Vivere insieme, ma non vedersi - Kaito

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La lezione è finita. Ora faccio su le mie cose e finalmente vado a casa.

«Kurosawa-senpai, posso disturbarla?»

È una studentessa del corso che sto seguendo. Vediamo, si chiama Namiya Shizuka, se non sbaglio.

«Dimmi pure... Namiya Shizuka, giusto?»

«Sì, si ricorda già il mio nome?»

«Sì, sto cercando di ricordarmi i nomi di tutti. Per ora il tuo credo sia uno dei pochi che mi ricordo.»

«Veramente?»

È così strano che un insegnante si ricordi il nome dei suoi studenti?

«Ehm, sì. Ma cosa volevi? Hai bisogno?»

«Sì, giusto. Non ho ben capito una cosa nella lezione di oggi e non riesco a completare gli esercizi per la prossima lezione. Non è che potrebbe aiutarmi?»

«Certamente, sono qui per questo. Possiamo fare domani pomeriggio, se vuoi.»

«Veramente speravo che potessimo parlarne adesso. Domani ho la giornata piena di lezioni.»

«Ma è tardi. Qui non possiamo stare. E poi a casa mi stanno aspettando.»

«Possiamo andare alla biblioteca che c'è qui vicino. So che è aperta fino a tardi.»

«Provo ad avvisare a casa e vedo cosa mi dicono. Aspetta un attimo. Però non ho molto tempo a disposizione.»

Hiro a casa mi aspetta, però è anche vero che non posso abbandonare una studentessa in difficoltà. Lo avverto e vedo cosa mi dice.

"Hiro, scusami, ma penso che farò tardi stasera. Cerco di sbrigarmi il prima possibile."

«Non si preoccupi, senpai, dovrebbe essere una cosa veloce.»

«Però sono già le diciotto e trenta. D'accordo, ti aiuto.»

Ricevo la risposta da Hiro.

"Riesci ad essere a casa per cena? Volevo prepararti il sushi."

Accidenti, mi vuole preparare il sushi. Devo cercare di sbrigarmi in fretta.

"Cercherò di sbrigarmi, allora, ma non so quando riuscirò a venire a casa. Se vedi che tardo, mangia pure e non aspettarmi."

«Namiya-chan, ti aiuto, ma vorrei riuscire ad essere a casa per cena.»

«Va bene, Kurosawa-senpai. A questo punto è meglio sbrigarsi.»

Arrivati in biblioteca iniziamo a ripassare tutta la lezione.

Non ho capito se veramente non ha capito oppure se è solo una scusa per provarci.

So solo che continua a cambiare discorso e ad invitarmi a cena.

«Namiya-chan, io dovrei andare.»

«La prego, senpai, ancora un attimo. Finiamo gli esercizi, per favore.»

«Però basta distrazioni. Ti concentri sullo studio e basta. Avverto a casa di non aspettarmi per cena.»

Mi spiace tanto, Hiro, ma ormai ho detto che l'avrei aiutata e devo finire.

"Hiro, mi ci vuole ancora un po'. Scusami tanto. Ti amo :*"

«Senpai, ma perché non vuole accettare il mio invito a cena? Forse non le piaccio?»

«Ma cosa stai dicendo? Per prima cosa tu sei una mia studentessa e poi io sono già impegnato. Ho fatto finta di non accorgermi delle tue avance fino ad adesso, ma ora basta. Se hai intenzione di studiare andiamo avanti, altrimenti smettiamo qui.»

«D'accordo, senpai, mi scusi. Forse mi sono comportata male. Ora finiamo gli esercizi e poi la lascio libera.»

Finalmente abbiamo finito. È tardissimo. Spero che Hiro non mi abbia aspettato e che abbia mangiato.

«Bene, Namiya-chan. Ci vediamo a lezione, allora.»

«Senpai, allora non vuole proprio accettare i miei inviti? Peccato.»

«No e ti ho spiegato il perché. Ora vado. Ciao.»

«Arrivederci, senpai.»

È tardissimo. Devo sbrigarmi ad andare a casa. Oggi io e Hiro praticamente non ci siamo visti.

Eccomi a casa. Che tesoro, mi ha lasciato la cena pronta sul tavolo. È buonissima.

Hiro si è addormentato sul divano per aspettarmi. Lo porto su, devo cercare di non svegliarlo, però.

Lo appoggio sul letto e vedo che si muove.

«Hiro, sei sveglio?»

Non volevo svegliarlo. Dormiva così bene.

«Kaito, sei tu?»

«Sì. Grazie per la cena.»

«Mi hai portato tu qua? Non me ne sono neanche accorto. Sarò stato pesante.»

«Sì, e mi dispiace che ti sei svegliato. Non preoccuparti, non eri affatto pesante. È tardi, dormiamo ora.»

Entro anche io nel letto. Sono stanchissimo. Non mi sarei mai immaginato che sarebbe stata una giornata così pesante.

«Kaito, ti amo.»

Dopo avermi detto questo si riaddormenta vicino a me tra le mie braccia.

«Hiro, anche io ti amo.»

Gli do unbacio sulla fronte e mi metto a dormire pure io.

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