Capitolo 63: am I wrong?

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DEVIN's POV

Un giorno intero.
24 ore.
1440 minuti.
86400 secondi.
Ecco il tempo che è passato dall'ultima volta che ho visto Grace.
Ecco le ore che sono passate da quando le ho intimato di dimenticarmi.
Ecco i minuti ed i secondi trascorsi da quando le ho chiesto di fare qualcosa di cui io stesso non sarei capace.
Dimenticare... impossibile.
È ironico che io abbia fatto di tutto per evitare che le venga tolta la memoria, quando ora penso che l'unica cosa giusta per lei è che si dimentichi di me.

Sferro un altro pugno al sacco: i muscoli bruciano per la fatica e gocce di sudore colano sul collo e sulla schiena.
Chissà dov'è lei ora.
Serro i denti, colpendo ancora e ancora, sempre più scompostamente, sempre con meno tecnica, ma con più energia, più rabbia.
È ancora in ospedale?
Sferro una ginocchiata e poi un calcio, tremando ad ogni colpo. Tutto dentro di me va a fuoco per la fatica, eppure è una fiamma neanche minimamente paragonabile a quella che sento più intimamente, nel cuore.
Devo sapere come sta. Devo trovare pace sapendo che sta bene.
Le nocche pulsano per il dolore, ma il dolore è proprio ciò che mi serve per provare a distrarmi, per non pensare a lei.
Se solo potessi cancellare il suo ricordo, la sua immagine e il suo profumo dalla mia mente...

"Devin?" La voce di Giusy mi distrae dai miei pensieri, facendomi immediatamente smettere di colpire il sacco con questa furia, fino a oggi estranea.
Mi giro verso di lei, appoggiando le mani sulle ginocchia, ansimando pesantemente.
La osservo camminare verso di me, il corpo fasciato dalla sua divisa da allenamento, per cui ha scelto il color tortora. È carina, devo ammetterlo, ma quando la guardo negli occhi vedo solo una ragazza come tutte le altre.

Mi raggiunge in pochi secondi, sedendosi sulla sedia poco lontana da me dove è appoggiata la mia maglietta, e si limita a guardarmi, senza mai scendere con lo sguardo oltre il mio viso.
"Come mi hai trovato?" Domando, facendo un passo verso di lei.
Alza le spalle, facendo un mezzo sorriso. "Anche io vengo qui quando devo sfogarmi. Ma non mi aspettavo di trovarti."
Aggrotto le sopracciglia, restando in silenzio mentre inizio a togliermi le fasce dalle mani, senza sorprendermi quando scopro le nocche sporche di sangue.
Giusy le guarda di sfuggita, per poi distogliere lo sguardo.
"Dovevi dirmi qualcosa?" Le chiedo, consapevole di aver assunto un tono scorbutico.
"Niente di particolare. Solo... non ti ho visto da nessuna parte per un po' di tempo, mi chiedevo se fosse tutto okay." Afferma indecisa, con tono gentile.
"Sono stato impegnato." Mi limito a dire freddamente.
Le ragazze... avevo dimenticato quanta importanza danno al sesso.
"Grace come sta?" Mi chiede, sinceramente interessata. "Eravamo amiche, credo. Non ho potuto salutarla, prima che se ne andasse."
Fa una pausa. "Ovviamente. Le hanno cancellato la memoria."
Resto in silenzio, guardandola, assorto nei miei pensieri.
È troppo gentile per me, troppo paziente. E troppo ignara.
"Sta bene." Affermo in fretta "Non sembra aver avuto alcun problema, nè ricorda nulla di quello che ha passato."
Magari fosse realmente così.

Giusy annuisce e io mi sporgo per prendere la maglietta, appoggiata sullo schienale della sedia. Quando le mie mani toccano il tessuto, mi accorgo del suo respiro sulla mia pelle, a lato della spalla, e mi immobilizzo.
Istintivamente, abbasso lo sguardo sul suo viso, ed è un secondo: le sue labbra si sporgono verso le mie, scontrandosi con delicatezza.
Espiro, liberando la mente da ogni pensiero, e porto una mano dietro al suo collo per alzarla con me e avvicinarla al mio petto.
Lei è forte, molto più forte di Grace: è allenata e più robusta. Eppure mentre la bacio non posso fare a meno di notare quanto sia cauta, delicata nei movimenti.
Questa lentezza mi esaspera e il fuoco dentro di me sembra soffocare, affievolirsi, invece che scoppiettare. Qualsiasi cosa le faccia.
Quasi mi aspetto che mi stringa i capelli, come lo faceva Grace, o che inizi a lasciarmi baci umidi giù per il collo, facendomi rabbrividire.
Invece non fa niente di tutto questo, limitandosi ad accarezzarmi le braccia nude.

È questa la tua vita, Devin. È con persone come lei, persone come Giusy, che devi stare.
È giusto così. So che è giusto così.
Ed è sempre stato così.
E allora perché sembra così sbagliato?

A/N
Vi avevo avvisato che avrei postato presto, essendo questi ultimi capitoli appositamente molto corti, e ho mantenuto la parola.
Questa volta in più vi ho regalato una super-iper-mega-hot foto di Devin, andatela a guardare lassù!
Spero abbiate ripreso il filo della storia, e spero che questo Devin's pov abbia avuto l'effetto desiderato.😏
Al prossimo capitolo, un bacio
-Bea

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