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Non ho dormito un granché, pensando alle parole di Ben, in giornata, forse, mi dimettono ma voglio parlare con i medici per sapere con certezza se posso uscire oppure no, spero sia un no.
So che è qualcosa che va oltre ogni immaginazione, è qualcosa fuori dal normale, qualcosa di irrazionale e assurdo, forse è soltanto la mia fantasia che mi condiziona, ma sento qualcosa di diverso quando sono con Mark, mi sento bene, come non mi sentivo da tantissimo tempo ed ho davvero bisogno di stare bene.
Guardo il display del mio telefonino, sono le tre e mezza di notte, ma non riesco più a stare nel letto, mi siedo e penso che vorrei soltanto riuscire a sciogliere i nervi, rilassarmi e liberare la mente, penso che solo in un posto potrei sentirmi così e sorrido.
Scendo dal letto, inizio a camminare lentamente per la camera, mi avvicino alla finestra e sposto la tenda, c'è la luna piena e illumina tutto, mi piace guardare la luna, mi sorride ed io sorrido all'idea di ciò che vorrei fare.
Lo stomaco mi si attorciglia per l'agitazione, sono ancora un pò titubante al pensiero che qualcuno possa scoprirmi, non voglio che qualcuno mi prenda per pazza, eppure tendo a comportarmi come tale, ridacchio e scuoto la testa.
Non voglio più pensarci, altrimenti potrei cambiare idea, non mi cambio, perderei solo tempo.
Apro piano la porta e sbircio fuori, il corridoio sembra tranquillo, esco senza fare rumore e richiudo lentamente la porta.
Cammino con passo felpato e percorro cauta tutto il corridoio, il silenzio mi accompagna e arrivo indisturbata fino alle scale, tiro un sospiro di sollievo e sorrido, non posso usare l'ascensore, sarebbe troppo rumoroso.
Scendo le scale in fretta, ho ancora un pò di strada da fare, mi torna cuore in gola, percorro il corridoio illuminato dalle luci soffuse, raggiungo gli spogliatoi, cammino in fretta e arrivo alla piscina.
La luce della luna filtra dalle finestre in alto e si riflette sull'acqua trasparente, creando luccichii argentei, chiudo gli occhi e sospiro, c'è pace e il leggero fruscio dell'acqua mi calma e m'invoglia ad immergermi.
Mi tolgo il pigiama, rimango in intimo bianco, non m'importa, non mi vedrà nessuno, lascio liberi i capelli e non indosso neanche gli occhialini.
Mi siedo lentamente sul bordo e immergo i piedi nell'acqua, li muovo piano, sorridendo, sono riuscita ad arrivare senza intoppi, mi sento bene, libera e spensierata.
Entro completamente nella piscina, un brivido mi percorre piano dai piedi al cervello per la freschezza dell'acqua, mi tuffo sott'acqua e nuoto fino all'altra sponda, riemergo affannata, ma contenta, e mi appoggio con le braccia sul bordo.
«Credevo che le persone di buon senso dormissero di notte!» La sua voce sussurrata al mio orecchio non mi spaventa e sorrido, il calore del suo respiro sul mio collo mi accarezza piacevolmente.
«Già! Ma non ha senso rimanere a letto se non si ha sonno.» Giro il viso verso il suo e sorrido.
Lo sento dietro di me, la sua mano sul mio fianco e la sua risata mi fanno arrossire, la sensazione di solletico all'interno dello stomaco che mi regala, mi fa chiudere gli occhi e sospirare.
"Dio! Non me l'aspettavo!" Sorride e continua a fissarmi, mi allontano un pò e vado giù, ho bisogno di nuotare,
sono qui per questo.
Mark è al mio fianco, nuota fluidamente, ha un fisico possente e la sua agilità mi sorprende sempre, sono affascinata dal suo corpo.
Arriviamo al muro e riemergiamo, mi passo le mani sul viso e prendo fiato, siamo così vicini, i respiri corti e coi riflessi della luna, i suoi occhi brillano.
«Sei già stanca?» Ridacchia.
«No! Ho solo bisogno di aria!» Esclamo e sorrido, prendo più aria che posso e riparto, nuoto a stile libero, lungo la corsia, verso l'altro bordo.
Mi piace sentire l'acqua che accarezza il mio corpo mentre nuoto, i capelli liberi mi solleticano la schiena, arrivo e mi fermo, tocco le piastrelle con la mano, non lo vedo, mi giro intorno e mi acciglio.
"Sarà andato via?" Riemerge piano affianco a me, il mio braccio è sulla sua spalla e mi aggrappo a lui, mi solleva leggermente e mi fissa negli occhi, con la bocca socchiusa, cingendo il mio fianco col suo braccio.
"Oddio!" Il mio battito accelera e sorrido imbarazzata.
Mi sposta dal bordo, la luce della luna ci illumina, porto l'altro braccio intorno al suo collo e ci fissiamo.
Mi abbraccia per i fianchi, mentre ci giriamo in cerchio lentamente nell'acqua.
Siamo abbracciati e vorrei rimanere sempre così, sorrido, provo di nuovo quella bellissima sensazione di solletico allo stomaco, sorride anche lui e il suo viso si avvicina piano al mio.
Sento il mio battito accelerare ancora, pulsa fino in gola, deglutisco piano e mi si è seccata la bocca.
«Angel... » Sussurra dolcemente, tremo tra le sue braccia.
Si blocca di punto in bianco, si allontana velocemente da me, si tuffa sott'acqua e rimango di sasso, galleggio muovendo piano le gambe e lo osservo col fiatone, mentre riemerge lontano da me, dall'altra parte.
Respiro a fondo, mi rendo conto che la situazione è alquanto strana, per quanto ne so, potrebbe essere qualunque cosa, la mia fantasia è andata troppo oltre e fisso l'acqua.
Cerco di tornare lucida, lui non è uomo in carne ed ossa, è una presenza, ma è così dannatamente reale, almeno in acqua, l'ho toccato, esiste, ma non posso farmi coinvolgere da qualcosa di surreale.
Quando andrò via da qui, credo che non lo vedrò più, non so nemmeno se possa assumere altre forme o quella di un uomo, so soltanto che provo qualcosa e mi sta spaventando questa cosa.
Non posso nemmeno raccontarlo a qualcuno, la paura costante di essere considerata pazza e rinchiusa chissà dove, non mi abbandona mai.
Eppure voglio che mi stia vicino, voglio passare del tempo con lui, oltre Lucy e Mary, è l'unico che mi fa sentire bene, libera di essere me stessa, qualunque cosa sia, senza finzioni o costrizioni.
"Va bene. Voglio soltanto nuotare e non pensare più a niente." Mi è rimasto un briciolo di lucidità.
«Batti la fiacca?» Lo sento ridere, mi sta sfidando, accetto silenziosamente e sorrido.
Ricomincio a nuotare e lui s'immerge sott'acqua, lo vedo arrivare e nuota sotto di me.
In fondo mi sta aiutando a tornare in forma, mi segue con attenzione e addirittura mi spiega come migliorare nel nuoto, mi fa capire le posture che sbaglio e sono entusiasta del mio insegnante.
«Bene così!» Mi sorride mentre lo raggiungo ancora una volta.
«Grazie.» Ho il fiatone, sono stanca e il tempo è volato.
«Mark... » Mi mordo il labbro pensierosa e mi guarda incuriosito.
«Cosa sei tu? Voglio dire... Sei un... alieno... O cose del... Genere... » L'imbarazzo è tanto, ma voglio sapere e lui ride.
«Sono un uomo Angel! Solo che, al momento, sono sprovvisto della consistenza di un corpo!» Lo guardo confusa e attonita.
«Cioè s-sei morto?» Sbotto senza pensarci.
«Diciamo che sono sparito dalla circolazione. Non voglio spaventarti Angel!» Calca il tono sulla parola 'sparito' , mi tocca un braccio e sono già un pò spaventata.
«Quindi saresti... Una specie di fantasma?» Continuo con le domande e lui non sembra a disagio.
«Diciamo di sì. È molto diversa la cosa.» Afferma serio e mi sento confusa, non ho mai affrontato un discorso su un argomento del genere, anche se mia nonna mi parlava di angeli e persone care che ci restano vicine dopo la morte.
«Spiegami... Per favore.» Sono curiosa, non sono esperta in materia di morte e apparizioni o cose del genere.
«Quando qualcuno muore, la sua anima viene divisa dal corpo e va verso la luce o verso le tenebre, in base alla vita che ha vissuto. Io sono un caso particolare, sono morto ma la mia anima e il mio corpo sono ancora insieme, sono semplicemente sparito dalla vista e dall'udito di tutti, o quasi tutti.» Mi indica e sorride.
«Riesco a vedere e comunicare con le anime dei defunti e loro con me. Posso toccare e spostare gli oggetti ma non posso toccare le persone vive.» Continua a dire, ma ho dei dubbi.
