8. La porta del tempo

1.5K 163 17
                                    


Giove non era tornato al suo palazzo dopo quello che aveva fatto a Cupido, aveva preferito rifugiarsi nel suo tempio più grande, ad Atene.

Si era reso invisibile agli occhi dei sacerdoti che presiedevano al suo culto e si era seduto sotto una colonna.

Si era preso la testa fra le mani ed era scoppiato a piangere.

Aveva ucciso il suo adorato nipotino, il suo piccolo Cupido, l'essere che, forse, più amava al mondo.

Era stato accecato dalle parole che suo padre Crono gli aveva detto in sogno e che, purtroppo, erano state confermate dall'oracolo.

Adesso però che la sua rabbia era stata soppiantata dal grande dolore che sentiva nel cuore, quelle parole non gli sembravano più così veritierie, anzi, gli parevano menzogne belle e buone.

Smise di piangere, si alzò in piedi e si smaterializzò, riapparendo nella grotta delle Parche.

Le tre donne guardarono con rabbia Giove e sibilarono:

" Il nostro odio verso di te non conoscerà mai fine!"

Il padre degli dei le osservò con occhi severi e ribattè:

" Non ho tempo da perdere, aprite la porta del tempo e permettetemi di andare a prendere mio nipote!"

Atropo lo scrutò con un sorriso cattivo e disse con voce tesa:

" Io e le mie sorelle abbiamo fatto una modifica al patto stipulato con te quando cacciasti Crono nel Tartaro.
Tu ora potrai andare a riprendere Cupido, lui sarà libero di tornare sull'Olimpo, tu, invece, no.
Sarà tuo padre Crono a decidere se lasciarti andare o farti rimanere con lui a patire la solitudine eterna!"

" Come avete potuto farmi una cosa del genere?" chiese Giove incredulo.

" E tu come hai potuto uccidere tuo nipote?" ribatterono loro con ira.

Il padre degli dei tacque, rendendosi conto che le tre donne avevano perfettamente ragione.

Era stato un mostro, terribile tanto quanto lo era stato suo padre Crono.

" Va bene, avete ragione, accetto quello che avete deciso. Ora mandatemi dove si trova Cupido. Non voglio lasciarlo da solo un minuto di più "

Le tre Parche annuirono, presero i loro fusi e cominciarono a farli muovere vorticosamente.

Ad un certo punto da essi si sprigionò una nebbiolina iridescente che avvolse ogni cosa, Giove compreso e come era arrivata, così la nebbiolina svanì, all'improvviso....

Le tre Parche fecero fermare il movimento anomalo dei loro fusi, per riprendere subito a tessere le vite dei mortali.

Giove era sparito inghiottito dal tempo, ma di ciò non si curarono.

Crono ( Saga di Cupido libro 17 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora