Miei adorati lettori, vi auguro un dolcissimo Natale con questo piccolo extra, sperando sia di vostro gradimento! Adoro questo periodo dell'anno, perciò buone feste a tutti! ♡
Leonardo
Una perfetta chioma blu spunta dietro il finto abete Natalizio che abbiamo decorato di bianco, secondo il suo volere. L'albero imponente arriva quasi a toccare il soffitto del suo piccolo appartamento, grazie alla lunga punta argentata, rendendolo luminoso. So quanto adora questa festività, perciò è stato uno dei regali che ho deciso di farle: quando lo ha visto, con le decorazioni imbustate al suo fianco, le si è illuminato lo sguardo, allora non ho potuto fare a meno di renderla felice come merita.
«Sai, quando vivevo con i miei genitori, ogni anno compravo qualche decorazione nuova e tutti e tre ci riunivamo a decorare il nostro piccolo alberello, che era la metà di questo» mi racconta.
«Beh, quest'anno, invece, hanno potuto ammirare il tuo albero personale» osservo.
Il pranzo di Natale si è appena concluso: Claudio e Jessica si sono dovuti immettere sulla strada del ritorno, ma non sono di certo mancati in questo giorno speciale, facendo sentire in famiglia persino me.
«Grazie a te, sì. Lo definirei nostro, più che mio, se non ti dispiace.»
La osservo dolcemente, spensierata dopo questa affermazione. Se è gioiosa solo a parlare di noi, non immagino quando vedrà il secondo regalo in arrivo, con tanto di fiocchetto rosso. Probabilmente non si ricorda nemmeno di averne parlato con me qualche tempo fa, ma sono convinto che le piacerà.
«Va bene, nostro» affermo, impaziente di consegnarlo.
«Ora posso darti il mio, di regalo!» esclama, fomentata.
Mi porge una scatola incartata di argento e del nastro blu. La prendo tra le mani, incredulo; riesce sempre a stupirmi il solo fatto che il suo pensiero è rivolto a me anche per quanto riguarda i regali, non avendone ricevuti molti negli anni.
Le lascio un bacio a fior di labbra, sorridente, prima di togliere la carta. La scatola è interamente rossa e, aprendola, trovo al suo interno una fornitura di cioccolatini differenti, che la riempiono nascondendo alcuni oggetti. Spostandoli, scovo alcuni plettri per la chitarra, imbustati, raffiguranti alcune delle mie band metal preferite. Dal fondo, pesco un porta chiavi blu, a forma di macchina fotografica e un paio di cuffiette nere per l'Ipod.
«Grazie, amore» affermo, felice che si sia ricordata delle mie passioni più grandi.
«Mi sa che non hai guardato bene, manca una cosa» afferma. «Il coperchio della scatola...»
La guardo confusa, per poi notare una busta bianca incollata alla scatola. La apro, aspettandomi un biglietto di auguri, ma trovando, invece, un biglietto per il concerto dei Metallica di Giugno.
«Tu sei pazza!» esclamo, incredulo.
«Mi stai dicendo che dovrò andarci da sola?» chiede, sghignazzando.
«Da sola?»
«I biglietti sono due, l'altro l'ho tenuto io. Ho pensato che avremmo potuto andarci insieme!» esclama, gioiosa.
«Hai appena realizzato il sogno di una vita, te ne rendi conto?»
«Il tuo sogno sarà realizzato solo quando avrai un tuo studio e una sala prove, credo. Perciò non esagerare!»
Le sorrido, lasciandole un bacio sulla fronte calda, ma il momento viene interrotto dal campanello: è arrivato!
«Chi è?» risponde lei, ignara di tutto.
«Ho un pacco per lei, può scendere?»
«Un pacco per me il giorno di Natale? Ne è sicuro?» chiede, titubante.
«Ne sono certo.»
Sofia afferra le chiavi velocemente e leggo la curiosità sul suo volto. «Ho un déjà-vu» dice tranquilla, rivolgendosi a me.
«Ti accompagno!» esclamo, ridendo sotto i baffi.
Probabilmente, tra pochi minuti verrò sostituito dal nuovo arrivato, sperando che le resti almeno un po' di amore anche per me.
Quando arriviamo al piano terra, vede il mio capo con un guinzaglio e un pelosetto minuscolo al suo fianco, con un fiocco rosso tra le orecchie, spalancando gli occhi. «Buon Natale, amore!» esclamo.
«È p-per me? Oh, mio dio!» esclama, con le lacrime agli occhi. «Ma vieni qui amore bello!» Sembra impazzire di gioia.
«Molto tempo fa mi avevi detto di volere un pelosetto e la sua cagnolina ha avuto i cuccioli, così ho pensato...»
«Grazie, grazie, grazie! È il regalo più dolce del mondo!» dice estasiata, buttandosi tra le mie braccia e riempiendomi di baci sul viso. «Oh, grazie anche a lei!» conclude, ringraziando il mio capo.
«Grazie, Gian.»
«Di niente, ragazzi, buone feste! Trattatelo bene, mi raccomando!» si raccomanda l'uomo, prima di andarsene.
***
«Quindi, come lo chiamerai?» chiedo, mentre Sofia è intenta ad accarezzare il cagnolino, tenendolo sulle sue gambe.
È un piccolo volpino non di razza, la mamma e il papà erano stati trovati al canile. Il voluminoso pelo castano, liscio, lo rende della stessa consistenza del cotone, ingrandendolo un po', ma rimanendo leggero come una piuma nonostante i suoi sei mesi. Il musetto leggermente allungato e gli occhioni a palla gli donano uno sguardo dolcissimo mentre si guarda attorno per ambientarsi, rimanendo tra le braccia di una padrona che, a parere mio, adora già. Ma come potrebbe non farlo, data la sua innata dolcezza?
«Beh, è color cioccolato...» osserva. «Biscotto, lo chiamerò Biscotto!»
«Mi aspettavo un nome inerente al cibo, ma non così diretto!» esclamo, scoppiando a ridere.
«Ehi, i biscotti sono dolci, lui ha il pelo scuro... perciò è perfetto!»
«Beh, allora... benvenuto, Biscotto!» esclamo, dandogli una carezza. «E buon Natale a noi, amore.»
«Buon Natale» sussurra, guardandomi intensamente. «Il mio regalo più grande, però, rimani sempre tu.»
Mi godo le sue parole dolci, sentendomi a casa; ogni attimo passato con lei è una magia, non solo in questo periodo di festa, dove tutto appare migliore.
STAI LEGGENDO
Caffè, amore e fotografia (Completa)
Chick-LitSofia è una ventunenne romana con il grande sogno di diventare una fotografa professionista. Decisa a realizzarlo, si è da poco trasferita a Milano per studiare in una delle migliori accademie d'arte Italiana. Ricominciare da capo, da solitaria in u...