Oggi Kaito è impegnato con il professore a cui deve fare da assistente, perciò per pranzo mi trovo con Chiaki-chan. Pensavo che, scegliendo la stessa università di Kaito, avrei avuto modo di vederlo molto spesso, invece ultimamente è talmente preso che ci vediamo solo di sera a casa.
Ecco Chiaki-chan.
«Ciao, Hiro-kun, scusa il ritardo.»
«Figurati, sono appena arrivato.»
Iniziamo a mangiare. Chiaki-chan è più silenziosa del solito. Di solito mi chiede come va con Kaito.
«Chiaki-chan, hai qualche problema? Vuoi parlarne?»
«Davvero posso parlarne con te?»
Solitamente succede il contrario. Sono io che chiedo consiglio a lei. Non è mai capitato il viceversa, ma mi fa piacere se mi chiede aiuto.
«Certo che puoi parlarne! Con tutte le volte che mi hai aiutato, è il minimo che possa fare.»
«D'accordo, Hiro-kun, allora ti racconto. Ti ricordi di Matsuo-kun?»
«L'amico di Kaito? Quello che è venuto alla fiera?»
«Sì, lui. Devi sapere che da quel giorno abbiamo iniziato a sentirci spesso per telefono. Forse non sai che ero stata io a chiedergli di farvi rimanere da soli inventando una scusa. Gli avevo detto che non avevi mai occasione di passare del tempo con Kaito-kun e quindi che avresti voluto poter stare con lui da solo per un po'.»
«E lui ti ha obbedito senza chiedere niente?»
«In cambio ha voluto che passassi la giornata con lui.»
Quindi è stata Chiaki-chan quella volta a convincere Matsuo-kun a lasciarci soli. Ha pure dovuto trascorrere la giornata con una persona che non conosceva nemmeno. Sei un tesoro, Chiaki-chan.
«È successo qualcosa? Ti ha fatto qualcosa di male?»
«No, no, assolutamente. È stato gentilissimo. Alla fine ci siamo scambiati i numeri di telefono e continuiamo a tenerci in contatto. L'altro giorno però...»
Cos'è successo l'altro giorno. Avanti, Chiaki-chan, parla.
«Cos'è successo? Cosa ti ha detto?»
«Ecco, mi ha chiesto di uscire con lui. Vuole un appuntamento noi due soli.»
«E questo è un problema per te? Cosa pensi di Matsuo-kun?»
«Effettivamente non mi dispiacerebbe uscirci, ma non so come comportarmi. È la prima volta che mi succede una cosa del genere. Sono felice e terrorizzata allo stesso tempo. Hiro-kun, che devo fare?»
Ecco un lato di Chiaki-chan che non conoscevo. È sempre lei che risolve i miei problemi e per questo pensavo che sapesse districarsi in ogni situazione. Invece a quanto pare quando è coinvolta personalmente non è più così sicura.
«Provaci, Chiaki-chan. Hai detto che non ti dispiace. Se dici di no rischi di pentirtene magari in futuro. Matsuo-kun lo conosco poco, ma mi sembra una brava persona. Poi le cose andranno come dovranno andare da sole.»
«Forse hai ragione, Hiro-kun. Grazie. Oh, mi suona il telefono. È lui. Che tempismo.»
«Chiaki-chan, sono con te.»
Mi sorride e risponde al telefono.
«Ciao, Matsuo-kun... Ci ho pensato... Va bene, accetto... D'accordo, allora ci vediamo domenica.»
Si sentiva dalla voce che Chiaki-chan era agitata.
«Tutto bene?»
«Sì. Ci siamo dati appuntamento per domenica pomeriggio. Ha detto che andiamo al cinema.»
«Sei contenta?»
«Sì, credo di essere al settimo cielo. Grazie, Hiro-kun, sei un tesoro.»
Finiamo di mangiare e poi torniamo a lezione. Uno pensa di conoscerle le persone, ma si scopre sempre qualcosa di nuovo. Chiaki-chan, spero che se avrai altri problemi verrai a parlarmene, così come faccio io.
«Chiaki-chan, io ci sarò sempre se avrai bisogno, ok?»
«Lo so, Hiro-kun. Grazie per il sostegno. Ora andiamo, che facciamo tardi.»
È tornata sorridente. Questa è la mia Chiaki-chan.
«Aspetta,arrivo.»
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Love & Comics
Chick-LitHiroshi è un ragazzo che vive la sua vita di liceale come chiunque altro. Negli ultimi 3 mesi però sembra avere la testa altrove. Pensa continuamente ad un ragazzo che lavora in una fumetteria. Riuscirà finalmente a parlarci?