La vittoria è nostra - Kaito

18 1 0
                                    

Ormai è deciso, devo parlarne con il professore.

«Mi scusi, Hayama-sensei. Ha un momento da dedicarmi?»

«Dimmi pure, Kurosawa-kun. Hai qualche problema?»

«In effetti, sì. Una ragazza del corso ha scoperto una cosa privata che mi riguarda e ne sta approfittando. Prima che metta in giro strane voci, voglio dire la verità alla classe.»

«Che genere di cosa privata?»

«Riguarda la mia sessualità. Sto insieme a un ragazzo.»

È rimasto sbigottito dalle mie parole. Credo sia normale. Il professor Hayama mi conosce dal primo anno e mi ha visto parecchie volte insieme a delle ragazze.

«Mi stai dicendo che sei gay? È questo che hanno scoperto?»

«Sì, proprio questo. E purtroppo ne stanno approfittando. Ho chiesto a Hiro di venire qua. Dovrebbe arrivare a momenti. Voglio che tutti sappiano, in modo da non essere più vittima di altri ricatti o cose simili.»

«È stata Namiya-san, vero? Forse è ora che qualcuno le faccia capire come stanno le cose.»

«E lei come lo sa?»

«Ho visto come si comporta e come ti guarda. Fai quello che devi, per me non ci sono problemi. Non mi interessa con chi esci, ma se questo ti causa problemi, sono felice di aiutarti a risolverli.»

«Grazie mille, professore. Gliene sarò grato per sempre.»

Torno in aula e finisco di sistemare le ultime cose. Nel frattempo arriva Hiro.

«Eccoti, Hiro. Vieni.»

«Ciao, Kaito. Allora? Hai parlato con il professore? Come l'ha presa?»

«È rimasto un po' sbigottito, ma ha detto che a lui non interessa con chi sto. Oh, eccolo.»

«Kurosawa-kun, è lui la persona che mi dicevi?»

«Sì, Hayama-sensei. Lui è Hiro.»

«Piacere di conoscerti, Hiro-kun.»

«Ah, il piacere è mio.»

«Kurosawa-kun, fai pure quello che devi. È giusto che tu risolva tutti i tuoi problemi, specialmente se riguardano gli studenti.»

«Grazie.»

È giunto il momento. Namiya-chan non è ancora arrivata, però non posso aspettarla. Inizio.

«Ragazzi. Ho bisogno di parlarvi di una cosa prima che qualcuno metta in giro delle voci.»

In quel momento arriva Namiya-chan. Le dico di prendere posto che ho già iniziato e poi continuo.

«Negli ultimi giorni ho avuto problemi con una vostra compagna. Non voglio fare nomi, ma sappiate che è tra voi. Per colpa di un mio errore di valutazione è venuta a sapere una cosa privata che mi riguarda e sta usando questo segreto per ottenere da me quello che vuole.»

Namiya-chan si gira di colpo verso di me. Sembra terrorizzata da quello che sto per dire. Nel frattempo un ragazzo mi chiede: «Kurosawa-senpai, le ha fatto qualcosa di male?»

«No, per ora no. Però non voglio che questa situazione possa darmi problemi, perciò ho deciso di svelarvi una cosa che mi riguarda. Voglio presentarvi una persona. Hiro, puoi venire?»

Sembra molto agitato. Spero che non abbia cambiato idea su quello che sta facendo. Non vorrei avere problemi con lui per questa cosa.

«Eccomi. Buongiorno.»

Ci siamo. Ora lo dico a tutti così, in maniera diretta.

«Allora, lui è Hiro ed è il mio ragazzo.»

Ormai è fatta. Chissà quale sarà la reazione. Tra lo sbigottimento generale arriva una domanda.

«Senpai, vuol dire che è gay?»

«In questo momento possiamo dire così. Io so solo che amo Hiro con tutto me stesso e che il mio sentimento è ricambiato. Ora quella persona che voleva sfruttare il fatto di averlo scoperto spero che la smetta di importunarmi. Se avete problemi per quello che vi ho appena detto, ditemelo e cercheremo di risolverli.»

In aula cala improvvisamente il silenzio. All'improvviso Namiya-chan alza la voce e dice:

«Chi ci assicura che quello che ci ha detto è la verità? Siamo anche usciti insieme e non mi sembrava tanto gay in quel momento?»

Cosa crede di fare? Quando non sembravo tanto gay? Non sa più che pesci prendere, dato che ho preso l'iniziativa io.

«Namiya-chan, non pensavo che parlassi proprio tu. È vero che siamo usciti insieme ma sapevi benissimo cosa ne pensassi io. Inoltre, quando non sembravo tanto gay? Se volete vi do la prova di quello che ho detto.»

Mi avvicino a Hiro. Gli faccio capire che il modo migliore per far capire che quello che ho detto è vero è darsi un bacio davanti a tutti. Lui si avvicina a me e prende l'iniziativa, baciandomi. È strano essere osservati così, ma ora mi sento meglio.

All'improvviso parte un'esultazione. Namiya-chan se ne va arrabbiata, mentre gli altri sono dalla nostra parte.

«Ora direi che si può iniziare la lezione. Grazie, Hiro, per essere venuto. La lezione dura due ore. Se mi aspetti torniamo a casa insieme. Se vuoi, puoi sederti con loro.»

«Davvero posso sentire una delle tue lezioni? Non mi lascio sfuggire l'occasione.»

È strano fare lezione con Hiro tra i banchi. Mi sento più agitato del solito.

Finita la lezione ci incamminiamo verso casa. Apro la porta e appena dentro lo spingo verso il muro baciandolo. È da prima che voglio farlo, ma in classe mi sono dovuto accontentare di un bacio. Inizio a scendere con i baci per fargli capire le mie intenzioni, quando sentiamo un rumore di qualcosa che cade per terra.

«Cosa stai facendo a mio figlio!»

Non èpossibile. Cosa ci fa in casa nostra? Com'è entrata? Pensavo di aver risolto inostri problemi ma penso che ora ne avremo di più grossi. Vedo Hiro che apregli occhi ed esclama stupito: «Mamma?»    

Love & ComicsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora