Colloquio con Sato-san - Kaito

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Oggi Hiro deve parlare con Sato-san per il lavoro. Sato-san mi ha detto che non ci sono problemi, ma che comunque deve parlare con Hiro perché deve compilare dei fogli per l'assunzione. Dopo il colloquio andrò a casa sua per conoscere sua madre. È come se anch'io dovessi fare un colloquio. Mi sento agitatissimo. Devo stare attento a quel che dico, evitando in tutti i modi che possa capire che relazione c'è tra me e Hiro.

Ecco il negozio. Hiro non c'è ancora, forse è ancora presto.

«Kaito, eccomi. È tanto che aspetti?»

«Ciao, Hiro. No, sono appena arrivato. Entriamo.»

Ecco Sato-san. Spiega a Hiro in cosa consiste il lavoro e tutti i dettagli del contratto.

«Nel primo periodo sarai affiancato a Kaito-kun. Sarà lui a spiegarti come sistemare la merce, come funziona la cassa e come gestire i vari rapporti con i fornitori.»

«D'accordo.»

Fantastico, lavoreremo insieme. In questo modo posso vederlo più spesso.

«Da quello che mi hai detto inizierai a lavorare dopo gli esami, giusto?»

«Sì, giusto. Ora come ora sono parecchio impegnato con lo studio e preferirei iniziare dopo gli esami di ammissione.»

«Già, se non superi gli esami tutto questo sarebbe inutile, vero, Hiro?» intervengo io.

Già, se non supera l'esame il lavoro part-time sarebbe inutile perché non potrebbe venire a vivere con me.

«Comunque l'esame è tra un mese, dopodiché sarò disponibile.»

«D'accordo, Hiroshi-kun. Puoi compilarmi questi fogli? Mi servono per l'assunzione.»

«Certo, lo faccio subito.»

Mentre compila i fogli di assunzione, chiacchiero un po' con Sato-san.

«Grazie, Sato-san, per la possibilità che hai dato a Hiro.»

«Figurati, è un piacere.»

«Vedrai che Hiro sarà bravo come me.»

Sato-san annuisce e poi mi dice: «Spero di fare la cosa giusta facendovi lavorare insieme.»

Ma cosa crede che faremo durante l'orario di lavoro?

«Cosa intendi, Sato-san?»

«Non vorrei che aveste delle distrazioni durante l'orario di lavoro.»

«Sato-san, lo sai benissimo che lavoro sempre seriamente.»

Certo che Sato-san si preoccupa troppo. Come fa a pensare a una cosa del genere?

«Kaito-kun, cosa state dicendo?»

Ah, già. Hiro non sa che Sato-san sa. Mi avvicino a lui e lo stringo a me dicendogli

«Non serve il kun in presenza di Sato-san, sa tutto.»

«Come sa tutto? Da quando? E perché non me lo hai detto?»

«Veramente l'ho capito da solo. Lui non mi ha detto niente, ma era abbastanza evidente.»

«Non ti preoccupare, non lo dirà a nessuno. Possiamo fidarci.»

«Ok, ma potevi dirmelo che lo sapeva. Comunque prometto di non farmi distrarre durante il lavoro e se lui ci prova con me, lo allontanerò.»

Ma... Hiro. Così passo per uno che pensa solo a quello.

«Ma, Hiro, che dici? Sembra che sia sempre io a fare la prima mossa.»

«Perché, non è forse così?»

Tutti e tre iniziamo a ridere. Poi ci incamminiamo verso l'uscita.

«Allora, appena sei disponibile, fammi sapere che inizi. Intanto avvio le pratiche per l'assunzione.»

«D'accordo. Grazie di tutto, Sato-san.»

«Ma di cosa? A presto, Hiroshi-kun. Ciao, Kaito-kun.»

«Ciao, Sato-san, a presto.»

Io e Hiro siamo rimasti soli. Ora dobbiamo andare a casa sua. Inizio ad agitarmi.

«Kaito, andiamo a casa mia, allora?»

«Sì, d'accordo. Spero che tua madre non mi giudichi male.»

«Non preoccuparti, come potrebbe? Sei fantastico.»

«Speriamo.»    

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