" Credo che tua madre Giunone ti abbia già detto qualcosa " iniziò a parlare Giove. " Io ti posso dire che per noi dei i sogni sono veritieri e, quando anche l'oracolo di Gea mi ha confermato che tu meditavi di prendere il mio regno, ci ho creduto "" Ma come hai potuto farlo?" chiese Louis con rabbia " Dovresti conoscermi..."
" Il tarlo del dubbio si era infiltrato in me e io non sono riuscito più a ragionare a mente lucida "
" Purtroppo, ragazzo, è solo colpa mia " intervenne Crono. " Da quando sono stato cacciato nel Tartaro da mio figlio, ho meditato vendetta e, non appena sono riuscito ad infiltrare i miei pensieri nell'oracolo di Gea, ho seminato in Giove il tarlo del dubbio e l'ho colpito nel suo affetto più caro...tu "
" Non ragionavo più, Louis " aggiunse il padre degli dei. " E solo quando ho colpito Cupido mi sono reso conto di non essere in me..."
" Me io no essere contento di essere stato chilpito da fulmine, ma me io essere contento di essere andato in buio perché così avere conosciuto frisnonno Trono e sua clissidra " cinguettò Cupido svolazzando in braccio all'anziana divinità.
Il vecchio accarezzò le ali del piccolo e sussurrò:
" Questo piccoletto è davvero un portento e pensare che ho sempre odiato i bambini..."
" Ma me io essere Cupido, no bimbino " borbottò il demone, aprendo la sua borsetta, prendendo un biscotto e ficcandolo in bocca al bisnonno.
Louis si trovò suo malgrado a sorridere e, senza volerlo, disse:
" Cupido ha una sorella come lui, un demone, si chiama Iris "
Crono sorrise sputacchiando briciole, ma non riuscì a rispondere perché il bimbo in braccio a lui gli tirò la barba e cinguettò:
" Me io avere fritelli e sorelle, gimelli Fobos e Deimos, Armonia, Saturno, gimelli Xena e Xandros, Iris di me io e piccola Maia "
" Che bella famiglia! " esclamò sincero Crono " Mi piacerebbe conoscerla un giorno....so di non essere stato un dio e un padre esemplare, ma proverò a cambiare..."
Giove gli appoggiò una mano sulla spalla e sorrise incoraggiandolo.
Cupido guardò Louis con la fronte corrucciata e il dio della guerra, allora, si alzò ed abbracciò il padre e il nonno.
I tre vennero interrotti nuovamente da urla e pianti e i responsabili erano ancora Chirone e Mercurio, che versavano lacrime per la commozione.
Crono guardò i due perplesso, ma Cupido spiegò:
" No priocchiparti, frisnonno Trono, Rione essere cintauro di futuro e Mircurio essere dio inormemente sapiente. Loro chimpirtamenti essere uscuri, ma profondi "
Louis scosse la testa ridendo e anche Giove lo imitò con il cuore finalmente più leggero.
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Crono ( Saga di Cupido libro 17 )
FanfictionDall'oscuro limbo del Tartaro Crono è pronto a tornare.... Questa storia non è di dominio pubblico