21.

23 3 10
                                        

Mi sposto lentamente dal corpo di Ben, dopo aver fatto l'amore, meglio definirlo sesso, si è addormentato, guardo l'ora e mi accorgo che ho poco tempo per prepararmi come si deve, per la serata.
Mi alzo dal letto decisa e mentre mi avvio verso il bagno guardo il corpo di Ben disteso e sospiro, ha un fisico definito, ma resto indifferente.
Arrivo in bagno trascinando i piedi, mi osservo allo specchio per qualche secondo e noto il mio sguardo diverso, è spento, scuoto la testa e decido di non curarmene, vado ad aprire l'acqua della doccia, un brivido mi percorre la schiena, stringo i pugni, non voglio lasciarmi coinvolgere da questa sensazione che mi ha procurato solo sofferenza e mi butto sotto la doccia.
«Sei nervosa?» Ridacchia ma non rispondo, m'insapono velocemente, sento le sue mani sui miei fianchi e il battito accelera in un attimo, trattengo il respiro e affretto i movimenti.
«Angel... » Sento il suo petto sfiorarmi la schiena e mi agito, chiudo gli occhi e resto immobile, non so spiegarmi perché sento così forte il desiderio di farmi toccare da Mark, nonostante mi abbia rifiutata crudelmente e perché poi si comporta da strafottente con me.
Riapro l'acqua, voglio soltanto sciacquarmi, smettere di emozionarmi e allontanarmi da lui, non voglio assolutamente essere usata da Mark per i suoi porci comodi, lo amo, ma non gli permetterò più di fare ciò che vuole con me.
Mi giro di scatto e mi ritrovo il suo viso a pochi centimetri dal mio, ho il fiato corto, come lui d'altra parte, lo fisso impassibile, mentre combatto contro me stessa per il forte desiderio di lasciarmi andare tra le sue braccia, lo spingo indietro e mi guarda con un ghigno divertito, esco dalla doccia adirata e mi avvolgo con l'asciugamano.
Non dico una parola e non penso a niente, tampono e strofino i capelli con l'asciugamano velocemente, sento la sua presenza alle mie spalle, ma lo evito categoricamente.
«Ti sei divertita con Ben?» Si diverte a stuzzicarmi, trattengo il nervoso, non avrà alcuna soddisfazione da me.
Mi preparo pensando soltanto a stare bene, alle mie amiche e a quanto mi divertirò con loro, ballando fino allo sfinimento.

Sono pronta e vado in cucina per bere un bicchiere d'acqua, sento fischiare alle mie spalle, mi giro e rido divertita guardando Ben dall'aria assonnata che si gratta la testa, scompigliandosi ancora di più i capelli

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Sono pronta e vado in cucina per bere un bicchiere d'acqua, sento fischiare alle mie spalle, mi giro e rido divertita guardando Ben dall'aria assonnata che si gratta la testa, scompigliandosi ancora di più i capelli.
«Sei uno schianto, Angie!» Si avvicina, sbadiglia e mi bacia una guancia.
«Grazie, Ben.» Sorrido, mi prende una mano e mi fa fare una giravolta.
«Vorrei strapparti questo vestitino di dosso e farti godere fino ad urlare.» Mi bacia il collo e mugola di piacere, lo spingo indietro irritata, mentre lui ride divertito, barcollando.
«Scherzo, scherzo!» Alza le mani avanti e, continuando a ridere, si gratta il naso.
«Vai a divertirti, te lo meriti!» Tiro un sospiro di sollievo, per un attimo ho creduto che avesse davvero cattive intenzioni, lo guardo contenta di essermi sbagliata e non posso fare a meno di sorridere.
«Ok, buonanotte, Ben.» Gli mando un bacio con la mano, scappo via, non vedo l'ora di incontrare le mie amiche e chiamo un taxi col telefonino, mentre percorro il corridoio.
«Non dovresti uscire da sola e conciata così.» Non lo ascolto, continuo a camminare e scendo in fretta, esco dal portone del palazzo e il taxi arriva quasi subito, dico l'indirizzo all'autista e dopo dieci minuti arrivo a destinazione.
Sono in anticipo di qualche minuto, mando dei messaggi alle mie amiche e le risposte arrivano subito.
Sara è già da Dana, mi avvicino al citofono e suono, Dana mi apre subito e mentre mi avvio verso l'ascensore, qualcosa attira la mia attenzione.
L'immagine di Mark è riflessa sulla vetrata, mi avvicino a passi lenti e deglutisco piano, il mio cuore accelera ad ogni passo e osservo affascinata la sua immagine che mi guarda intensamente, allungo lentamente una mano e la sfioro leggermente.
Le sue parole dure ritornano ancora  una volta a galla nella mia mente, mi rattristano all'istante, ritiro velocemente la mano e mi allontano scuotendo lentamente la testa, corro verso l'ascensore, trattengono le lacrime e il nodo doloroso in gola, respiro a fatica mentre premo ripetutamente il pulsante, voglio arrivare al più presto al piano che devo raggiungere.
«Angel, io... » Rabbrividisco, le porte dell'ascensore si aprono ed entro, spingo il numero del piano e guardo a terra, mentre le porte si chiudono davanti a me.
Alzo la testa e guardo in alto, sono consapevole che Mark potrebbe essere qui con me, mi lascio andare ad un pianto silenzioso, le lacrime mi bagnano il viso, vorrei soltanto che quello che sento non mi straziasse così tanto l'anima.
«Non voglio vederti piangere. Vorrei poter asciugare le tue lacrime Angel, ma non ne sono capace.» Sento il rumore del suo respiro affannato all'orecchio e d'istinto chiudo gli occhi.
«Sono qui con te.» La sua voce è un sussurro che mi fa tremare, i brividi mi percorrono la schiena e sento un leggero formicolio sulla guancia.
«Angel.» Quando sussurra il mio nome in quel modo perdo ogni tipo di freno e ansimo piano.
Il suono dell'ascensore mi fa sbarrare gli occhi, le porte si aprono e torno a concentrarmi su me stessa, mentre esco dall'ascensore sento un leggero formicolio al polso, mi fermo, lo massaggio e sospiro.
«Tu non sei reale.» Il mio tono è un bisbiglio glaciale, mi stupisco perfino di me stessa, per come sia uscito dalle mie labbra in modo naturale.
Mi ricompongo davanti alla porta dell'appartamento di Dana, sento un chiacchiericcio divertito attraverso la porta e della musica, suono il campanello e sorrido.
Mi apre subito e quando mi vede, Dana, spalanca occhi e bocca.
«Oh mio Dio, tesoro! Sei una favola!» Esclama euforica, mi abbraccia e mi fa entrare, tirandomi per un polso, Sara mi saluta baciandomi sulle guance, mi fa fare una giravolta e poi urla come una pazza.
«Sei fantastica Angie, un vero schianto.» Sbotta sinceramente stupita e sorrido.
«Anche voi siete meravigliose. Mi offrite da bere o no?» Rido e poi urlo insieme a loro.
«Arriva subito, il tuo drink.» Dana si allontana, ballo con Sara e ci divertiamo parecchio, ridiamo, poco dopo torna Dana con tre bicchierini e me ne porge uno, l'altro a Sara e l'ultimo è per lei.
«Alla nostra, ragazze!» Grida Sara, uniamo i bicchierini esultando, ridiamo allegramente e mando giù d'un fiato il liquido ambrato, l'alcool mi brucia la gola e lo sento scendere fino alle budella.
Non voglio pensare a niente, voglio sentire la testa leggera, voglio svuotare la mente di tutto e divertirmi.
«Datemi cinque minuti, ragazze.» Dana si allontana di nuovo, ballo ancora con Sara e poco dopo torna Dana che ci esorta ad uscire per dare il via alla nostra serata.
Scendiamo in strada, saliamo nell'auto di Sara e ci avviamo verso il locale, la musica in sottofondo ci da la carica e ci agitiamo come scalmanate.
«Allora, Angie. Come va con il tuo bel maritino sexy?» Se ne esce Sara ad un certo punto, ridacchiando e lanciandomi occhiatine dallo specchietto retrovisore, mi spiazza, Dana si gira a guardarmi con un'espressione stranita e sorrido.
«Direi molto bene!» Mento e rido, Dana sembra in imbarazzo e si sforza di ridere.
«Com'è a letto? Racconta dai!» Continua curiosa a punzecchiarmi, ma non posso dire la verità.
«Passionale, dolce e premuroso.» Sto parlando di Mark con la voce che trema, senza accorgermene, mentre  immagini e sensazioni del nostro incontro mi attraversano la mente.
«Wow, Angie. Sono contenta per voi.» Torno alla realtà di colpo, sentendo la voce un pò imbarazzata di Dana, non capisco cosa le succede, sembra quasi che le dia fastidio sentirmi parlare del mio rapporto con Ben.
Scaccio immediatamente il pensiero, Dana è mia amica ed è preoccupata per me, sa cos'ho passato per colpa di Ben, è solo apprensiva.
Arriviamo al locale e noto che è molto affollato, riusciamo ad entrare a stento, ci sono persone di ogni età che si divertono, bevono e ridono a ritmo di musica.
Dana ci fa strada, di certo tre belle donne non passano inosservate, fasciate in abitini mozzafiato e tacchi alti, sentiamo dei fischi e degli apprezzamenti poco casti, mentre passiamo davanti ad un gruppetto di ragazzini sballati.
«Non è roba per voi, poppanti!» La voce dura di Mark è vicina a me, neanche potessero vederlo, per un attimo mi fa sentire gratificata, sorrido, ma non gli do peso.

Ci buttiamo nella mischia e iniziamo a ballare a ritmo della musica assordante che mi prende e mi trascina lontano, rimbomba nel mio corpo e mi fa vibrare i sensi, chiudo gli occhi e la seguo, non esiste altro.
Ballo nella folla, non mi curo di niente e nessuno intorno a me, voglio soltanto perdermi nel ritmo e muovermi mentre la musica attraversa ogni fibra del mio corpo.
Il suo viso, i suoi occhi penetranti, flash di Mark che appaiono a tratti nella mia mente mi fanno sorridere, le sue mani sul mio corpo, la sua bocca che bacia la mia pelle, innesca scosse elettriche che mi percorrono interamente, lo sento dentro ogni millimetro di fibra del mio essere, invade la mia anima come energia pura che brilla come luce di diamanti.
«Angel.» La sua voce mi sfiora la pelle e risveglia brividi che mi scuotono fino alle ossa, il suo corpo che si unisce al mio diventando una cosa sola, continuo a muovermi sentendolo addosso, ovunque, dentro e fuori di me.
"Mark." Ansimo e sorrido, pensando ancora a lui, il cuore corre veloce, il respiro inizia a mancare e ad affannarsi, ho bisogno di lui, come non avrei mai immaginato, come l'ossigeno che mi tiene in vita, come non ho mai voluto niente e nessuno, lo sento in me, dentro al cuore che palpita forte e nell'anima che assimila ogni suo respiro, lo sento troppo, lo voglio con me.
Non voglio più smettere di ballare e provare queste sensazioni avvolgenti che mi stordiscono piacevolmente, provo emozioni così forti da farmi volare lontano da questo mondo e sono solo mie, resteranno soltanto mie, mi rendo conto e realizzo che Mark è l'uomo che amo con tutta me stessa, l'uomo che porterò sempre in me, per il resto della mia vita.
Sto così bene insieme a lui, è lui che mi fa sentire viva più di chiunque o qualunque altra cosa, vorrei che provasse anche lui le stesse sensazioni, le stesse emozioni, gli stessi sentimenti che provo ogni volta che mi è vicino, soltanto per poco, per fargli capire come mi sento.
La musica continua a trasportarmi insieme a Mark in un posto solo nostro, sento la sua mano sul mio viso e mi accarezza una guancia col pollice, quel gesto che tanto adoro e mi fa sciogliere mentre mi guarda intensamente, la sensazione di essere soltanto sua mi pervade completamente, togliendomi ogni briciolo di lucidità.
"Se soltanto potessi sentirmi anche tu Mark!" Continuo a ballare e a nutrirmi di questa magia chiamata amore, non voglio più tornare alla realtà senza Mark.
Le ultime note della canzone sfumano, mi fermo e apro gli occhi lentamente, respiro con affanno e quello che vedo davanti a me, mi lascia attonita e incredula.
«Mark.» Sono sbalordita, lo vedo davanti a me, tremo per l'emozione e mi guarda stupito, ha il fiato corto.
Si avvicina e nel momento in cui porta la sua mano sul mio viso, tutto sparisce intorno a noi.
«Cosa mi hai fatto Angel?» Sussurra vicino al mio viso, mentre accarezza col pollice la mia guancia e chiudo gli occhi, portando la mia mano sulla sua  per sentire a pieno il suo tocco.
Riapro gli occhi, porto l'altra mano sul suo petto all'altezza del cuore, lo sento battere e sorrido, mentre le lacrime mi bagnano le guance, si avvicina per baciarmi, schiude le labbra e mi fissa emozionato, sbatte più volte le palpebre e d'un tratto si allontana.
«Io non posso.» S'irrigidisce e sparisce, lasciandomi a bocca aperta e senza fiato.
La musica torna a rimbombare nel locale, la gente balla intorno a me, mentre fisso il vuoto, si è tirato indietro per l'ennesima volta, facendomi crollare a pezzi.
«Angie, ti va di bere qualcosa?» Sara mi parla ad alta voce, vicino al mio orecchio per via del volume alto, la guardo seria e deglutisco a fatica.
«Sì, qualcosa di forte.» La seguo al bar, sono infuriata a tal punto che decido di odiare Mark a vita e affogare il mio dolore nell'alcool.

Oltre la mente [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora