🌸14(Parte I/II)

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Doveva essere più o meno mezzogiorno quando i due ragazzi schiusero le palpebre, avvertendo un languorino pizzicare i loro stomaci, che si contraevano a causa del piacevole odore della carne di manzo che si era propagato per tutta la Buke-Zukuri

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Doveva essere più o meno mezzogiorno quando i due ragazzi schiusero le palpebre, avvertendo un languorino pizzicare i loro stomaci, che si contraevano a causa del piacevole odore della carne di manzo che si era propagato per tutta la Buke-Zukuri.

Sia Nobu che Ryo non erano mai stati due tipi mattinieri, preferivano far tardi la sera e aprire gli occhi anche durante il pomeriggio, quando ne avevano la possibilità.

I due si rialzarono dai materassi nello stesso istante in cui le porte scorrevoli della stanza vennero spalancate da Kotori, ancora zoppicante ma col viso decisamente più roseo.

«Giù dai futon, è quasi ora di pranzo e voi due state ancora dormendo!» li rimproverò la giovane, afferrando da terra i loro Haori per ripiegarli nella maniera corretta.

Nobu fu il primo a rivolgerle uno sguardo, prendendole dalle mani la parte superiore della sua veste con gentilezza.

«Imouto.» la salutò, notandola storcere il naso a quell'appellativo scherzoso.

«Nii-chan.» replicò alla fine, sorridendogli. «Mi auguro che vi piaccia la carne di Kobe, perché oggi abbiamo quello da mangiare.»

«Carne? Quindi stiamo per pranzare? Non mi aspettavo fosse così tardi.» borbottò Ryo, abbassando lo sguardo sulle garze, perfettamente bianche.

«Sì, carne.» disse Kotori, porgendogli l'Haori. «Si può sapere perché non vi siete cambiati per andare a dormire?»

«Siamo stati pigri...» rise Nobu, parlando con la voce ancora impastata dal sonno. I suoi occhi vennero nuovamente catturati dalla carta stropicciata su cui era stata messa per iscritto la loro missione e, solo allora, si ricordò della domanda da porgere alla sorella. «A proposito, io e Ryo volevamo chiederti un favore.»

«Un favore?» Kotori li fissò incuriosita. Era alquanto strano che quei due avessero bisogno di lei, certo, ammesso che non si trattasse di chiederle consigli in ambito femminile, ma dubitava seriamente che stessero per domandarle una cosa simile. «A quale proposito?»

«Vedi, ieri sera è arrivata una missione e...»

«Mi porterete con voi, vero?!» Kotori afferrò le mani di Nobu e le strinse talmente forte che il ragazzo temette che, da un momento all'altro, gliele avrebbe staccate. I suoi occhi celesti sprizzavano letteralmente gioia e persino le sue labbra si erano incurvate in un sorriso speranzoso. «Per favore!»

Il ragazzo, davanti tutto quell'entusiasmo, non seppe come risponderle. Era un peccato smorzare la felicità della sorellastra, ma anche se avessero voluto non avrebbero potuto portarla con sé.

«Hai la caviglia slogata, Kotori...» sbadigliò Ryo, mettendola di fronte la realtà dei fatti. Come volevasi dimostrare, l'umore della giovane Shinigami calò notevolmente e il sorriso scomparve con la stessa velocità con cui era apparso.

𝐋𝐀𝐌𝐄 𝐃𝐈 𝐒𝐀𝐍𝐆𝐔𝐄 - 𝑂𝑠𝑐𝑢𝑟𝑖𝑡àDove le storie prendono vita. Scoprilo ora