44. Gelosia

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Harry si avviò in fretta verso la propria camera con gli occhi pieni di lacrime.

Riuscì, però, a fare solo pochi passi, perché si sentì afferrato per un polso e trattenuto.

" Dove stai andando? Che cosa è successo?" chiese Louis, non appena il riccio si voltò a guardarlo.

Harry scosse la testa e cercò di divincolarsi dalla stretta, ma non ci riuscì.

Allora chinò la testa e sospirò sconfitto.

" Sono solo uno stupido...credevo che tu ci tenessi a me, ma è solo colpa mia...non ti ho dato quello che volevi e non posso pretendere niente, ma io pensavo che mi avresti aspettato, ma non potevi aspettare per sempre...lo so...mi dispiace..."

Louis corrugò la fronte di fronte al discorso sconclusionato di Harry e non riuscì a trovarvi un filo logico, finché non tornò con la mente a ciò che stava facendo prima, quando il riccio era giunto nella sua stanza.

Allora capì...

Tirò Harry per il polso e lo trascinò nella sua camera.

" Guarda, guarda cosa sta facendo quell'uomo..."

Il riccio, tirando su con il naso, osservò quanto Louis gli stava indicando e spalancò gli occhi.

Il giovane, che era arrivato prima a casa con Louis, era inginocchiato nella stessa posizione di prima e stava esaminando le piastrelle del pavimento.

" È un ceramista ed è qui per rifare il pavimento della mia camera, o meglio, solo le parti che risultano rovinate. Io tengo davvero a te e, come ti ho aspettato fino ad ora, continuerò a farlo, finché tu non sarai pronto "

Harry si vergognò enormemente, si strinse nelle spalle e guardò Louis mortificato.

" Scusa, io...mi dispiace..."

Louis sorrise intenerito, lo avvolse con le sue braccia e lo strinse a sè, baciandogli una tempia.

" Non preoccuparti, non è successo nulla, adesso però torna da Anna. Io vi raggiungo dopo, quando ho finito di parlare con il ceramista "

Harry annuì un po' rincuorato, fece un piccolo sorriso e tornò dalla figlia.

Dentro di sè si vergognava moltissimo per ciò che era successo e per come si era comportato, ma era stata una reazione più forte di lui e non era riuscito a trattenersi.

Solo quando varcò la porta della stanza di Anna, si rese conto che la scenata che aveva fatto era stata sintomo di un'unica cosa....la gelosia...

Krypteia, la cacciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora