Capitolo 24 - Romanticismo nascosto

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Leonardo

Il sapore dolce delle sue labbra inebria i miei sensi, trascinandomi in un mare di emozioni di cui non ricordavo nemmeno l'esistenza, ma in cui al momento voglio affondare senza pensare ad altro. Le nostre lingue sono un tutt'uno, si muovono in sincronia come se si cercassero da una vita intera.

Sognavo di baciarla da quando le ho rivolto il primo "ciao", tanto che ora non mi sembra vero. Ho combattuto un'ardua guerra contro i miei sentimenti, ma se avessi conosciuto la sensazione di libertà che mi avrebbe donato questo bacio avrei combattuto per vincere le mie paure in un tempo molto più breve.

Mi allontano lentamente dalla sua bocca per riprendere fiato; sembra ancora più bella del solito. È arrossita, ma sostiene il mio sguardo scostandosi una ciocca di capelli blu dietro l'orecchio, in silenzio. I suoi occhi castani sembrano brillare di una nuova luce sotto il cielo stellato che ci ricopre e un lieve sorriso prende forma sul suo viso, accentuando la naturale espressione dolce che la caratterizza nei momenti di tranquillità.

«Sei bellissima» le sussurro, ancora vicino al suo viso. «Non lo dico per intenerirti come nei film, sai, lo penso davvero.»

Inaspettatamente, si avvicina nuovamente e mi lascia un piccolo bacio a fior di labbra, dolce e delicato come la sua persona. 

«È un modo carino per dirmi che dopo cena esci con me?» Azzardo a chiederle, cercando di sfoggiare uno dei miei migliori sorrisi.

«Vedremo!» esclama.

«Va bene, forse mi merito di rimanere sulle spine» ammetto.

«Non ho detto questo.»

«Io credo di sì e, beh, hai ragione. Ma sappi che non ho più intenzione di scappare, Sofia, perciò dammi una possibilità. Esci con me.»

Cerco di farle capire che desidero passare del tempo con lei più di qualsiasi altra cosa, al momento, ma non capisco cosa le passi per la testa perché scoppia a ridere. Mi sono forse perso un passaggio?

«Stavo solo ironizzando. Esco volentieri con te!» esclama, tornando seria.

«Oh, in questo caso... beh, ci vediamo a cena, suppongo» le intimo, mentre mi avvicino a lasciarle un lieve bacio prima di andarmene, facendola arrossire nuovamente. «Quando arrossisci sei ancora più bella.»

***

Quando entro in camera Marco è intento ad annodare la cravatta attorno al colletto della sua camicia blu, ripetendo parole non troppo consone all'abbigliamento elegante che indossa. Non so nemmeno perché si ostina a perdere la pazienza con quel pezzo di stoffa del Diavolo.

«Ti vedo in difficoltà. Potevi anche indossare solo una maglietta, non andiamo a un gala» mi esprimo.

«Hai ragione, ma subito dopo cena porto a fare un giro quella pazza di Ilaria e so che le piace l'eleganza. Amo le camicie, certo, ma la cravatta è solo per lei» risponde sincero, riuscendo finalmente a chiudere quel dannato nodo. «Hai parlato con Sofia?» Chiede poi.

«Sì» rispondo solamente. Non sono sicuro di voler condividere ciò che è successo con lui, anche se, negli ultimi giorni, si sta quasi dimostrando un buon amico.

«E... com'è andata?» azzarda.

«Tutto bene.»

«Oh, avanti, Leo. So che non ci conosciamo da una vita, che non ti fidi di nessuno, ma diamine! Racconta qualcosa, apriti con qualcuno!» esclama.

Mi viene da ridere per la sua sfacciataggine; sa che non sono particolarmente incline a relazionarmi. Mi ricorda Ilaria e ora capisco uno dei numerosi motivi per cui si sono scelti.

Caffè, amore e fotografia (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora