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Arriviamo in anticipo di qualche minuto, all'appuntamento con tutto lo staff, Mark ferma l'auto davanti all'hotel dove avrà luogo la serata e l'agitazione torna prepotente a scuotermi interamente.
«Angel.» Mark si accorge che non sono tranquilla, mi prende una mano e l'avvicina al suo petto, lo guardo con tenerezza e sorrido.
«Sarà una serata favolosa, grazie a te.» Mi bacia la mano senza distogliere lo sguardo dal mio e gli accarezzo una guancia.
«Senza di te non avrei mai potuto organizzare questa serata. Grazie amore.» Sorride e mi bacia di nuovo la mano, si avvicina e mi bacia con dolcezza e approfondisco il bacio, elettrizzandomi all'istante.
«mmm... Così mi togli il fiato, amore.» La sua voce sensuale mi eccita, sorride e mi da tanti baci sulle lebbra, mi allontano e mi chiarisco la voce.
«Sarà meglio andare.» Sorrido e lui ridacchia, sa bene l'effetto che mi fa e scendo dall'auto, mi raggiunge, lascia le chiavi dell'auto al ragazzo che ci saluta con un sorriso plastico ed entriamo nell'hotel.
«Angie!» I bambini sono tutti nella hall, ci corrono incontro, il mio cuore sussulta e mi abbracciano tutti insieme con affetto.
«I miei piccoli angeli.» Li adoro e loro adorano me, mi sono sempre piaciuti i bambini e lavorare con loro significa emozionarsi ad ogni minuto che passo insieme a loro.
«Sei bellissima Angie.» Lily è la più piccola del gruppo ed è dolcissima, mi stringe di più e sorride, le accarezzo la testa e mi guardano tutti come se fossi una visione.
«Forza angioletti, è ora di prepararsi.» La madre di Johnny mi sorride e mi fa l'occhiolino, mi ha aiutata molto a preparare lo spettacolo, i bambini mi salutano e la seguono emozionati.
«Te l'ho mai detto che sei fantastica con i bambini? Saresti una madre perfetta.» Sorrido come un ebete, quest'uomo sta sfoggiando alla grande il suo lato tenero stasera, mi prende la mano e la stringe, sto per sciogliermi come neve al sole, mentre rimango a fissarlo come una idiota.
«Dovremmo... Andare.» Mark gesticola in modo ridicolo, mi riporta alla realtà, sospiro continuando a guardarlo e poi rido divertita.
«Ok.» Sorride anche lui e andiamo verso il grande salone principale, dove ci attende il responsabile dell'allestimento.
Entriamo nel salone e resto a bocca aperta, in fondo a sinistra, la luce di un grande lampadario mette in risalto i vari colori dei dipinti di Julie, alcuni sono disposti il fila, uno accanto all'altro e altri appesi a pareti provvisorie.
Mi giro per guardare Mark, ha gli occhi lucidi e guarda i quadri immerso nei suoi pensieri, sorrido ma non dico nulla, la sua espressione parla da se.
Ci avviciniamo per ammirarli meglio, sono tutti bellissimi, e sono contenta che Mark abbia deciso di esporli e venderli, il ricavato verrà devoluto in beneficenza, all'associazione "Nel cuore di Julie" creata da Louis, l'amico di Mark e Julie, per aiutare i bambini malati e meno fortunati.
«Non li avevo mai visti così, esposti tutti insieme.» Mi abbraccia da dietro e sento quant'è emozionato, trema, poggia la fronte alla mia testa e mi stringe di più.
«Grazie, amore. Sei unica.» Mi giro ed ha ancora gli occhi lucidi, porta una mano sulla mia guancia e l'accarezza piano col pollice, chiudo gli occhi, piego di poco la testa per sentire di più il suo tocco e mi bacia a lungo.
«Ma ragazzi, datevi un contegno.» Ridiamo alle parole di Louis e ci guardiamo divertiti, ci raggiunge insieme a Sara e Kevin sorridenti che si tengono per mano.
«Angie, complimenti. Hai fatto un ottimo lavoro.» Kevin è sempre gentile con me, mi stringe la mano, comprende come mi sento quando mi è vicino, non mi guarda più come tempo fa e non era se stesso, ma ho ancora un pò timore di lui.
«Sei uno schianto, tesoro.» Louis mi bacia le guance e Mark lo guarda storto.
«Ti ricordo che è impegnata.» Mark lo riprende serio, fulminandolo con lo sguardo e lui mi sorride divertito.
«Sei davvero bella, Angie.» Sara mi prende le mani e mi guarda con ammirazione.
«Grazie, Sara. Mai quanto te.» Il suo sorriso si allarga, ci tiene al look e notarlo complimentandosi con lei, la fa sentire importante, è un suo difetto, ma le voglio bene ugualmente.
La sala inizia a riempirsi, mi guardo intorno e noto che molti si soffermano ad ammirare stupiti e meravigliati i quadri, ne sono felice.
Dal tendone rosso del palco in fondo, spunta una testolina, sembra che Paul stia scrutando l'area per capire quanta gente occupi i posti a sedere per lo spettacolo.
Decido di andare a dare un'occhiata ai bambini, è quasi ora della loro esibizione e saranno sicuramente agitati, quanto me.
«Scusatemi, torno subito.» Sorrido e mi allontano, Sara ha deciso di seguirmi e mi prende sottobraccio.
«Ehi, ho visto parecchi uomini tirare fuori il libretto degli assegni.» Parla sottovoce, vicino al mio orecchio e poi ridacchia entusiasta.
«Tra poco rimarremo senza quadri.» Continua ad ironizzare e ridiamo insieme, sono molto soddisfatta, spero soltanto che vengano davvero venduti tutti.
«Angie, Angie! La sala è piena!» Johnny è su di giri, ma anche gli altri sono agitati ed hanno bisogno d'incoraggiamento e sostegno.
«Calma, ragazzi. Sapete a memoria tutti i passi, siete bravissimi e non vi resta che dimostrare a tutti il vostro talento.» Batto le mani per dargli la carica, li ho convinti ed esultano battendo le mani anche loro.
«Cinque minuti all'inizio. Angie lei deve uscire adesso per il discorso.» Il responsabile mi indica il tendone, deglutisco a fatica e guardo Sara agitata.
«Forza, tesoro. Vai!» Mi spinge verso il tendone e le lancio un'occhiataccia, poi respiro a fondo ed esco sul palco, un microfono è posizionato sull'asta davanti a me e mi prende il panico.
Mi guardo intorno per cercare conforto nello sguardo di Mark, le sedie davanti al palco sono tutte occupate, altre persone in piedi si sono raccolte formando una grande folla, dopo l'ultima fila di sedie occupate.
Mark spunta all'improvviso tra la gente, mi sorride e riesco a tranquillizzarmi, respiro a fondo, mentre sento il mormorio delle persone che attendono impazienti, mi schiarisco la voce e mi faccio coraggio.
«Buonasera a tutti. Sono Angel Madison e stasera siamo qui per aiutare l'associazione Julie nel cuore, per dare un contributo a favore di bambini malati e meno fortunati.» Sorrido e si alza un forte applauso in tutta la sala.
«Come sapete, i quadri esposti sono stati dipinti da una donna straordinaria alcuni anni fa ed ogni quadro esprime le emozioni che provava mentre dipingeva. Ho voluto onorare la memoria di Julie esponendo le sue opere, perché era una persona con un grande talento, amabile, dolce, molto sensibile, amava molto i bambini, ma sfortunatamente non ha potuto averne.» Deglutisco piano e guardo Mark che ha gli occhi lucidi.
«Questo è anche un modo per dirle grazie, perché senza le sue parole di sostegno non avrei avuto ciò che mi rende felice oggi.» Mi mordo il labbro emozionata, continuo a guardare Mark che, a sua volta, mi guarda stupito, mentre la folla applaude ancora.
«Ora... Ci sarà un'esibizione di ballo degli allievi della scuola di ballo locale. Sono i miei allievi e vorrei che li incoraggiaste con un applauso caloroso.» Sorrido orgogliosa mentre applaudono di nuovo, i genitori dei bambini sono eccitati, alcuni fischiano per incitarli, altri urlano, si apre il sipario, i bambini si posizionano per iniziare lo spettacolo, prendo l'asta col microfono e scendo dal palco.

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