Quattro mesi dopoHarry finì di togliere le erbacce dalle aiuole di rose del giardino e osservò con orgoglio il bel lavoro svolto.
Si era ripreso bene dalle ferite ricevute durante la Krypteia e gli unici ricordi, che erano rimasti di quell'episodio, erano le cicatrici che aveva sul petto e il cuore lacerato per la perdita della sua famiglia.
Si trovava bene a casa di Olimpia e i servi, con cui viveva e con i quali divideva la giornata, erano sempre gentili con lui e lo trattavano bene.
Non aveva impiegato molto a capire che lavoro facesse Olimpia, ma non provava disgusto verso di lei o la sua professione, perché era una donna talmente buona e generosa che verso di lei si potevano nutrire solo affetto e riconoscenza.
Sorrise da solo, confortato da quei pensieri, raccolse il secchio in cui aveva raccolto le erbacce e lo portò nel capanno degli attrezzi.
Lo rovesciò dove veniva raccolta la spazzatura, lo lavò e lo mise al sole ad asciugare.
Si lavò le mani e tornò in casa per chiedere a Olimpia se avesse ancora bisogno di lui.
Urso, il capo della servitù e colui che coordinava i lavori nella casa, gli disse che la padrona era impegnata con un cliente e che, quindi, non doveva essere disturbata.
Harry, allora, andò nella sua stanzetta, dalla cui finestra poteva agevolmente vedere quando l'uomo che era con Olimpia se ne sarebbe andato.
Ne approfittò per sistemare il pagliericcio che costituiva il suo letto e per pulire il pavimento della camera.
Si era da poco sdraiato per riposarsi un po', quando sentì delle voci provenire dalla stanza di Olimpia.
Si avvicinò allora alla finestra e spiò l'uomo che, proprio in quel momento, stava lasciando la camera della sua padrona.
Lo osservò attentamente e, all'improvviso, il respiro gli si spezzò in gola.
Non poteva essere lui, non poteva essere, eppure gli somigliava tantissimo...
Non poteva, però, esserne certo, finché non avesse visto i suoi occhi.
Olimpia gli venne involontariamente in aiuto perché chiamò l'uomo per dirgli qualcosa.
Lo sconosciuto si voltò e il suo viso apparve proprio davanti alla finestra di Harry, illuminato dalla luce del sole.
Era lui, era il bastardo che gli aveva procurato così dolore, era il bastardo che, insieme ai suoi amici, aveva ucciso la sua famiglia...
La rabbia e l'odio cominciarono a ribollirgli nelle vene e il desiderio di vendetta esplose in lui più forte che mai.

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Krypteia, la caccia
FanficOgni autunno, gli efori, governanti di Sparta, dichiaravano guerra alla popolazione ilota, cosicché ogni giovane spartano poteva uccidere legalmente quanti schiavi voleva e fare loro tutto ciò che desiderava. Questa era la Krypteia, la caccia sacra...