«Allora come riesci a toccare me?» È imbarazzante come domanda, ma vorrei capire.
«Con te è diverso. Tu sei speciale!» Sorride e credo che provi qualcosa anche lui, mi mordo il labbro e poi sorrido compiaciuta.
«Invece la mia è una specie di maledizione! E ci sono delle questioni che devo risolvere per poter tornare indietro.» Spiega pensieroso e l'ascolto assorta, sembra la trama di un film di fantascienza, è tanto assurdo quanto incredibile.
«Che vuoi dire? Non capisco!» Lo guardo appoggiandomi al bordo e si avvicina.
«Devo proteggerti Angel e farò di tutto purché non ti accada nulla.» Mi dice serio, guardandomi intensamente, deglutisco piano mentre mi accarezza delicatamente una guancia.
È così vicino, i nostri sguardi sono inchiodati l'uno nell'altro, il mio battito accelera e un calore improvviso al viso mi fa arrossire.
La mia mano tocca il suo petto e scivola lentamente fino al suo fianco, mi mordo appena il labbro, la sua bocca è così vicina, sospira.
La mia fantasia viaggia verso sogni proibiti, la mia mano accarezza il suo fianco, la sua mano scivola tra i miei capelli, sono senza fiato.
"Oddio, oddio, oddio!" Voglio così tanto le sue labbra sulle mie, non m'importa di niente e di nessuno, voglio soltanto un pezzetto di felicità.
Le sue labbra sono finalmente sulle mie, un bacio delicato che mi provoca tremolio alle budella, si stacca di scatto, sembra spaventato da qualcosa e mi guarda stranito.
Accenno un sorriso, guardo le sue labbra e non riesco a resistere, premo le mie labbra sulle sue, oso di più, leccando leggermente il labbro inferiore, ma sembra frenarsi, non mi arrendo e insisto, mi stringo al suo petto, cingendogli il fianco col braccio, succhiandogli delicatamente il labbro.
Si lascia andare e ansima, socchiude le labbra e la sua lingua tocca la mia, ho una sensazione strana ma mi piace, l'accarezza piano e chiudo gli occhi, voglio sentire il suo sapore che si mescola al mio.
Si muove e mi spinge indietro, facendomi poggiare la schiena al bordo della piscina, il bacio si fa intenso, con la mano tra i miei capelli mi spinge verso di lui, è così passionale da mandarmi in tilt il cervello.
Le mie braccia sono intorno al suo collo, i nostri corpi aderiscono tra loro, le nostre lingue danzano rincorrendosi e accarezzandosi dolcemente, senza fretta.
Un brivido mi percorre la schiena, un calore s'irradia dal mio ventre fino alla mia intimità che pulsa, è tutto così eccitante.
Geme nella mia bocca, sento la sua erezione tra le mie cosce, è tutto così assurdo ma lo voglio, voglio tutto questo, voglio sentirmi viva e libera di amare.
Gemo anch'io, presa dall'emozione e dall'intensità del momento, circondo il suo bacino con le gambe, si stacca dalle mie labbra ansimando, mi guarda intensamente e gli accarezzo una guancia.
«Non... Non possiamo!» Bisbiglia, si divincola, lo libero delusa dalla presa delle mie gambe, mi guarda rammaricato e sparisce, mi sento frustrata, m'immergo fino al fondo, vorrei liquefarmi, mescolarmi all'acqua e non tornare più indietro.
Rimango ferma sott'acqua per ritrovare la calma e dimenticare l'illusione, lascio uscire l'aria dalla bocca, ma il bisogno di respirare mi spinge a riemergere.
"Ma cosa credevo? È un altro che mi ha manipolata, che stupida che sono!" Spingo i palmi sugli occhi e poi sulla fronte, mi viene da piangere, ma mi trattengo, nuoto adirata con me stessa raggiungendo in fretta la sponda dove ho lasciato il pigiama.
Appoggio le mani sul bordo, mi volto per guardare l'acqua come se fosse l'ultima volta.
"È stato soltanto un maledetto scherzo della mia mente, ma non sono pazza, devo solo andare via da qui!" Mi faccio coraggio, esco dall'acqua, raccolgo il pigiama e corro verso lo spogliatoio.
"Basta con questa storia assurda! È una cazzata, solo un'enorme assurda cazzata!" Apro l'acqua calda, mi tolgo l'intimo ed entro nella doccia.
