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Mi stringe al suo petto e sento quanto il suo cuore palpita forte, mi accarezza la testa e mi accoccolo tra le sue braccia, calmandomi, assorta dal suono del suo battito incessante.
«Perdonami.» Sibilo ad occhi chiusi, voglio pensare che questo cuore corra così frenetico soltanto per me.
Sospira piano, alzo la testa per guardarlo, col viso ancora bagnato dalle lacrime, i miei occhi incontrano i suoi lucidi e, senza pronunciare parole, mi bacia dolcemente e mi perdo nel mio desiderio di amarlo con tutta me stessa.
«Oh, Angel.» S'inumidisce le labbra ad occhi chiusi con la fronte poggiata alla mia, non so cosa vorrà dirmi e rimango in silenzio, in attesa della mia condanna a soffrire per questo amore.
«Ho sofferto così a lungo nella solitudine.» Stringe gli occhi, il dolore nella sua voce è così palpabile da farmi sentire inerme.
«La possibilità di uscire da quel tunnel era inesistente per me, fino a quando tu non mi hai fatto tornare a sperare che questo cuore potesse tornare in vita.» Mi guarda negli occhi, mentre porta la mia mano sul suo petto, la stringe e scioglie qualche dubbio insinuato tra i miei pensieri, non riesco a parlare e continuo a guardarlo confusa.
«Tu hai un potere su di me.» Deglutisce piano e mi chiedo stupita quanto valga per lui l'amore che sento.
«Un potere così grande da spaventarmi, qualcosa che non esisteva più per me da molto tempo.» Abbassa lo sguardo sulle nostre mani strette sul suo cuore che continua a battere forte sotto di esse e non riesco a gestire le mie emozioni, le lacrime scendono ancora e non so per quanto io possa resistere senza piangere ancora, si sta aprendo ancora con me.
«Il tuo amore è come una forte energia che mi investe in pieno ed ho paura Angel. Ho paura di dimenticare il passato, di non avere abbastanza coraggio di affrontare il buio che mi divora dentro, da sempre.» La sua voce è incrinata, una lacrima scende lentamente sulla sua guancia, lo stupore mi fa schiudere lentamente le labbra, ne scende un'altra sull'altra guancia, il mio cuore si allarga e tremo davanti alla sincerità di quest'uomo, stringo forte le labbra per trattenere il nodo che preme nella gola.
«Oddio.» Bisbiglio sofferente con lui e mi mordo forte il labbro, non credevo portasse così tanto dolore racchiuso dentro di se.
«Aiutami Angel. Aiutami a vedere oltre questo buio. Aiutami ad amarti come meriti.» Mi bacia con disperazione, un bacio pieno di emozioni contrastanti, mi stringe ancora a se e lo sento prepotente il suo bisogno di comunicarmi l'importanza che ho per lui, mi avvolge, mi penetra nella pelle, si espande fino all'anima e, il subbuglio frenetico che avverto nello stomaco, trasmette leggeri fremiti al mio corpo.
«Angel.» Mi guarda come se fossi un'apparizione divina e, in un attimo, tutto sembra avere un'altra luce, strana e meravigliosa contemporaneamente, una luce vivida che brilla come la scintilla che lui ha negli occhi, mentre mi tiene stretta.
Nasce lentamente un sorriso sulle mie labbra, so che non dovrò chiedergli nulla, ogni dubbio si è improvvisamente dissolto, il mio cuore si fida di lui, inevitabilmente lo bacio con trasporto, un bacio che provoca sensazioni forti per entrambi e mi solleva di poco, senza staccarsi dalle mie labbra.
Accarezza le mie gambe e le allarga con un gesto delicato, mi lascio guidare dall'istinto e le avvolgo intorno al suo bacino.
In un attimo siamo avvinti da una passione incontrollabile, mista a desiderio intenso di sentirci l'uno nell'altra, ma con dolcezza e senza fretta.
Mi penetra lentamente, lo sento riempirmi di tutta la sua consistenza e lunghezza, mentre mi spingo piano verso di lui, per bearci del piacere intenso che ci stiamo scambiando amorevolmente.
Le sue mani mi accarezzano la schiena, i brividi iniziano ad espandersi e scendono ad alzarmi la maglia per stringermi i glutei, mi lamento mentre guida i miei movimenti cadenzati su di lui, per aumentare di poco il ritmo e perdo il controllo di me.
Bacia dolcemente il mio collo, morde il lobo del mio orecchio e non riesco a trattenermi nel gemere ripetutamente.
«Oddio Mark.» Non riesco in nessun modo a gestire il mio corpo sedotto dalle sue stimolazioni elettrizzanti e mi piace molto questa sensazione di completo abbandonarsi al piacere con lui.
Mi libera della maglia e la getta da qualche parte, mi avvolge con le braccia e piego indietro la schiena, mentre la sua bocca scivola fremente sulla mia pelle, geme ad ogni bacio umido che lascia, mi mordo il labbro liberando un mugolio convulso, provocato dallo stimolo inebriante ai miei seni.
Mi tocca, mi bacia, mi accarezza, mi sconvolge e mi travolge come non ha mai fatto nessun altro, le sue mani grandi mi avvolgono le spalle e non c'è più possibilità di salvezza da questo turbinio di sensazioni emozionanti che invade entrambi.
«Angel.» Il suo sussurro mi accarezza l'orecchio, il respiro ansante si fa più corto e si perde nel mio, mi morde piano il labbro, in modo tanto dolce da farmi impazzire del tutto.
«Ti amo Mark.» Mi stringo al suo collo, e gli accarezzo la testa, i nostri corpi sono al limite.
«Sei mia Angel.» La sua voce, spezzata dai gemiti sempre più vicini, mi basta per farmi implodere in miliardi di frammenti colorati e ripetuti , all'unisono con i suoi lamenti acuti.
Sono sopraffatta da un piacere intenso, incapace di intendere e voler tornare lucida, ne assaporo ogni piccolo istante e mi stringo a lui tremando, non voglio che finisca questo momento.
Mi guarda col viso ancora stravolto dal piacere e l'affanno, mi bacia ancora con passione, sembra non gli sia bastato lo scambio d'amore precedente.
«Ho ancora più voglia di averti, adesso.» Continua a baciarmi, una mano sulla mia guancia e l'accarezza lentamente col pollice, mi manda di nuovo in paradiso, senza nessuna intenzione di voler far ritorno alla realtà.
«Mark.» Sono senza fiato, ma felice, potrei restare così con lui per sempre, mi guarda ancora e sorride, il suo sorriso m'incanta.
«Vorrei che... » Un tintinnio e il rumore della chiave che gira nella toppa c'interrompe e ci voltiamo di scatto allarmati, mi alzo a malincuore, lasciandolo deluso a terra, si passa le mani sul viso e si alza svogliatamente, mi rendo conto di essere nuda e afferro in fretta la maglia di Mark, che era finita sul letto.
«Ah, Angie.» Sorride Ben, mentre gli vado incontro nascondendo l'ira che provo per averci rovinato il momento intimo.
«Ben.» Mi schiarisco la voce per non far trapelare come mi sento e tento di sorridere, mentre penso a Mark che  sarà sicuramente sparito.
«Sei ancora così?» Ridacchia divertito indicandomi e poggia le chiavi sul tavolo, facendomi innervosire di più, ma mi trattengo.
«Ehm... Sì... Sono rimasta a... Letto a... Leggere un libro.» Rido nervosamente.
«Il tempo è volato e non me ne sono accorta.» Continuo a ridere come una cretina, sbircio verso la camera e noto che Mark è ancora lì, sembra accigliato.
«Hai preparato le valigie?» Ben si avvicina lentamente con un atteggiamento malizioso e mi chiedo se le sue intenzioni siano serie.
«No, scusa. Ma provvedo subito.» Faccio per andarmene quando lui con uno scatto mi si para davanti, avvicinandosi al mio corpo col suo, mi preoccupo, ma devo mantenere l'apparenza, purtroppo.
«Mh, possono aspettare ancora.» Sorride e si morde il labbro, mentre continua a guardarmi in modo seducente, poggia le mani sui miei fianchi e mi tira verso di se, premendo il mio corpo contro il suo.
«Avrei un'idea migliore.» Sussurra al mio orecchio mentre rimango immobile e trattengono il fiato, mi lecca lentamente dalla base del collo fino al lobo, mugola di piacere mentre inizio ad agitarmi, non voglio che mi tocchi e sento ringhiare Mark dall'altra stanza.
«Sei così bella.» Bacia il mio collo, ripercorre la scia che ha lasciato con la lingua, rabbrividisco, ho paura che mi faccia del male.
Con la mano accarezza la mia coscia, lentamente, alzando il bordo della maglia che indosso, tanto da farmi battere il cuore e tremo spaventata.
Sento i passi e il respiro furioso di Mark avvicinarsi, mi tranquillizzo un pò, ma so che non potrà fare nulla per fermare Ben.
«Non ti conviene andare oltre o ti farò pentire di essere nato.» Il suo tono è minaccioso e duro, chiudo gli occhi, vorrei respingere Ben lontano da me, ma il pensiero che possa reagire in modo violento mi blocca.
Spero che qualcosa o qualcuno mi liberi immediatamente da lui e d'un tratto lo sento sospirare pesantemente, si sposta di poco e mi guarda serio per qualche secondo, poi fa un ghigno divertito.
«Ah, che peccato! Mi sono ricordato che devo controllare delle bozze prima di partire.» Ridacchiando si allontana da me e tiro un sospiro di sollievo calmandomi, un dubbio mi sfiora la mente, ma poi scuoto la testa pensando che è impossibile che possa aver sentito la minaccia di Mark.
Prendo la mano di Mark che è furioso, lo tiro con me in camera, mentre, per scrupolo, controllo che Ben dallo studio non possa vedermi.
«È possibile che ti abbia sentito?» Mi mangiucchio un'unghia per l'agitazione, lui ha un'aria perplessa.
«Non lo so, ma ho tutte le intenzioni di scoprirlo.» Sembra sia pensieroso, si sfrega il mento, poi mi si avvicina e mi fissa serio.
«Devo andare e tu, resta lontano da lui!» Mi prende per le spalle e continua a guardami negli occhi, ho la sensazione che mi nasconda qualcosa su Ben.
«Ok.» Non dico altro, mi bacia dolcemente e accenna un sorriso, si allontana di poco e ammiro il suo petto muscoloso mordendomi il labbro.
«Hai bisogno... Della maglia... Per... » Deglutisco a fatica, indicando il suo petto con la mano, ripenso al nostro momento idilliaco e il mio viso avvampa, lui annuisce piano sorridendo seducente.
Me la sfilo lentamente e il suo sguardo scivola lussurioso su tutta la mia nudità, mentre gliela passo, la prende continuando a guardarmi e si avvicina velocemente.
«Copriti o perderò la ragione in un attimo.» Ridacchio e lo bacio dolcemente, mi sfiora un fianco e un brivido mi percorre la schiena.
«Vai o saremo in due a perderla.» Lo spingo piano e lui sorride come un cretino, s'infila la maglia e sparisce.
Corro in bagno sorridendo divertita e mi chiudo a chiave, per evitare spiacevoli sorprese da parte di Ben, faccio una doccia rinfrescante, anche se quasi mi dispiace togliermi di dosso le tracce della fragranza di Mark.
Esco dal bagno avvolta nel mio accappatoio e, mentre cammino verso la camera, sento la voce di Ben provenire dal suo studio, sembra stia parlando al telefono con qualcuno e mi avvicino, incuriosita, alla porta socchiusa.
«Certo. È tutto pronto, al massimo dopodomani, sarà una bella sorpresa, vedrai.» Lo sento ridere, starà parlando con qualcuno riguardo al nostro viaggio, mi acciglio pensierosa, mi allontano dalla porta e vado in camera, senza fare rumore.
"Una sorpresa? Sarà per me, visto che verranno anche le mie amiche. Chissà di cosa si tratta." Mi vesto in fretta, mentre penso a qualche altro dubbio che mi fa distrarre dalla realtà e inciampo in qualcosa coi piedi.
Guardo in basso e mi accorgo del disordine che ho creato tirando fuori una delle valigie dall'armadio e noto un oggetto, vicino ad una scatolina nera aperta, che attira la mia attenzione.

Guardo in basso e mi accorgo del disordine che ho creato tirando fuori una delle valigie dall'armadio e noto un oggetto, vicino ad una scatolina nera aperta, che attira la mia attenzione

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"E questo cos'è?" Lo raccolgo affascinata e lo rigiro tra le dita, è un ciondolo gotico d'argento e la pietra nera lucida attira il mio sguardo come calamita, mentre lo osservo assorta.
"Perché Ben l'avrà nascosto qui?... È bellissimo." Ne sono talmente attratta che non mi pongo altre domande, non voglio più lasciarlo, emana una forte energia che s'irradia nella mia mano e la sento salire lentamente sul polso e mi stupisce.
«Angie?» La voce di Ben mi strappa dai pensieri e sbatto le palpebre più volte per riprendermi, raccolgo velocemente la scatolina e lo ripongo, raccolgo in fretta anche le altre cose sparpagliate e le rimetto a posto nell'armadio, sperando che Ben non si accorga che non è proprio nel posto esatto in cui era nascosto prima.
«Sono in camera Ben.» Urlo ancora un pò distratta da quella strana sensazione alla mano, appoggio la valigia più piccola sul letto e la apro, inizio a prendere dall'armadio dei vestitini adatti per il mare e Ben mi raggiunge.
«Posso darti una mano?» Sorride ed ha le mani in tasca, sorrido anch'io anche se molti più pensieri si affollano nella mia mente.
«No, faccio da sola, grazie.» Cerco di mantenere la calma, continuando a sorridere e si avvicina, togliendo le mani dalle tasche e mi agito.
«Va bene.» Ribatte tranquillo, mentre continuo a prendere dei vestiti dall'armadio.
«Visto che è quasi ora di cena e tu sei impegnata qui, che ne dici se ordino della pizza?» Mi fermo e lo guardo seria, sinceramente ho molta fame, dopo due round intensi con Mark il mio stomaco protesta brontolando e sorrido divertita.
«Buona idea!» Sono sincera, Ben sorride compiaciuto e prende il telefonino dalla tasca, mi tranquillizzo mentre esce dalla camera e riprendo a preparare la valigia con calma.

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