«Al tavolo venti, Chris!» urla dall'altra parte del banco la mia collega, nonché una delle mie più care amiche.
«Rox ti ho preparato i due Long Island» la informo appena le passo accanto con il vassoio alzato per farmi largo tra la gente.
«Grazie tesoro» mi strizza l'occhio in risposta.
L'ora di punta e' proprio quando scoccano le dieci di sera e fortunatamente ho finito per oggi, dato che mi verrà a sostituire Bri, o meglio, Bridget, ma preferisco il suo nome abbreviato. Abbiamo dei turni che spesso terminano all'una e mezza di notte inoltrata ma, fortunatamente, il lunedì non è uno di questi. Mi sono abituata a tutto, d'altronde come con il resto delle cose.
«Ecco a voi» cerco di sorridere il più spontaneamente possibile, ma non è il mio forte. Voglio dire, Drew, il nostro capo, ha ammesso ragazze giovani come noi per aumentare la clientela e il nostro lavoro richiede massima gentilezza per far si che le persone ritornino i giorni seguenti; questa cosa sembra funzionare alla perfezione. Certo, però, che sorridere per circa dieci ore non è il massimo.
«Grazie dolcezza» mi sorridono lasciandomi una mancia di dieci dollari ciascuno.
La musica a palla movimenta un po' il tutto e devo dire che Cody ci sa fare come dj, oltre ad essere un ragazzo estremamente dolce. Le luci si intersecano tra loro creando come una ragnatela di colori, il calore emanato dai corpi sudati e l'afa che, come un'onda, si scatena in tutto il locale.
Mi dirigo dietro il banco e poggio il vassoio vuoto, per poi andare nella stanza del personale. Sospiro. Cavolo, si schiatta di caldo.
«Eccomi Chris! Sei dentro?»
Sento bussare oltre la porta.
«Entra entra!»
«Uh, in perfetto orario direi» esclama Bri, mentre poggia la borsa nello spazio adibito agli effetti personali dello staff.
«Direi di si. È già bello che pieno stasera... buona fortuna!» le sorrido.
«Guarda che tanto domani tocca a te!» mi riprende ridacchiando, puntandomi un dito contro con l'unghia smaltata color giallo fluorescente.
«A domani» svio l'argomento, abbracciandola.
Mi dirigo verso l'uscita non prima di cercare Roxanne per salutarla ma, non trovandola nella confusione, decido di andarmene. Faccio un cenno a mo' di soldato a Cody e infine mi avvio verso una delle uscite.
«Sean» con un movimento del capo saluto uno dei buttafuori. Lui sta davanti ad una delle due entrate del locale, mentre Ashton a quella opposta.
«Tutto bene?» mi chiede velocemente, dato che comunque deve rimanere sempre vigilante.
«Tutto okay» gli do una pacca sulla spalla «ci vediamo domani.»
Il suo corpo massiccio e muscoloso mi prende, tirandomi a sé tra le braccia, chiudendomi in una morsa attorno alle spalle larghe. Mi lascia un bacio tenero sulla testa, come al solito, e non posso far altro che sorridere. Questi ragazzi sono la mia famiglia.
«Saluta Ash da parte mia» gli faccio l'occhiolino e in risposta sfoggia uno di quei sorrisi che farebbero tremare la gambe a qualsiasi ragazza. Si era arruolato come soldato e dopo sei anni nel deserto è stato congedato dato che per poco non moriva sul campo a causa di una granata. La cicatrice che ha sul volto è uno dei tanti segni che si porta dietro quasi fossero dei ricordi vividi di quel periodo. Lavora qui da prima che arrivassi, perché dopotutto sono qui solo da due anni. Nel momento esatto in cui ho varcato le porte di questo locale sono stata accolta dalla gentilezza dei ragazzi, dai loro sorrisi e dalla loro simpatia contagiosa. Sean lo vedo come un fratello, ha fatto tanto per me e gli sono riconoscente. Sono sempre pronta a ricambiare i favori che mi ha fatto perché ho provato sulla mia pelle la sensazione di non fare abbastanza per una persona e non intendo permettere che accada di nuovo. Io, le cicatrici, le ho dentro, non si vedono e forse proprio per questo fanno ancora più male. Non possono essere curate, bensì solo cicatrizzate e chiuse in attesa che si riaprano da un momento all'altro.Ne approfitto della bella serata dirigendomi verso la spiaggia in un posto più appartato che non sia occupato da ubriachi o ragazzi casinisti.
Mi siedo sulla sabbia insieme al mio zaino e guardo il mare sotto un cielo che piano piano diventa sempre più scuro.
Non smetterò mai di rilassarmi, di adorare questo posto. Il venticello caldo estivo mi scompiglia i capelli, si insinua sotto la canotta provocandomi brividi piacevoli di freddo. Socchiudo gli occhi, prima che la suoneria trilli per l'arrivo di un nuovo messaggio.
Nora, la mia coinquilina.
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Indelebile come un tatuaggio
RomanceChioma tinta di blu, occhi ambrati e qualche tatuaggio rispecchiano la personalità indipendente di Chris, una ventenne che lavora in un locale di Brooklyn. Persa tra i suoi pensieri ed estremamente misteriosa. Una ragazza difficile da dimenticare e...