26. Una strana inquietudine

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Louis era seduto nel suo studio e cercava, senza successo, di mettere a posto le pergamene che, poco prima, in uno scatto di rabbia, aveva gettato a terra.

Ad un certo punto, lasciò perdere e uscì in guardino, dove si imbatté nella scacchiera che aveva rotto, quando si era arrabbiato con Harry, perché aveva vinto.

Rivide, scena per scena, davanti agli occhi, tutto ciò che aveva fatto, ma l'immagine che non voleva allontanarsi dalla sua mente era quella delle  mani dello schiavo sulla pancia, chiuse nel disperato tentativo di proteggere il suo bambino dal dolore che stava provando.

Si era sempre giudicato un uomo perfetto, un vero Spartiata, ma ora la sua sicurezza stava vacillando...

Infatti, dopo che il dottore se ne era andato, era corso come un disperato a chiamare Olimpia e la donna era subito venuta in casa sua, con alcuni schiavi e con il famoso medico Ipparco, che, nel frattempo, era stato rintracciato.

L'uomo, da parecchio tempo, era nella stanza in cui si trovava Harry e Louis era ormai convinto che lo schiavo non ce l'avrebbe fatta.

Avrebbe dovuto essere felice o meglio non avrebbe dovuto importargli della morte di uno schiavo, eppure....eppure c'era qualcosa che si agitava dentro di lui, una strana inquietudine, un qualcosa di indefinibile...

Venne distolto dai suoi pensieri dalle figure di Olimpia e di Ipparco che si stavano avvicinando a lui.

Il medico, non appena gli fu accanto, disse:

" Il ragazzo è ridotto davvero male...chi l'ha operato era un macellaio. Non credo che riuscirà ad arrivare fino a domani mattina. Nel caso in cui dovesse farcela, le possibilità che sopravviva salirebbero.
Io tornerò domani, in ogni caso, a vedere come si è evoluta la situazione.
La bambina, invece, sta bene, è un po' piccola, ma sembra forte "

Detto questo, fece un gesto di saluto con la testa e se ne andò.

Olimpia osservò a lungo il volto tumefatto di Louis e sussurrò:

" Senti...permettimi di stare accanto ad Harry. Non voglio che muoia da solo "

" No " disse Louis con voce roca " sto io con lui. Se puoi, però, lasciami i tuoi schiavi fino a domani, dato che non ne ho e, soprattutto, una serva che badi alla bambina..."

Olimpia rimase spiazzata dalla risposta del nobile, ma acconsentì subito alla richiesta, non facendo ulteriori domande.

Prima di andarsene, sfiorò con delicatezza un braccio di Louis e gli disse che sarebbe tornata il giorno dopo.

Quando fu solo, il nobile spartano prese un profondo respiro e si diresse verso la stanza in cui si trovava Harry.

Krypteia, la cacciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora