La cena - Hiroshi

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Eccoci al ristorante. Appena arrivati al tavolo le ragazze si allontanano per andare ai servizi e io e Kaito rimaniamo da soli.

«Kaito, quella ti sta sempre appiccicata.»

«Sì, non sai che fastidio che mi dà. Non sopporto certi comportamenti. Invece Arina-chan è molto tranquilla. Mi spiace che sia stata coinvolta in questo casino.»

«Dispiace pure a me. Spero non si illuda.»

In quel momento entra nel ristorante una coppia. Mi sembra di conoscerli. Ma certo, ho capito chi sono.

«Kaito, ma quelli sono Chiaki-chan e Matsuo-kun. Ho fatto fatica a riconoscerli.»

«Hai ragione, Hiro, sono loro. A quanto pare la giornata è andata bene.»

Lo penso anch'io. Si tengono per mano e sembrano felici. Ho stentato a riconoscerli perché non avevo mai visto Chiaki-chan vestita così. Ha un abito lungo e i capelli sciolti. Mi ha sempre detto che gli abiti lunghi le intralciano i movimenti e che i capelli legati sono più comodi.

Ci hanno visto. Si stanno avvicinando al nostro tavolo.

«Hiro-kun, Kaito-kun. Cosa ci fate qui?»

«Ciao, Chiaki-chan. Ciao, Matsuo-kun. Io e Kaito-kun siamo qui perché...»

Non faccio in tempo a finire la frase che arriva Shizuka con Arina e continua lei.

«Sono qui con noi. Ti sembra strano che abbiano un appuntamento con delle ragazze al sabato?»

Certo che le sembra strano! Chiaki-chan sa benissimo la relazione che c'è tra me e Kaito!

«Loro due un appuntamento con voi? Hiro-kun, mi spieghi cosa succede?»

«Chiaki-chan, possiamo riparlarne domani? Prometto di raccontarti tutto. Non voglio rovinarti la serata con Matsuo-kun.»

«Sei sicuro? D'accordo. Ne parliamo domani, allora. Misaki-kun, possiamo andare al tavolo se vuoi.»

«Sì, andiamo. Kurosawa-kun, Hanamori-kun, non so perché siete qua con loro, ma buona serata.»

«Grazie, Matsuo-kun. Buona serata anche a voi.»

Dall'ultima frase di Matsuo-kun mi è venuto da pensare che anche lui sia al corrente di cosa c'è tra me e Kaito. Forse glielo ha detto Chiaki-chan o l'ha capito da solo. Ora meglio pensare a concludere la serata senza che succeda niente di irreparabile.

«Kurosawa-senpai, possiamo ordinare?»

«Certo, Shizuka-chan. Chiamo il cameriere.»

Durante la cena solo Shizuka-chan ha continuato insistentemente a parlare di sé e a provarci con Kaito. Monopolizzava tutti i discorsi. Al contrario, Arina-chan era sempre silenziosa.

«Io mi assento un attimo, scusate.»

«Aspetta, Hiro-kun. Vengo con te. Non vi dispiace, ragazze, se vi lasciamo un attimo sole?»

«Senpai, torna presto. Mi sento sola senza di te.»

Finalmente, non ne potevo più di sentirla. Ci dirigiamo verso i servizi.

«Non c'è nessuno, Hiro. Finalmente siamo soli.»

«Ma quanto parla quella? Non sta zitta un secondo! Sua sorella, invece, è l'esatto contrario.»

«Hiro, non pensarci ora.»

Kaito chiude a chiave la porta e mi bacia.

«Va meglio adesso, vero?»

«Sì, grazie, Kaito. Peccato che dovremo tornare di là.»

«Già, è un vero peccato. Però possiamo stare qua da soli ancora per un po'.»

In quel momento sentiamo bussare alla porta.

«Come mai è chiuso qua? C'è qualcuno dentro?»

«Sì, scusate. Devo aver chiuso per sbaglio. Ora apro.»

«Mi sa che non riusciamo a rimanere soli. Meglio sbrigarsi, Kaito.»

Ritorniamodalle ragazze, paghiamo il conto e usciamo. Kaito ha voluto pagare anche la miaparte. Dice che è per ringraziarmi per aver sopportato quello che è successo.Ora ci dirigiamo in discoteca. Per ora Shizuka-chan non è andata oltreall'agganciarsi al braccio di Kaito. Ho paura che in discoteca farà di tuttoper separarci. Devo tenere gli occhi ben aperti.    

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