40. Consigli d'amore

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Nebbia e Ombra erano in realtà due ragazze splendide, belle tanto quanto il fratello Erebo e i più colpiti dalle due fanciulle furono Xandros e Xena.

La ragazza, non abituata ad essere alle prese con i sentimenti, non sapeva come comportarsi, quindi, approfittando di un momento in cui tutti erano impegnati nella conversazione, chiese aiuto a chi riteneva più esperto in questioni di cuore.

" Come devo fare a farmi notare da Nebbia ?" chiese a bassa voce.

" Me io ritenere, sorella di me io, che tu dovere fare chimplimenti su suo aspetto fisico e poi invitarla a puntamento rimantico " borbottò Cupido.

Xena annuì, prese un respiro profondo e, con indifferenza, si avvicinò alla sorella di Erebo.

" Ciao " sussurrò con un leggero balbettio.

Nebbia divenne rossa come una fragola matura e sorrise, non dicendo però nulla.

" Ecco...io " disse Xena " non appena ti ho visto, ho pensato che non ho mai visto nulla più bello di te. I tuoi capelli sono più lucenti del ferro delle spade e il tuo corpo è più perfetto di una strage in un campo di battaglia e le tue labbra sono più rosse del sangue che scorre a fiumi in una guerra "

Nebbia spalancò gli occhi e sussurrò:

" Nessuno mi ha mai fatto dei complimenti così belli...anche tu sei bellissima, Xena...sei più bella di una palude in inverno, sotto la pioggia...."

" Oh, grazie " arrossì la ragazza " allora posso invitarti ad uscire domani?"

" Ne sarei onorata..." esclamò con un sorriso Nebbia.

Poco più in là Ombra e Xandros si guardavano di sottecchi e si scambiavano continui sorrisi, ma nessuno dei due aveva osato parlare e fare la prima mossa.

Iris guardò il fratello, scosse la testa, trotterellò davanti ai due ragazzi e disse:

" Signirina Imbra, fratello di me io essere cotto di te come biscotto in suo forno, ma lui essere troppo retino per dirlo. Illo virrebbi invitare te in puntamento rimantico, tu accettare?"

Ombra spalancò gli occhi scuri, arrossì e annuì subito dopo.

Xandros sorrise come un ebete e ringraziò la sorellina che lo aveva aiutato.

Iris, dopo aver fatto il suo lavoro, trotterellò da Cupido e gli si sedette accanto.

" Me io essere gorgoglioso di te sorella di me io " cinguettò il bimbo.

" Anche me io di te, fratello di me io " rispose Iris.

I due bimbi si abbracciarono e sbatterono le ali per la gioia.

Ciao a tutti, più tardi pubblicherò l'ultimo capitolo.

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Crono ( Saga di Cupido libro 17 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora