Non so esattamente quanto tempo sia passato. Forse, poco più di venti minuti o poco meno di un'ora.
Continuo imperterrita a guardare la strada, fissando un punto a caso, più precisamente incantandomi sull'asfalto che viene, puntualmente, calpestato in maniera assidua dalle macchine.
Stringo le mani attorno alla porcellana, il profumo del tè che sale fino alle narici, inebriandomi. Il calore del sole che arriva dalla finestra e le gambe rannicchiate come a volermi nascondere, oppure semplicemente per trovare una sorta di intimità.
Per un solo attimo, osservo il mare e la mia mente viene invasa dai ricordi che non riesco a reprimere nonostante ci provi dalla notte appena trascorsa.
Mi mordo il labbro inferiore ripercorrendo quell'istante in cui lui si è fatto carico dei miei problemi, della mie paure, e mi ha portata con sé. Le mani che mi hanno stretta, l'acqua che ci circondava e le sue labbra calde, il respiro pesante che si mischiava al mio, il petto muscoloso che si incastonava in me, le mani che si aggrappavano alle sue spalle come a cercare un'ancora.
Ed è bizzarro perché non ho mai dato tanta importanza ad un bacio, anzi, sottovalutavo sempre la cosa volendo cambiare ragazzo ogni volta. Oltre alla nebbia che mi oscurava completamente, era probabile che cercassi qualcuno che mi aiutasse a vedere meglio i passi che stavo facendo, che mi sorreggesse in un momento nel quale stavo cadendo a pezzi. Piano piano, quasi senza accorgermene.
Invece tu l'hai fatto. Ti sei avvicinato, sei rimasto lì vicino a me mentre mi confidavo. Non sei scappato, bensì hai continuato a parlarmi e a rassicurarmi. Il tono calmo, ma che esprimeva la voglia di gridarmi in faccia che posso farcela, sempre.
Mi hai presa con una delicatezza che non mi è mai appartenuta e che non mi è mai stata rivolta e, mentre affogavo i miei occhi nei tuoi, mi hai ipnotizzata. Mi hai portata con te, anche quando sapevo che non ce la potevo fare. Ma tu eri lì e non sei scappato, anzi, mi hai baciata. Ma l'hai fatto in un modo che mi sono sentita avvolta in qualcosa che non riesco a descrivere, il calore che percepivo dentro di me nonostante l'acqua fosse tiepida. Ti sei preso cura di me, ricevendo in cambio soltanto lo guardo di una ragazza che fa ancora fatica a superare il passato. Eri lì e non sei scappato. Eri lì, Chase.Cammino raggiungendo il locale nel totale silenzio. Ripenso a come abbia abbandonato i miei colleghi a causa della malinconia che mi avrebbe assalita ricordandomi per l'ennesima volta che sono maledettamente sola.
Con un gesto rapido scosto i ciuffi che si riversano sul viso per il vento che oggi è più aggressivo del solito. Sembra volermi sbattere in faccia la realtà, oppure risvegliarmi da questo stato di trance, di pace apparente. Chase mi ha aiutata ad alleggerirmi da un peso perché, finalmente, il mio passato non lo sto custodendo da sola e il nonno non vivrà solo nella mia mente.
Mi chiedo anche che cosa sia significato quel bacio, per entrambi. A dire la verità, non saprei dirlo. È stato un momento emozionante in tutti i sensi perché, molto probabilmente, ero più fragile e vulnerabile di tutti gli altri giorni e mi stavo aprendo ad una persona, che sto imparando a conoscere. Ho sentito i brividi ovunque e anche ritornare in acqua è stato uno shock perché confidavo nel fatto che non ce l'avrei più fatta. Mi sono abituata ad affrontare sempre tutto da sola, nonostante fossi circondata da persone pronte ad aiutarmi. Semplicemente, sono fatta così e so che non è una spiegazione valida... soprattutto se si parla della questione chiamata "Hazel".«Ciao Bri!» Esclamo, sistemando lo zainetto nello stanzino e indossando il grembiulino nero sui fianchi.
«Ciao Chris!» Mi saluta, indaffarata a ripulire il pavimento ancora appiccicoso per il party di ieri.
«Come è andata la serata?» Cerco di parlarle, facendo finta di come ci siamo lasciate l'ultima volta. Non volevo parlare di lei e Sean e mi spiace averla messa in imbarazzo, senza dare nessuna spiegazione per quello che sapevo. Me ne sono andata, scappando, come so meglio fare.
«Bene! Siamo sopravvissuti... nessuna rissa, cioè, più o meno. Si sono picchiati tre o quattro ubriachi, fuori dall'entrata, ma Ashton e... Sean», deglutisce appena, «hanno placato tutto con facilità. A stento si reggevano in piedi» Fa spallucce, sbattendo le palpebre in modo nervoso.
«Mmh, per fortuna» Un sorrisino nasce sul viso pallido. Non ho dormito bene questa notte perché cercavo di capire come avrei affrontato Chase dopo che mi ero messa a nudo di fronte a lui. Non mi è mai successo di confidarmi a tal punto con qualcuno e doverlo rivedere. Non so cosa pensa di me e spero non mi abbia baciata per pena o perché gli dispiacesse che fossi così irrequieta e ancora un po' scossa.
«Comunque... riguardo a qualche giorno fa, non importa. Scusami per la mia reazione, ma non pensavo sapessi» Inclina il capo, affrontando l'argomento con più tranquillità.
«No, sono stata io un'idiota. A dire la verità non so nulla di voi, ma...» Le parole non escono, non ho la più pallida idea di cosa dire.
«... Chris, non nascondermelo. Sono adulta, so bene quando uno sta mentendo. Non è niente di particolare, ma vorrei sapere come tu lo sappia. Per favore, non dirmi che hai dato consigli a Sean di come comportarsi...» Passa le mani sui fianchi, tenendo il bastone della scopa. So che la persona che frequentava molto tempo fa non si era comportata bene nei suoi confronti, rivelandosi per ciò che non si poteva amare. Credo sia questo che la spaventi ancora, che la spinga a dubitare delle altre persone e a volerle conoscere solo in circostanze particolari. Chi può capirla meglio di me. Insomma, sono al primo posto per quanto riguarda la classifica di chi si tiene dentro più cose, chi si tiene il passato solo per sé.
«No, affatto! A dire la verità, è da un po' che notavo che piacevi a Sean. È un ragazzo complicato, lo so, ma non ho mai conosciuto una persona così rispettosa e gentile. È un ex soldato, lo sai pure te, ma devi sapere che non cercherebbe mai di essere qualcun altro. È semplicemente fatto così come lo vedi, è un uomo fantastico.» Annuisco, confermando ciò che penso di lui. Appena arrivata ho potuto conoscerlo piano piano e mi ha raccontato molto del suo vissuto, delle esperienze nel deserto, sul campo minato. Ne ha passate tante e si porta dietro una storia che vale la pena di essere raccontata e non come la mia che deve essere soltanto cancellata nei migliori dei modi.
«Tu... come...» Una smorfia di confusione si crea sul volto, i capelli biondi che le ricadono sulle spalle lisci come spaghetti.
«Sai, osservo molto. Certi sguardi si notano.» Faccio spallucce, sorridendo per le goti che le si sono arrossate, per l'imbarazzo.
«Guarda che non scherzo, dico davvero. E, lasciatelo dire, Sean ha bisogno di qualcuno che gli stia dietro, ma in cambio ti darà tanto. Ne sono sicura.»
Non sono mai stata certa di qualcosa, specialmente se si parla di amore e sentimentalismo. Ero una di quelle ragazzine a cui piacevano i film gialli perché mi piaceva risolvere l'enigma ancor prima che svelassero la verità nascosta. Mi piaceva analizzare ogni dettaglio alla ricerca di una risposta che, molto spesso, trovavo, sentendomi realizzata. Ero soddisfatta come quando compravo delle caramelle.
Perciò, non sono la più indicata in queste cose, ma le parole nascoste di Sean, represse dentro e poi lasciate al vento, i suoi occhi che si illuminano ogni volta che parlano di lei e il suo sguardo che la cerca per controllare che vada tutto bene... Diciamo che non si tratta di essere Sherlock Holmes.
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Indelebile come un tatuaggio
RomanceChioma tinta di blu, occhi ambrati e qualche tatuaggio rispecchiano la personalità indipendente di Chris, una ventenne che lavora in un locale di Brooklyn. Persa tra i suoi pensieri ed estremamente misteriosa. Una ragazza difficile da dimenticare e...