"Non posso credere a queste stronzate del cavolo!" Sono adirata e l'acqua mi scorre addosso piacevolmente.
«Merda!» Mi sfugge ad alta voce, appoggio le mani alla parete, mi lascio inondare dall'acqua, scorre su di me, dalla testa ai piedi ed inizio a calmarmi.
Sospiro, butto la testa indietro e passo le mani sui capelli per toglierli dal viso e il mio pensiero torna a lui.
«Mark... » Chiudo gli occhi e ansimo, sento ancora le sue mani su di me, il suo sapore nella mia bocca e mi mordo il labbro.
«Angel... » Sorrido, la sua voce è un sussurro suadente, alzo la testa e incontro il suo viso sotto l'acqua, il suo sguardo scorre sul mio corpo e il mio respiro si fa corto.
«Sei bellissima.» La sua voce trema, mi sorride appena, lo guardo seria, non penso più a nulla, voglio lui, faccio un passo avanti e i nostri corpi si toccano.
«Resta con me.» Non gli do tempo di rispondere e premo le mie labbra sulle sue, invitanti e morbide.
Mi bacia piano, stavolta si lascia andare, schiudo la bocca e la sua lingua avvolge la mia, trasmettendomi un brivido per tutto il corpo, fino al mio centro.
Ansimo sulle sue labbra, gli faccio capire quanto il mio desiderio sia carnale intensificando il bacio, lui geme e le sue mani scivolano dai miei fianchi al mio sedere, che stringe, per spingermi verso la sua erezione.
Avvolgo il suo collo con le braccia, non mi sono mai sentita così coinvolta, lui mi solleva e mi gira per farmi toccare piano le piastrelle con la schiena, senza lasciare la mia bocca.
Mi alza una gamba con la mano sotto la mia coscia, sento il suo membro duro stusciare sulla mia intimità e geme con me.
Si stacca di poco dal mio corpo continuando a baciarmi con trasporto, le sue dita accarezzano delicatamente il mio centro, mi sento talmente eccitata, poi mi penetra con le dita, gemo sonoramente, mentre la sua bocca torna a divorare divinamente la mia.
«Mark... » Gli mordo piano il labbro, scende a baciarmi il collo, lo lecca ansimando, mentre mi dona un piacere immenso.
«Ti voglio Angel.» Ringhia, sfila lentamente le dita da me, la sensazione di vuoto fa pulsare la mia intimità, impugna la sua erezione, lo guardo ansimando mentre si tocca e geme, mi lecco le labbra meravigliata della sua grandezza, mi guarda e sorride compiaciuto.
Accarezza il mio sesso col suo e lentamente entra in me, scivola dentro e ansima sulla mia bocca, chiudo gli occhi avvolta dal desiderio,  mentre il cuore mi batte forte.
«Oddio Mark!» Bisbiglio senza fiato al suo orecchio, geme mentre si muove lentamente in me.
Avvolgo le gambe intorno al suo bacino per sentirlo tutto, le sue mani sono sotto il mio sedere e mi spinge verso di lui con un ritmo cadenzato, facendomi perdere completamente il controllo e gemo ancora tra un respiro spezzato e l'altro, stringendo le braccia al suo collo.
«Non ti fermare Mark!» Annaspo e tremo, sento il mio orgasmo che sta per arrivare, lui mi morde il lobo dell'orecchio ansimando e aumenta il ritmo.
«Mi fai impazzire Angel!» Grida e geme ripetutamente, vengo squassata da un orgasmo stordente che mi sconvolge i sensi, rallenta un pò, viene anche lui colpendomi ancora e ancora, mi guarda negli occhi e sorride, mi bacia mentre gli spasmi ci fanno fremere, poi si placano piano.
Si ferma, siamo affannati e rimane in me, lo bacio con trasporto, mi stringe tra le sue braccia, poi mi bacia una spalla e mi sento serena e felice.
Si sfila da me lentamente e scendo piano, improvvisamente si rabbuia e non ne capisco il motivo, sospira guardandomi serio negli occhi, portando una mano sulla mia guancia che accarezza delicatamente col pollice.
Lo bacio dolcemente, lui appoggia la sua fronte alla mia fronte, chiude gli occhi e sospira di nuovo.
«Perdonami Angel... » Sussurra, si allontana da me indietreggiando combattuto e continuando a guardarmi dispiaciuto, sono confusa, non capisco cosa gli prenda, un attimo prima eravamo così affiatati.
«Mark... » Allungo una mano verso di lui e, senza preavviso, sparisce.

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