Ora sono nei guai. Come è entrata in casa?
«Le chiavi... Le ho lasciate nei pantaloni.»
«Quali pantaloni?»
«Quelli che avevo stamattina. Ho preso la pioggia ed ero tutto bagnato, perciò sono passato da casa a cambiarmi e ho dimenticato le chiavi.»
È colpa mia, mi sono cambiato di corsa e ho dimenticato che avevo le chiavi in tasca.
«Metti giù le mani da mio figlio, brutto pervertito!»
Dicendo così mi trascina verso di sé.
«Mamma, lasciami! Cosa ci fai qui?»
«Ero venuta a riportarti i vestiti puliti e le chiavi e mi trovo davanti questa scena! Ora vieni a casa con me. Non rimarrai un minuto di più con una persona del genere.»
«Aspetti, signora, lei non capisce...»
«Capisco benissimo, invece. Tu stai approfittando del fatto che mio figlio è più debole di te fisicamente per le tue perversioni.»
«No, mamma, noi...»
«Hiroshi, ne riparliamo a casa. Non osare più avvicinarti a mio figlio!»
Detto ciò mi trascina fuori di casa.
«Kaito, cercherò di parlarci.»
«Hiro...»
Kaito cerca di afferrarmi per un braccio per tenermi con sé, ma la mamma si volta verso di lui e glielo impedisce. Ora che faccio? Non posso vivere senza Kaito, ma non mi ascolterà mai. Ho combinato un pasticcio e questa volta sarà difficile uscirne.
Siamo a casa.
«Hiroshi, voglio che mi dici che ti ha fatto quello.»
«Mamma, Kaito non...»
«Cos'è questa confidenza con lui? Ma sei completamente impazzito?»
«No, io... io...»
Non riesco a risponderle. Ogni cosa che cerco di dirle potrebbe peggiorare la situazione.
«Non hai capito niente, io Kaito lo amo.»
Detto questo salgo le scale e vado verso camera mia. Le lacrime iniziano a rigarmi il viso. Arrivo in camera, chiudo a chiave e inizio a piangere sul letto. Non posso neanche contattare Chiaki-chan o Kaito. Il cellulare è rimasto a casa sua. Non riesco a smettere di pensare a quello che è successo. All'improvviso bussano insistentemente alla porta.
«Hiro-kun, apri. Sono Chiaki.»
Cosa ci fa qua Chiaki-chan? L'avrà chiamata Kaito?
Le apro la porta. Credo di aver finito le lacrime.
«Hiro-kun. Stai bene? Ho parlato con Kaito.»
«Ti ha raccontato, dunque.»
«Sì. È un bel casino, ma vedrai che si risolverà per il meglio.»
Io ho perso le speranze. Dopo quello che ha detto la mamma non credo che cambierà opinione su Kaito tanto facilmente.
«Chiaki-chan, non so che fare.»
Abbraccio Chiaki-chan e ricomincio a piangere.
«Hiro-kun, ascolta. Provo io a parlare con tua madre, ok? Intanto ti ho portato questo, ma non farti vedere quando lo usi.»
Il mio cellulare. Chiaki-chan, come potrei vivere senza di te?
«Grazie, Chiaki-chan. Sei la migliore.»
«Finalmente un sorriso. Sistemeremo tutto e tornerai da Kaito, te lo prometto.»
«Ho fiducia in te.»
Non devoperdere la speranza. Devo a tutti i costi far capire alla mamma quello cheprovo. So che non sarà facile ma non posso rinunciare a Kaito.
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Love & Comics
ChickLitHiroshi è un ragazzo che vive la sua vita di liceale come chiunque altro. Negli ultimi 3 mesi però sembra avere la testa altrove. Pensa continuamente ad un ragazzo che lavora in una fumetteria. Riuscirà finalmente a parlarci?