Amo l'acqua, mi sento come se fossi nel mio ambiente naturale, nuoto nell'acqua calma e abbandono ogni pensiero suicida.
L'unico pensiero che mi rimane in testa è Mark, nonostante tutto il dolore che mi ha procurato, riesco perfino a capire le sue ragioni, ma fino a quando non sarà lui a capire che per tornare alla vita deve lasciarsi il passato alle spalle, non avrà nessuna speranza di riuscire a farlo.
So che si sente in colpa per la morte di Julie, ma ha bisogno di qualcosa che gli faccia vedere oltre e perdonare se stesso per ciò che è successo.
Io lo amo e non posso negarlo, gli ho gridato contro che lo odio ma nessuna di quelle singole lettere erano vere e lui lo sa.
Mi rilasso nell'acqua e ripenso a quando nuotavamo insieme nella piscina, a quando m'insegnava a nuotare meglio, correggendo le mie posizioni sbagliate e mi scappa un sorriso.
«Angie.» Dana è dietro di me, credo sia preoccupata e non si è resa conto che nuoto perfettamente, mentre lei ha qualche difficoltà.
Neanche volendo riuscirei a togliermi la vita in acqua e forse l'impressione che ha avuto, l'ha spaventata a tal punto da seguirmi fin qui, dove l'acqua è molto alta.
Torno indietro verso di lei, non voglio che per tentare di salvare me, affoghi lei e, mentre sto per raggiungerla, lei fa una smorfia e va a fondo.
«Dana!» Riemerge con difficoltà, la vedo stanca e non riesce nemmeno a stare a galla, forse ha un crampo e per la paura si agita, peggiorando la situazione.
Va di nuovo sott'acqua, prendo una grande quantità d'aria, con agilità mi tuffo e la raggiungo, si agita troppo e m'impedisce di afferrarla per il bacino.
Riesco ad afferrarle un braccio, sbarra gli occhi e la tiro verso la superficie, riesco ad afferrarla per il bacino e riemergiamo subito dopo.
«Respira Dana, respira!» Non si muove ed ha gli occhi chiusi, dev'essere svenuta, credo abbia bevuto molta acqua e cerco di raggiungere la riva il più velocemente possibile, tenendola saldamente.
Ben e Kevin sono sotto l'ombrellone, si accorgono che sto trasportando Dana priva di sensi e corrono in acqua per aiutarmi.
«Cazzo, Dana. Gliel'avevo detto che stavi semplicemente nuotando, ma non ha voluto darmi retta.» Ben sembra molto preoccupato ed è agitato, mi alzo e la prendono sotto le braccia e per i piedi, la portano sulla riva e la distendono a terra.
«Dana, mi senti?» Ben inizia a farle la respirazione bocca a bocca, ma niente, non reagisce.
«Cazzo, Dana, svegliati!» Sembra disperato più di me e continua a farle la respirazione, dopo qualche secondo Dana inizia a tossire.
«Mettetela di lato, ha bevuto molta acqua.» La girano e lei tira fuori tutta l'acqua ingerita.
«Respira, Dana.» Osservo Ben che ha gli occhi lucidi, mi guarda e s'imbarazza, è consapevole che ho intuito della loro relazione, ma non mi scompongo affatto.
«Ben, portala dentro.» Gli ordina Kevin, Ben esegue senza fiatare, Dana si stringe a Ben e lui le bacia la fronte, incuranti della mia presenza.
Ormai sono abituata a non essere nè calcolata nè tantomeno amata, potrei benissimo sparire e nessuno si accorgerebbe di nulla.
A proposito di sparire, Sara sembra essersi dileguata da qualche parte e l'unico che può sapere dov'è, è Kevin.
«Ma Sara che fine ha fatto?» Guardo Kevin con diffidenza, mentre Ben adagia Dana sul divano del soggiorno.
«Ehm... Era molto stanca e si è addormentata. Sai, dopo tanto movimento... » Ride divertito e annuisco rassegnata.
«Come ti senti, Dana?» Mi avvicino a lei mentre Ben continua a starle vicino e le tiene la mano.
«Meglio, grazie Angie.» Li guardo entrambi e credo si sentano in colpa per aver intrecciato una relazione alle mie spalle, sorrido e mi allontano da loro.
«Senti, Angie.» Ben vorrebbe sicuramente darmi spiegazioni, mi giro di scatto e sorrido ancora, mentre dentro ho un mare in burrasca.
«Va tutto bene. Non serve che vi nascondiate ancora.» Affermo guardandoli entrambi negli occhi, lui abbassa lo sguardo e lei si morde il labbro.
«Mi dispiace, Angie.» Ben non alza neanche lo sguardo e lei inizia a piangere.
«Di cosa ti dispiace Ben? Potevate dirlo subito e ti avrei concesso senza problemi il divorzio. Ora potete tubare, piccioncini!» Mi giro con forte magone, ma lo nascondo ed esco di nuovo dal soggiorno.
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Oltre la mente [In Revisione]
FantasyCos'è che spinge una persona ad amare? Ciò che vediamo, tocchiamo, la presenza tangibile di un corpo, il viso, le mani, la pelle... la reale esistenza di un'altra persona che ci sorride e ci sfiora, che ci guarda negli occhi e ci bacia? Non è una...