Giocare d'anticipo - Hiroshi

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Non so a che ora mi sono addormentato ieri sera. Nonostante fossimo rientrati che era già tardi, abbiamo voluto approfittare del fatto che stamattina non avevamo orari per recuperare il tempo perso.

Peccato che non abbiamo potuto dormire come speravo. Siamo stati svegliati dal campanello.

«Kaito, chi sarà a quest'ora?»

«Non lo so, Hiro. Ora mi alzo e vado a vedere.»

Guardo l'orologio. In effetti non è così presto, peccato che siamo andati a dormire all'alba. Forse è meglio che mi alzi.

«Hiro, è Chiaki-chan. Scendi?»

«Sì, arrivo.»

Mi metto qualcosa addosso e scendo.

«Ciao, Hiro-kun. Non pensavo che foste ancora a dormire. Scusate se vi ho svegliato.»

«Non preoccuparti, Chiaki-chan. È che ieri sera abbiamo fatto tardi.»

«Proprio di ieri sera volevo parlarti. Mi spiegate chi erano quelle due? Hiro-kun, mi nascondete qualcosa?

Lo sapevo che era venuta per questo. Io non le avevo detto niente per non rovinarle la serata, ma ora è meglio che le racconti tutto per filo e per segno.

«Ora ti racconto tutto, Chiaki-chan. Ho aspettato a dirtelo per non rovinarti la serata ieri. A proposito, tutto bene?»

Alla mia domanda Chiaki-chan è diventata completamente rossa. Non l'avevo mai vista così.

«Come posso dire... Io e Misaki-kun ci siamo messi insieme.»

«Sono contento per voi.»

«Grazie, ma ora torniamo a ieri sera.»

«La serata di ieri deriva da un casino che è successo per colpa mia.»

Ecco, lo sapevo. Kaito si sente ancora in colpa per quello che è successo.

«Kaito, non è solo colpa tua. Se io non avessi reagito in quel modo, vedendovi, non avrebbe capito.»

«Fermi! Non ci sto capendo niente! Raccontatemi tutto dall'inizio.»

«Hiro, lascia raccontare a me. Allora. Innanzitutto la ragazza più grande è una studentessa del corso in cui faccio l'assistente. L'altra sera ha voluto a tutti i costi che le dessi ripetizioni, ma il suo fine era un altro.»

«Non dirmi che ci ha provato.»

«Purtroppo sì. Io ho capito le sue intenzioni e le ho detto che ero impegnato e che se voleva continuare a provarci, invece di studiare, me ne sarei andato. Sembrava avesse capito. Finiti gli esercizi che doveva fare, però, ci ha ritentato. Io l'ho nuovamente allontanata e sono tornato a casa. Era molto tardi e Hiro dormiva già. Per colpa di quella ragazza avevo dovuto rinunciare a una serata con Hiro. Però i guai non erano finiti.»

«Non ha rinunciato a te, scommetto. Cosa ha fatto?»

«Si è presentata qua mentre io non c'ero» intervengo io.

«Il giorno dopo al pomeriggio ero libero, mentre Hiro lavorava, perciò sono rientrato a casa per sbrigare qualche faccenda. Verso sera ho sentito suonare il campanello. Ora, non so come facesse a sapere dove abitassi, ma si è presentata qui dicendomi che aveva un problema. Io, come uno sciocco, l'ho fatta entrare.»

«Kaito-kun, non sei uno sciocco. Sei solo una persona gentile che fa di tutto per aiutare le persone che hanno dei problemi. Questo ti fa onore.»

Chiaki-chan ha perfettamente ragione. Solo che Kaito non vuole credere a questo e continua a sentirsi in colpa.

«Sì, ma io potevo immaginare a cosa puntava. Però ho voluto fidarmi di lei, sperando che avesse capito quello che le avevo detto il giorno prima.»

«E invece? Che ha combinato? Non era vero che aveva un problema?»

«Lei ha detto che il problema era che si era innamorata di me e che voleva convincermi a stare con lei. Io le ho rispiegato che non avrei mai tradito la persona che amavo e allora lei mi ha preso alla sprovvista e mi ha baciato.»

«E in quel momento sono arrivato a casa io. Quando ho visto quella scena, senza pensarci mi sono avvicinato a lei e l'ho separata da Kaito. Poi ho urlato una frase che non mettevano dubbi sul nostro rapporto.»

«"Kaito è mio", così ha detto. Quando l'ho sentito sono rimasto sorpreso anch'io.»

Poteva evitare di dirglielo. Mi vergogno ancora per quella frase.

«Credo di aver capito la situazione. Scommetto che ora vi ricatta, minacciando di raccontarlo a tutti e per questo siete dovuti uscire con lei ieri sera. Ma l'altra ragazza chi è?»

«È sua sorella. L'ho conosciuta al negozio l'altro giorno. È completamente diversa da lei, ma aveva preso il coraggio a due mani ed è venuta a dichiararsi. Però quando le ho detto che ero impegnato se n'è andata senza problemi.»

«Incredibile. Chi l'avrebbe mai pensato, Hiro-kun rubacuori.»

Ma che dice. Sempre a prendermi in giro.

«Non prendermi in giro. Comunque è rimasta coinvolta suo malgrado nelle faccende della sorella. Per mantenere il segreto ha voluto a tutti i costi un doppio appuntamento con cena e discoteca.»

«E per tutta la sera ha continuato a provarci con me. Io le ho parlato, ieri sera. Le ho detto che il suo comportamento non andava bene. Sembrava avesse capito e invece...»

«Vi ha chiesto qualcos'altro.»

«Esattamente. Mi ha detto che per far sì che mantenga il segreto devo fingere di stare con lei. Non so che fare per risolvere la situazione.»

«Perché non giocate d'anticipo?»

Giocare d'anticipo? In che senso?

«Cosa intendi, Chiaki-chan? Credo di non aver capito.»

«Secondo me non dovete aspettare che lei racconti tutto, perché prima o poi lo farà. Anticipatela. Rendete pubblica la vostra relazione. Non potrete nasconderla per sempre, no?»

Rendere pubblica la nostra relazione? Cosa diranno? Come ci tratteranno.

«Hiro, forse Chiaki-chan ha ragione. Non siamo più al liceo, quindi non dovremmo avere troppi problemi. Forse è meglio che lo diciamo noi prima che si venga a sapere con delle voci.»

«In questo modo puoi averla vinta su di lei. Sai che figura farà con le sue amiche, se racconterà di stare con te dopo che hai dichiarato di stare con Hiro?»

«Forse hai ragione. Hiro, che ne pensi? Per farlo dobbiamo essere convinti entrambi. Te la senti?»

Dirlo a tutti. Da una parte ne sarei felice, ma dall'altra sono preoccupato. Però se poi si scopre comunque per via di Shizuka-chan, forse è meglio renderlo pubblico. Almeno affrontiamo preparati il problema.

«Ci sto. Non voglio nascondermi per sempre.»

«Allora domani parlo con il professore del corso e gli chiedo se posso parlare di questo alla classe. Ovviamente prima dell'arrivo di Namiya-chan. Hiro, voglio che tu sia presente. Direi alle tredici e trenta nell'aula dove ho lezione.»

«D'accordo, Kaito. Ci sarò.»

Ormai èdeciso. Non so quale sarà la reazione degli altri, ma non mi voglio più nascondere.Speriamo che vada tutto bene.    

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