Capitolo 10 - Piccole rivelazioni - Seconda parte

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Mi fiondo nella doccia ghiacciata, sperando di distrarmi, di dimenticare le parole che mi sono state sussurrate e le risposte che non sono riuscita nemmeno a formulare. L'acqua scorre, mi solleva dal calore che sento lungo tutto il corpo. Eppure, mentre scivola, non porta con sé il pensiero di quelle mani delicate, separate dalla mia pelle solo con un velo di tessuto.

Mi sento come una quattordicenne alle prese con il suo primo bacio, nonostante qui non ci sia stato. Questo avvicinamento di Leonardo non mi dà pace; la sensazione intensa che ho provato quando era a un centimetro dalle mie labbra mi ha piacevolmente sconvolta.

Mi decido a concentrarmi sulla fotografia per distrarmi, consapevole che, anche se riuscirò a concludere il progetto, non riuscirò a chiudere occhio sta notte.

Mi infilo i primi vestiti che mi capitano in mano e inizio a cercare su Google una possibile idea per la fotografia sul minimalismo. Ricorrere a internet per trovare ispirazione è davvero un metodo drastico e squallido, ma ho solo poche ore per uscirne sana e salva. Proprio come nei film, quando i protagonisti hanno trenta secondi per tagliare il filo giusto, altrimenti scoppia la bomba. Solo che al posto del filo c'è uno scatto e al posto della bomba un pessimo voto.

Tra l'altro, è un metodo inutile; trovo solo dei grandi bicchieri colorati ripresi singolarmente e piante di varia tipologia.

Piante... Natura...

Guardo sulla mensola della libreria, su cui è esposta la rosa dello sconosciuto nel suo scrigno trasparente e mi si accende una lampadina.

"Come ho fatto a non pensarci prima?" sussurro, tra me e me.

Monto un piccolo set fotografico con ciò che trovo in giro per casa. Improvviso uno sfondo nero con un pannello di plastica, prendo la rosa e la posiziono alla sua sinistra, leggermente illuminata dagli ultimi raggi del sole che cala a mio favore.

Scatto e la riprendo sottoesponendo la fotografia, seppur la rosa sia tanto bella. Accendo il computer, decisa ad aggiustare il contrasto in modo che risaltino i suoi petali. Photoshop, a volte, è un buon amico.

Ora ho un problema in meno a cui pensare.

***

Siamo seduti al Caffè e rock 'n roll, io e i ragazzi del progetto. Leonardo era qui a servire i tavoli da sta mattina e ne abbiamo approfittato per avere un punto di ritrovo. Quando sono arrivata erano già tutti seduti e l'unico posto rimasto era vicino a lui. Non credo sia una coincidenza, ma un piano malefico di Ilaria, seduta dalla parte opposta che mi fissa con un ghigno sospetto. Pensare che ancora non le ho raccontato nulla di ieri, altrimenti avrebbe già preparato la lista per le nozze, conoscendola.

«Avete stampato tutto, allora?» chiede Laura, apprensiva.

Rispondiamo in coro con un sonoro "sì", soddisfatti.

«Beh, direi che manca solo una piccola descrizione generale» conclude.

Occupandoci di stili completamente differenti, trovo difficile cercare una descrizione che colleghi tutto. Nonostante il mio buon rapporto con la lettura, non sono mai stata un asso con le didascalie, faccio fatica anche solo a trovare un breve titolo per le mie fotografie.

«Potremmo aggiungere una piccola raccolta di citazioni famose sotto a ogni fotografia, ovviamente che ricordino il verde. Oppure sceglierne una che riguardi il soggetto, poi trovarne una generale che riguardi il colore stesso» suggerisce Ilaria.

«Bella idea!» afferma Marco, guardandola con ammirazione.

Ci perdiamo alla ricerca delle frasi da inserire, le scriviamo a penna negli spazi appositi, sotto la cornice di cartone che accompagna le nostre foto. Dopo qualche ora di lavoro, oltre ad aver riempito il bar di colla e cartacce, abbiamo una bella raccolta di stampe collegate con una sottile corda bianca, che aperte creano una linea capace di tenere l'intera parete dell'aula in cui lo presenteremo.

Soddisfatti, decidiamo di raccogliere tutto prima che il proprietario del bar ci mandi via a calci.

Torniamo verso casa e questa volta Leonardo non mi segue. Non so se esserne delusa, ma d'altra parte cosa mi aspettavo? Ho evitato il suo sguardo per tutto il pomeriggio, per imbarazzo dopo ciò che è accaduto ieri.

Che poi, non è successo niente...

"Ti ha praticamente sbattuto in faccia il fatto che gli piaci, sveglia!" Coscienza sembra aprire un dibattito ogni volta che succede qualcosa al di fuori della normalità e mi ritrovo a darle un certo peso, anche per timore che abbia ragione. Non è successo niente, eppure le sue parole continuano a irrompere nei miei pensieri, in ogni mio gesto quotidiano e la notte, quando chiudo gli occhi e rivedo le sue iridi verdi perse nelle mie, togliendomi il sonno.

Accendo il televisore, su cui stanno trasmettendo il solito film strappalacrime e decido di guardarlo.

Nonostante il mio romanticismo spiccato in fatto di libri e film, a ventun anni, non ho ancora avuto un grande amore. L'ho sempre sognato mentre guardavo le mie compagne di scuola tornare a casa con mazzi di rose tra le mani il giorno di San Valentino, o quando le uniche amiche che avevo uscivano tra loro per serate di coppia in grandi ristoranti, accompagnate da ragazzi sempre più grandi di loro e macchine sportive, come i principi azzurri dei nostri tempi. Nel mentre io ero lì, persa tra libri e cene a base di panini, mentre guardavo il mondo solo attraverso un obiettivo, solitaria. Mi mancava solo la collezione di gatti e sarei stata una giovane zitella perfetta.

Nonostante ciò, l'idea di una persona che sconvolge le mie giornate, di un primo bacio, di una certa intimità con un'altra persona, crea emozioni contrastanti in me, di ansia e allo stesso tempo curiosità. Forse è per questo che evito Leonardo nonostante ormai faccia parte di ogni mio pensiero: la paura di non essere capace, della delusione, di fraintendere i suoi gesti, dell'ignoto.

Se il suo interesse per me fosse solo una mia illusione, un fraintendimento? Sospiro, sprofondando il viso tra i cuscini, esausta dei miei stessi pensieri.

Se il suo interesse per me fosse solo una mia illusione, un fraintendimento? Sospiro, sprofondando il viso tra i cuscini, esausta dei miei stessi pensieri

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Vedremo come si evolverà la faccenda con Leonardo.
Nel prossimo capitolo la narrazione sarà sua.

Ricordo che i commenti non mordono. E nemmeno le ciambelle.

A presto, Elena.

A presto, Elena

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