6. Crudeltà

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Louis squadrò attentamente gli iloti che avevano appena trovato e si soffermò a lungo sulla figura del ragazzo più grande, un giovane riccio dagli occhi verdi.

" Bene, amici " disse ai compagni " divertitevi come volete, ma non toccate il ricciolino...quello è mio "

Fidia annuì, estrasse il coltello da sotto la tunica e sogghignò malignamente, lanciandosi come un fulmine verso uno dei fratelli di Harry.

Da quel momento scoppiò un inferno di urla strazianti e pianti disperati.

Harry era impietrito, incapace di fare qualsiasi cosa...

Ad un certo punto, però, udì la voce di suo padre, ridotta ad una specie di rantolo:

" Harry...scappa..."

Ed Harry lo fece, con gli occhi pieni di lacrime e il cuore straziato dal dolore.

Louis, non appena vide che la sua preda si era data alla fuga, sogghignò e si mise subito sulle sue tracce, senza fretta e in tutta calma.

Harry correva senza una meta e le urla dei suoi familiari, che echeggiavano per la foresta, non gli lasciavano certo una mente lucida e in grado di ragionare.

Ad un certo punto, si ritrovò su un sentiero in terra battuta, si voltò a destra e a sinistra e vide, poco distante da lui, un tempietto.

Stava per dirigersi lì, ma un pugno improvviso alla schiena lo fece cadere a terra.

Si sentì strattonare per i capelli e tirare con forza in mezzo alla vegetazione a lato della strada.

Harry era un ragazzo coraggioso, ma il suo avversario era più forte e robusto di lui.

Louis era stato cresciuto a carne e pesce e addestrato alla guerra, Harry era stato allevato a zuppe annacquate e pezzi di pane secco e la sua resistenza era limitata.

In ogni caso provò a reagire, ma ricevette una serie di calci nel costato e nella pancia che lo fecero piegare dal dolore.

Louis gli sollevò il volto strattonandolo per i ricci e ghignò.

" Sai, se tu non fossi un parassita della società, saresti un bel bocconcino.... e non dovrei fare ciò che sto per fare perché la vostra razza è immonda, ma sono fatto di carne e sangue e devo sfogarmi...."

Harry si ritovò con la testa schiacciata sul terreno e il corpo del suo assalitore addosso.

La tunica gli venne strappata, le gambe allargate e dopo un istante sentì un dolore che non aveva mai provato prima.

Cercò di trattenere le lacrime per il dolore e l'umiliazione che provava, ma non ce la fece e cominciò a piangere.

Louis, eccitato ancora di più dal pianto della sua vittima, spinse con più forza dentro di lui, fino a raggiungere l'orgasmo con un urlo liberatorio.

Si alzò dal corpo di Harry, lo rigirò, gli sputò addosso ed estrasse il coltello dalla tunica.

Senza un attimo di esitazione lo colpì due volte al costato e lo lascio in un lago di sangue.

Sapeva che non era morto, ma non aveva la minima intenzione di abbreviargli la sofferenza...

Krypteia, la cacciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora