🌸Epilogo

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Minari schiuse le palpebre, infastidita dai ciuffi d'erba che le solleticavano il viso. Il fresco odore dei pini si riversò all'interno delle sue narici, mentre i raggi solari contribuirono al suo risveglio più di ogni altra cosa.

Ci mise poco a capire dove si trovasse, quel bosco in salita l'avrebbe condotta sicuramente verso il tempio di Kumano che spiccava fra le fronde nelle sue arcate morbide e dello stesso colore del sole tramontante.

Quel luogo, era un posto pieno zeppo di ricordi per la giovane donna e, quasi, si stupì nel realizzare di avere indosso lo stesso Kimono rosso che aveva usato lo stesso giorno in cui aveva poggiato piede all'interno di quel luogo di culto.

Lo ricordava chiaro nella sua mente perché, all'interno di quei Torii e di quelle arcate, aveva vissuto il momento più bello della sua vita.

Accanto ad Eijiro, aveva attraversato ed esplorato Kumano quasi fosse un gioco a cui si era divertita a prendere parte come se fosse una bambina.

Già, Eijiro.

Il solo pensare al suo nome le fece crollare nuovamente il mondo addosso, il cuore si appesantì e le lacrime tornarono a pizzicarle gli occhi impazienti di uscire.

Solo una voce, una voce che lei conosceva fin troppo bene, la ridestò dalla sua tristezza facendole sgranare gli occhi. «Ti ricordi quanto ti ho baciata la prima volta

Minari si irrigidì immediatamente, temendo che la propria mente le avesse giocato solo un brutto scherzo in preda alla disperazione.

Non poteva essere vero, non poteva essere lui. Continuava a pensare la donna, mentre lentamente aveva cominciato a voltare il proprio corpo verso la direzione da cui la voce proveniva.

Davanti a lei, si parò Eijiro. Aveva la schiena appoggiata al tronco di un albero, indossava lo stesso Kimono nero che aveva portato il giorno in cui si erano recati insieme al tempio e, il suo viso, presentava dei tratti più giovanili.

Era come se fossero tornati indietro nel tempo, fino a ritrovarsi di nuovo in quel luogo che per loro aveva rappresentato l'inizio della loro unione.

L'uomo le sorrise, riempiendole il cuore d'amore. «Allora? Non dirmi che te lo sei dimenticato davvero, potrei veramente offendermi.»

Dalle labbra di Minari fuoriuscì una risata nervosa e al contempo felice, prima che si mettesse a correre verso il marito a perdifiato. Eijiro non si spostò, afferrando il corpo della donna pieno di gioia e felicità, quest'ultima avvolse le braccia intorno alle spalle e lo strinse fino a fargli mancare l'aria godendosi il leggero tocco delle sue labbra sulle tempie.

Minari si voltò, sollevandosi in punta di piedi pur di far sfiorare le labbra con quelle di Eijiro che, immediatamente, la coinvolse in un bacio dolce e al contempo bisognoso. Lei lo stringeva, ricambiando il bacio con ardore, quasi avesse paura che da un momento all'altro si sarebbe dissolto fra le sue mani.

Eijiro si scostò solamente quando sentì mancare il fiato e ne approfittò per carezzarle il viso, passando le dita fra quei contorni che ormai conosceva bene come le sue tasche. Minari continuava a sorridergli, più felice che mai. Non riusciva a credere di averlo nuovamente vicino, di poterlo toccare, baciare, amare di nuovo senza alcuna riserva.

«Eijiro...» Mormorò lei, persino alle sue labbra pareva essere mancato il suo nome. Gli afferrò una mano e se la portò alle labbra, per solcargli le nocche con lentezza. «Non puoi... minimamente comprendere quanto tu mi sia mancato...»

Il marito sottrasse lentamente la mano alla sua stretta, appoggiandola sopra la guancia della moglie, solcata da lacrime cristalline.

«Non quanto tu sei mancata a me.» Le mormorò, con la voce incrinata e prossima al pianto. «Mi dispiace d'averti fatta soffrire così tanto. Io sarei dovuto stare più attento e...»

Minari scosse velocemente la testa, posando velocemente le labbra sopra le sue in modo da bloccare quelle parole che, in un momento come quello, le sembravano tanto futili.

«Non è stata colpa tua...» Gli sorrise, posando entrambe le mani sul suo viso. Persino Eijiro aveva cominciato a piangere a causa dei rimorsi. "Ora siamo insieme, finalmente, e io ti amo... ti amo così tanto.»

«Anche io ti amo.» Quella frase uscì naturalmente dalle labbra dell'uomo, che l'aveva nuovamente attirata a sé stringendola in un abbraccio protettivo. Minari sollevò il viso, aveva ancora bisogno di baci e sapeva che lui l'avrebbe accontentata.

Le labbra si ritrovarono di nuovo, muovendosi in modo dolce e al contempo passionale, suggellando l'amore profondo che i due avevano capito di provare sin dal primo momento in cui i loro sguardi si erano incrociati.

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Siamo arrivati alla fine di questo primo arco narrativo.

Sembra quasi incredibile, mi ha fatto un certo effetto poter pubblicare questo "finale".

Volevo assolutamente lasciare un bel ricordo di Minari ed Eijiro, entrambi sono deceduti ma il loro amore li ha uniti anche dopo la morte.

Ho già nostalgia da Lame di Sangue, anche se da ora potrò finalmente darmi alla correzione degli ultimi capitoli e continuare il secondo libro che a breve potrò pubblicare in piattaforma non appena avrò un quadro completo e soddisfacente della situazione!

Spero che continuerete a seguire questa saga e a sostenermi come avete calorosamente fatto fino ad ora, me lo auguro davvero con tutto il cuore TwT <3

Ci vediamo molto presto con il secondo libro!

Sayounara!

𝐋𝐀𝐌𝐄 𝐃𝐈 𝐒𝐀𝐍𝐆𝐔𝐄 - 𝑂𝑠𝑐𝑢𝑟𝑖𝑡àDove le storie prendono vita. Scoprilo ora