinato e deglutisce a fatica, incrocio le mani dietro al suo collo e mi avvicino alla sua bocca con la mia, lo fisso negli occhi e sorrido ancora.
«Non hai nessun diritto d'incazzarti! Rimani fuori dalla mia vita privata!» Sono furiosa e lo fulmino con lo sguardo, mi allontano velocemente, lui rimane basito a fissarmi, mentre gli do le spalle ed esco di corsa dal bagno.
Torno in cucina, noto con stupore che Ben ha sparecchiato e sta preparando il caffè, il malumore sparisce, sorrido mentre mi guarda e mi avvicino lentamente a lui, lo bacio con passione e so che Mark mi osserva, ma non voglio preoccuparmene.
«Wow! Volevi soffocarmi con questo bacio?» Ride della sua battuta e sorrido appena, fissando le sue labbra.
«Direi di sì!» Di nuovo Mark, chiudo gli occhi e accarezzo la guancia di Ben.
"Smettila, Mark! Voglio stare con mio marito!" Spero di essere stata chiara e che abbia recepito il messaggio, continuo ad accarezzare Ben.
«No, mi sto divertendo troppo!» È pungente ed ho perso la pazienza.
"Vattene dalla mia vita, Mark!" Grido mentalmente, poggio la fronte a quella di Ben, stringo gli occhi, come se mi fossi accoltellata al cuore da sola, trattengo il pianto che mi provoca il dolore che sento al petto e bacio Ben con veemenza, mentre le lacrime mi bagnano le guance.
«mmmmm piccola. Quanto ti voglio.» Farfuglia Ben eccitato, lo fisso e respiro con affanno, lui non fa caso alle mie lacrime.
«Anch'io Ben.» Bisbiglio con un filo di voce, mi prende in braccio e mi porta in camera, lo bacio e non voglio pensare a nulla, voglio dimenticare Mark.Mark
"Vattene dalla mia vita, Mark!"
Non può avermi gridato con tanto odio quelle parole, le sento rimbombare duramente nel cervello e bruciarmi la pelle, il sangue mi ribolle nelle vene e non riesco più a guardare quello che sta facendo Angel con Ben.
Sparisco, non ricordo più da quanto tempo non mi sentivo così confuso, amareggiato e deluso nello stesso tempo.
Forse non mi era mai capitato, forse non a causa di una donna, sono davvero incazzato con lei che potrei perfino odiarla, come lei odia me.
Riesce così bene a mandarmi in bestia che quasi quasi la lascio da sola nelle mani di Kalun, non è poi così male come idea.
Non la sopporto più, non sopporto i suoi piagnistei, i suoi continui sbalzi di umore, la sua indifferenza, sono un guerriero, un uomo che non ha paura di nulla, ho affrontato battaglie pericolose e sono sopravvissuto, non posso farmi trattare così da una donna che ha paura perfino della sua ombra.
Sento un dolore improvviso alle mani, non mi sono reso conto di aver preso a pugni un muro e mi ritrovo con le nocche insanguinate e doloranti.La odio.
Odio Angel con tutte le mie forze, riesce a massacrarmi il cervello, mandando in tilt i miei neuroni buoni, mi ammalia col suo corpo seducente e riesce ad insinuarsi nelle mie vene, bruciando la mia resistenza, mi rende debole e non posso esserlo per qualcuno che odio.
Vorrei tornare indietro nel tempo, tornare a quei giorni felici con Julie, me l'hanno portata via troppo presto, avrei voluto vederla invecchiare al mio fianco e l'avrei amata anche con le rughe e i capelli bianchi, l'avrei amata anche dopo la sua morte, per l'eternità.
Sono costretto ad amarla solo attraverso i ricordi che mi straziano l'anima, non posso nemmeno vederla come apparizione e questo mi uccide mille volte al giorno.
All'improvviso è arrivata Angel, fragile all'apparenza, spaventata da tutto, è piombata nella mia esistenza con la sua bellezza d'animo e deve affrontare qualcosa di molto più grande di lei.Provo qualcosa per lei?
In poco tempo mi ha stravolto, perdo il controllo facilmente davanti a lei, mi cattura con la sua dolcezza, mi eccita il suo corpo e mi fa commettere errori.
Sì, provo qualcosa per lei...
La odio e basta.
Angel non potrà mai competere con Julie, non potrà mai sostituirla, lei era la donna che è riuscita a prendere il mio cuore e custodirlo senza pretese, la donna che amavo più di ogni altra persona o cosa al mondo, era mia moglie.
Devo proprio smetterla di pensare ad Angel come donna, lei mi snerva, lei mi fa incazzare, lei mi fa superare i limiti di sopportazione e, sempre lei, mi fa scoppiare il cervello con le sue insicurezze.
È davvero insostenibile questa situazione, non ce la faccio a starle vicino senza dare di matto, lei mi fa impazzire letteralmente.
Stringo i pugni e lancio un urlo, neanche fossi tarzan, prendo a pugni l'aria così tante volte da avere l'affanno, porto le mani in testa e guardo il cielo, mi sento esaurito, lei riesce a togliermi anche le forze.
«Se ha finito di sfogarsi, vorrei fare due chiacchiere con lei, Mark!» Una voce irritata mi distrae dai miei pensieri, mi giro di scatto e sbuffo.
«Salve Marion.» Ci mancava pure la nonna incazzata.
«Ma che diavolo sta combinando?» Mi correggo, incazzata nera, faccio spallucce.
«Lei deve proteggere Angie e non farvi del male a vicenda!» Porta le mani ai fianchi e mi fulmina con lo sguardo.
«Ho provato a starle vicino, ma non ci riesco, ok?» Dico la prima cosa che mi viene in mente, sperando che non mi trucidi.
«Cosa? Siete soltanto due teste dure. Andiamo signor Chesterfield! Fate parte della stessa squadra, dovreste essere uniti!» Mi rimprovera come se fossi un ragazzino che ha fatto una marachella.
«Uniti? Lei mi odia e la cosa è reciproca, direi! Non andremo mai d'accordo e finiremo per scannarci a vicenda prima o poi!» Urlo stizzito, lei alza gli occhi al cielo e sospira.
«La smetta con questo atteggiamento, Mark! Lei sa benissimo qual'è la verità.» Mi guarda con atteggiamento di sfida, mi fa quasi paura questa donna.
«Non faccia il finto tonto e ammetta ciò che impossibile non è!» Ha cambiato tono, mi sorride beffarda e mi fa anche l'occhiolino, mentre sparisce.
Rido divertito, scuoto la testa e torno a rifugiarmi nel mio mondo.

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Oltre la mente [In Revisione]
FantasiaCos'è che spinge una persona ad amare? Ciò che vediamo, tocchiamo, la presenza tangibile di un corpo, il viso, le mani, la pelle... la reale esistenza di un'altra persona che ci sorride e ci sfiora, che ci guarda negli occhi e ci bacia? Non è una...