La mattina del mese delle foglie, Kotori si era sollevata dal futon ancora assonnata. Il sole che entrava nella sua stanza, in cui era finalmente tornata a dormire, insieme al vento fresco l'aiutò a ridestarsi dal letto e a individuare i vestiti che la madre le aveva preparato quella mattina, prima di andare a Isao.
Quel pomeriggio, nella stessa città, si sarebbe tenuto un convegno per la nomina degli Shinigami Reali e la ragazza non vedeva l'ora di poter ammirare coi propri occhi quella città.
Dopo essersi sciacquata il viso si pose immediatamente davanti lo specchio, per cominciare a indossare quelle vesti con cui si sarebbe finalmente potuta sentire una vera Shinigami.
Si tolse la camicia da notte e con calma cominciò a infilare la prima sottoveste semitrasparente. L'indumento le aderiva perfettamente al corpo, nascondendo le sue grazie e sfiorandole la coscia senza darle alcun fastidio. Quando Kotori se lo fu messo addosso, afferrò con mani tremanti il corto Kimono cucitole personalmente dalla madre. La stoffa blu si adagiò sul suo corpo come una coperta, le maniche larghe ricaddero sulle sue braccia esili mentre la giovane sovrapponeva i due lembi della divisa nel consueto scollo a V.
Con la mano libera, Kotori afferrò una fascia di seta nera che avrebbe dovuto stringere in vita per fermare la tenuta, e la annodò con cura, lisciandosi coi palmi aperti la gonna che le lambiva il ginocchio.
Decise di lasciare i capelli sciolti e infilare la Katana all'interno della fascia prima di calzare le scarpine dello stesso colore della veste, adatte per le missioni più pericolose.
Quando si diede un'ultima occhiata allo specchio, un sorriso spontaneo le curvò le labbra rosee. Si sentiva euforica, impaziente e allo stesso tempo nervosa. L'immagine riflessa mostrava chiaramente tutte quelle emozioni che non riusciva a tenere rinchiuse dentro di sé, per quanto ci provasse.
Aprì le porte scorrevoli e si diresse velocemente nella sala da pranzo, dove Kyoden, Mei, Ichiro ed Eijiro la stavano attendendo pigramente. Erano tutti pronti a partire per Isao, quella città che sembrava fare gola persino al nervoso amico di suo padre. Quest'ultimo, le rivolse soltanto uno sguardo indifferente prima di sollevarsi dal proprio cuscino e mollare sul tavolo la tazzina di ceramica.
Mei, invece, le sorrise dolcemente lasciandosi aiutare dal marito a rialzarsi. «Stai benissimo, Kotori.»
«Arigatou, Mei-san.» la giovane si rallegrò, poiché quello era il primo complimento sincero che riceveva dopo aver indossato quelle vesti.
Mei fu però l'unica a rivolgerle un commento del genere, visto che Ichiro aveva già adocchiato le sue gambe nude con gli occhi spalancati e un'espressione di disappunto sul viso.
«E questo cosa sarebbe? Una... sottospecie di Kimono?» le domandò, avvicinandosi con un sopracciglio inarcato e le braccia incrociate sul petto. Il suo Haori scuro era annodato sui fianchi con una fascia nera e i pantaloni stretti gli aderivano sulle gambe lasciandogli libertà di movimento.
«È la divisa tradizionale delle Shinigami, a Isao. Tu, piuttosto, non stai per niente male con indosso questi vestiti.» Kotori sorrise al fratello che, di buon grado decise di darle un buffetto leggero sulla fronte prima di uscire in veranda e scendere il gradino che lo avrebbe condotto al giardino. Mei e Kyoden erano già sotto l'albero di Susino, aspettando impazienti che il portale si aprisse sotto i loro occhi.
All'interno della casa, così, rimasero solamente Kotori ed Eijiro. Il padre indossava un paio di Hakama larghi e un Keikogi simile a quello del figlio, ma di colore bianco.
«Sei nervosa?» le domandò il Samurai, chiudendo le ante scorrevoli prima di farle cenno di scendere dalla veranda.
Kotori mise le mani dietro la schiena, cercando di non sentirsi minacciata dalla sensazione di vulnerabilità che la afferrava quando usciva fuori di casa. Aveva superato quell'avvenimento, certo, ma la paura era ancora viva e presente in lei.
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𝐋𝐀𝐌𝐄 𝐃𝐈 𝐒𝐀𝐍𝐆𝐔𝐄 - 𝑂𝑠𝑐𝑢𝑟𝑖𝑡à
FantasyPRIMO CAPITOLO DELLA SAGA Il Giappone è una terra antica, fatta di onore, di sacrificio, di uomini valorosi disposti a dare la loro vita per difenderla. Eppure, non tutti sanno, che è anche un luogo in cui gli Yokai abbondano: demoni, esseri malevol...