«Perché sorridi?» Indago, con un ghigno sulle labbra. Guardo con circospezione Rox, intenta a osservare il display del suo cellulare.
Poso il panno che ho appena utilizzato per dare una pulita al ripiano in legno e mi volto, le mani sui fianchi ad attendere una risposta.
«È Ryan» Scuote la testa, cercando di mascherare quegli angoli della bocca troppo alzati per passare indifferenti davanti ai miei occhi. Alzo un sopracciglio, attendendo qualche sua scusa al fine di sminuire la sua reazione.
Non trovare giustificazioni, di' la verità. Dillo che ti fa sentire bene, dillo che ti fa sorridere in modo sincero.
Appoggia il telefono sul banco e la osservo nei suoi movimenti che diventano un po' più agitati. Si spettina i capelli ricci come le è solito fare quando cerca qualche distrazione e attorciglia le dita le une dentro le altre.
«Mi dice che fanno un falò in spiaggia. Lo organizzano ogni anno con gli altri colleghi e qualche amico che possono invitare...» Volge lo sguardo al telefonino e poi verso di me come se cercasse qualcosa nei miei occhi.
«Spero che tu abbia accettato...» Dico con un sorriso, le iridi che si illuminano di una luce nuova.
«Io non so... seppur sia passato meno di un mese... lui è ancora nella mia testa» Sbuffa, per poi andare a sedersi su uno degli sgabelli rialzati di fronte a me. So che si sta riferendo a Dave e con fatica -lo ammetto- mi chiedo come possa pensare ancora ad un uomo che non le dedicava il giusto tempo. La accontentava con regali di grande valore, ma senza lo spirito giusto.
Non sono quasi niente i regali materiali, in Amore, in confronto a delle parole. Farsi notare con delle cene non è la stessa cosa che essere presente nella vita di chi ti è accanto. Nessuna cosa può mai sostituire un semplice e banale "mi manchi. Ti amo". Certo, dipende dalle situazioni, ma amare non è per niente facile. Amare richiede solamente, anche se sembra un eufemismo: presenza, fedeltà, tempo. Il più prezioso.
«Rox, non ti ha chiesto di sposarlo... solamente partecipare ad una piccola festicciola. Ci tiene a te, si vede» Le prendo una mano, scuotendola un po'.
«Mi piace stare con lui. Mi sento bene, Chris»
Dietro il suo spirito frizzantino ed energico c'è il suo essere fragile. Non dobbiamo nascondere a nessuno le nostre paure, le nostre insicurezze, perché ci rendono veri.
Parlo, ma so perfettamente di essere la prima a non farlo.
«Allora di' subito di sì!» La incoraggio, sorridente.
«Vieni anche te, però!» Si alza, dirigendosi verso il cellulare, indicandomi.
«Non...» Provo a dire, ma non so che scusa inventarmi.
In passato le feste erano all'ordine del giorno e io le frequentavo, insieme ad un gruppo di idioti, tutte le sere senza mancarne una. Fin quando non ho visto ciò che ti hanno fatto, Hazel. Ne ero consapevole, lo sapevo, ma non avevo fatto nulla per oppormi al destino. Avevo lasciato che ti facessero del male, limitandomi a guardarti negli occhi cercando di farti capire di andartene. Mi cercavi con lo sguardo, lo vedevo che ripensavi a tutto ciò che avevamo vissuto fino a quel punto. Io stessa ripercorrevo le memorie di un'infanzia che hai reso senz'altro felice, nonostante non avessi più niente oltre a mia sorella.
Ci guardavamo nella speranza di riabbracciarci, ma l'unica cosa che ho fatto è quella di allontanarti sempre più.
La ragione, non te l'ho mai detta.«Finiamo entrambe alle sei. Vieni a casa mia, ci prepariamo e andiamo. Ryan mi ha garantito che è un semplice falò...» Vaga con lo sguardo sul mio volto alla ricerca di una risposta. Gli occhi che si sono appannati, per i ricordi, tornano lucidi, scuotendomi da quello stato di trance.
«Va bene... però vado a casa, mi metto qualcosa e poi andiamo insieme»
«Uhm, okay. Tutto bene?» Mi domanda, preoccupata per come sono diventata, di punto in bianco. I ricordi quando riemergono fanno più male del dovuto. Il bello è che non li controlli, non posso premere su un bottone per farli smettere. Lampeggiano all'improvviso senza darmi alcun segnale, ritrovandomi a doverli combattere con la consapevolezza di essere cambiata.
«Si si, solo che preferisco andare a casa per farmi una doccia» Le mostro un piccolo sorriso, per rassicurarla.
«Allora, dato che abiti più vicina... appena ho finito vengo sotto casa tua e ci dirigiamo verso la spiaggia»
Annuisco, ritornando ad asciugare i bicchieri rimasti.
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Indelebile come un tatuaggio
RomanceChioma tinta di blu, occhi ambrati e qualche tatuaggio rispecchiano la personalità indipendente di Chris, una ventenne che lavora in un locale di Brooklyn. Persa tra i suoi pensieri ed estremamente misteriosa. Una ragazza difficile da dimenticare e...