È arrivato un altro messaggio da Kaito-kun.
"Hiro-kun, mi spieghi cos'è successo? Perché non mi rispondi?"
Sempre lo stesso messaggio. Negli ultimi giorni non fa che chiedermi la stessa cosa, ma non me la sento di vederlo. Mi sento uno stupido per essermi illuso così, per lui ero un semplice amico. Aveva la ragazza e non me l'ha neanche detto. E dalla confidenza che hanno sembra pure che stiano insieme da molto tempo.
«Hiroshi, scendi, che c'è Chiaki-chan!» mi grida mia madre.
«Arrivo, mamma.»
Meglio che mi sbrighi. Nonostante sia domenica, devo andare a scuola per preparare il festival studentesco. Non sono dell'umore adatto, ma non posso tirarmi indietro.
«Eccomi, Chiaki-chan. Andiamo. Ciao, mamma.»
Usciamo di casa.
«Sei ancora giù di morale, vero? Ma sei sicuro che sia la sua ragazza? Secondo me è tutto un equivoco.»
Chiaki-chan continua a ripetermi che secondo lei mi sbaglio. Magari fosse così. E non ho il coraggio di chiedere la conferma del mio dubbio a Kaito-kun. Se vengo a sapere che è veramente la sua ragazza, non so se riuscirei a sopportarlo.
«Me lo hai già detto, Chiaki-chan, ma ho paura di sapere se ho ragione.»
«Secondo me dovresti chiederglielo. E comunque io sono convinta che non sia la sua ragazza. Chiamalo istinto femminile, ma secondo me è innamorato di te.»
Istinto femminile o fantasie? Non so più cosa pensare, a questo punto.
«Perché non vai tu a chiederglielo, allora?! Ti sembra facile?!» urlo, con uno scatto di rabbia.
Non volevo aggredire così Chiaki-chan. Non mi riconosco più.
«Scusa se ho alzato la voce. Non volevo.»
«Non preoccuparti. Ora andiamo a scuola e non pensiamoci, per adesso.»
Eccoci a scuola. Ma... E lui cosa ci fa qui?
Kaito-kun è davanti all'ingresso della mia scuola. Non dirmi che mi sta aspettando!
«Io me ne vado, non voglio parlarci. Sei stata tu a chiamarlo?»
Sicuramente è opera di Chiaki-chan. Non doveva farlo. Lo sa che non voglio parlarci.
«Sì, sono stata io, ma non pensavo che venisse davanti a scuola. Devi chiarirti, e questo è il momento buono.»
Si avvicina. No, non voglio parlarci. Non ce la faccio.
Inizio a piangere.
«Hiro-kun, finalmente. Non ti sei più fatto vivo e non rispondi ai miei messaggi. Mi spieghi cosa è successo?»
Non gli rispondo, lo evito e cerco di correre verso la scuola. Lui però mi afferra per un braccio.
«Non ti lascio andare via. Ora parliamo e chiariamo qualunque cosa ci sia da chiarire.»
«O-ok» rispondo con un filo di voce.
«Vieni con me.»
Senza mollarmi il braccio mi porta fin sulla terrazza della scuola. Ora siamo soli e non ho modo di scappare.
«Adesso mi spieghi cosa è successo l'altro giorno? Hai cambiato espressione all'improvviso e te ne sei andato.»
«Sei tu che devi dirmi cosa ci fai qua con me. Non è meglio che passi il tuo tempo con Masaki-chan? Non è la tua ragazza?»
Forse sono stato troppo diretto. Era meglio chiederglielo se era vero invece di accusarlo.
«Ah ah ah ah! Cosa sarebbe Masaki?»
Ma come? Perché sta ridendo? Cosa ho detto?
«M-ma siete così in confidenza da non usare i suffissi, così pensavo che...»
«Ma quella è mia sorella!»
Sorella? È sua sorella? Che figura che ho fatto! Vorrei sotterrarmi e non farmi più vedere in giro.
«E poi, io non potrei mai avere una ragazza, perché sono innamorato di te.»
È un sogno. Qualcuno mi dica che non è un sogno per favore. Mi ha detto che è innamorato di me. Ho sentito bene?
«Hiro-kun, è questo che volevo dirti l'altro giorno. Mi sono innamorato di te. Dimmi qualcosa.»
«I-io...»
Non riesco a rispondere. Ancora non ci credo. Devo riuscire a rispondergli.
«A-anche io sono innamorato di te» sussurro con un filo di voce.
Non faccio in tempo a finire la frase che lui si avvicina a me e mi bacia.
Sento le sue labbra morbide, il suo respiro. Vorrei che questo momento non finisse mai. Se è un sogno non svegliatemi. Ti amo, Kaito-kun, ti ho sempre amato e credo che ti amerò per sempre.
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Love & Comics
ChickLitHiroshi è un ragazzo che vive la sua vita di liceale come chiunque altro. Negli ultimi 3 mesi però sembra avere la testa altrove. Pensa continuamente ad un ragazzo che lavora in una fumetteria. Riuscirà finalmente a parlarci?