Tra le nuvole - Hiroshi

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Stanotte non ho quasi dormito, continuavo a pensare a quello che è successo ieri. Non vedo l'ora di parlare con Chiaki-chan e raccontarle tutto.

Chiaki-chan è una mia compagna di classe ed anche la mia migliore amica. Ci conosciamo ormai da molto tempo, quindi siamo molto in confidenza. Ha un carattere forte e deciso, ma sa ascoltare i miei problemi e darmi consigli preziosi. È l'unica che sa che mi piace Kaito-kun e le racconto tutto ciò che succede.

In questi tre mesi ha continuato a dirmi che dovevo trovare il coraggio di parlare con Kaito, per farmi conoscere da lui. Io puntualmente le dicevo che non riuscivo neanche a incrociare il suo sguardo e mi deprimevo sempre di più. Allora lei mi tirava su il morale facendomi cambiare discorso.

A volte credo di averla quasi stressata con i miei discorsi e i miei problemi, ma lei ha continuato ad ascoltarmi, a consigliarmi e a chiedermi come si evolveva la situazione.

Eccomi a scuola, finalmente. Corro verso la mia classe. Apro la porta e urlo: «Chiaki-chan, è successa una cosa incredibile!»

Tutta la classe si gira verso di me, chiedendosi cosa mi fosse preso improvvisamente.

Chiaki si volta verso di me e mi dice: «Calmati, Hiro-kun, e raccontami cos'è successo.»

«Preferirei raccontartelo in privato» le rispondo.

In quel momento però entra il prof. Konimitsu che inizia a spiegare storia.

«Parliamo dopo, ok?» mi dice sottovoce con tono gentile.

«D'accordo» rispondo un po' scocciato.

Durante la lezione, però, non riesco a concentrarmi. Continuo a pensare alle parole di ieri e continuo a guardare l'orologio sperando che l'ora finisca in fretta e arrivi l'intervallo.

«Hanamori, continua tu per favore.»

Cosa? Accidenti, dove saremo arrivati?

«Pagina sessantacinque, quinta riga: "L'epoca Edo..."» mi suggerisce prontamente Chiaki-chan.

Mi alzo e leggo dal libro di testo.

«Basta così, Hanamori.»

Mi siedo e ringrazio prontamente Chiaki-chan.

«Figurati,» mi risponde sorridendo, «deve esserti successo qualcosa di veramente bello per non farti seguire la lezione.»

Non avevamo ancora parlato, ma aveva già colto nel segno. Finalmente è l'intervallo, ora posso raccontarle tutto. Usciamo dalla classe e andiamo verso la terrazza.

«Allora, Hiro-kun, cosa volevi raccontarmi?»

«Ci ho parlato, no, cioè, è lui che mi ha parlato per primo. Ma poi io gli ho risposto. Ok, d'accordo, lui faceva il suo lavoro, ma poi...»

Sono così agitato e felice che non riesco neanche a dirle quello che vorrei.

«Calmati e raccontami tutto lentamente. Non ho capito praticamente niente di quello che mi hai detto, a parte che ci hai parlato. Dimmi per filo e per segno cosa è successo ieri.»

Faccio un bel respiro e inizio a raccontare.

«Ieri sono andato al negozio. Quando sono entrato lui non c'era. Stavo cercando un manga, quando all'improvviso mi arriva da dietro e mi chiede: "Posso aiutarti?"»

«E tu gli hai risposto, vero?» mi chiede con grande entusiasmo.

«Sì, gli ho risposto... e non è tutto. Dopo aver preso il fumetto abbiamo continuato a parlare di manga. Peccato che siamo stati interrotti da una cliente.»

«Però almeno adesso hai rotto il ghiaccio.»

«Sì, e ci siamo anche presentati. Lui mi ha detto il suo nome e ha chiesto il mio.»

«Sono contentissima per te, ma ora devi continuare a parlarci.»

«Certo, oggi infatti tornerò al negozio e cercherò di conoscerlo meglio.»

Torniamo in classe e finalmente suona la campanella. Ora finalmente posso andare al negozio.

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