Capitolo 36

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Cammino lungo il litorale per raggiungere il bar e, tra il solito susseguirsi di rumori urbani, un clacson mi strappa via dai pensieri.
Suona di nuovo, alche mi guardo attorno e una macchina accosta vicino a me. Il finestrino si abbassa rivelando la figura di Roxanne.
«Chris, vuoi un passaggio?» sembra piuttosto demoralizzata, non ha il suo solito sorriso allegro. Non abbiamo avuto più modo di parlare della sue cena con Ryan a causa del lavoro e del tempo che comunque passo da Chase, ma ho dedotto che fosse andato benissimo visto il suo sorrisone il giorno seguente.
«In realtà, preferirei camminare, ma ti faccio compagnia.» ho già capito che qualcosa non va. Di solito lei non prende la macchina, ma quando lo fa è perché deve scaricare un po' di tensione, non ce ne sarebbe ragione sennò perché il locale dista a pochi passi da dove abitiamo entrambe.
Salgo accanto a lei e resto in silenzio, aspettando che si faccia avanti lei. Sinceramente non mi sento di affrontare e sentire brutte cose o tristi, ma si parla pur sempre di Rox; è una delle mie più care amiche.
«Allora...» sospiro, la conosco abbastanza da sapere che si sta trattenendo anche troppo. Lo vedo che continua a girare per la strada senza posteggiare, il locale l'abbiamo superato da un po'. Fortunatamente mancano venti minuti al nostro turno.
«Sono nella merda.» asserisce, sputando fuori ciò che la sta turbando. Mi volto senza dirle niente, come a volerla invitare a sfogarsi.
«Mi ha scritto Dave, dicendo che è intenzionato a tornare qui. Ci terrebbe a... a vedermi.» deglutisce, le mani che si agitano sul volante e le immagino già sudate.
«Accosta e calmiamoci un attimo, ragioniamo con calma, parliamone.» mormoro. Sinceramente non me l'aspettavo, non la biasimo.
Posteggia nel primo punto che può e rilascia le braccia lungo il corpo, sconfitta. Si slaccia la cintura e sbuffa rumorosamente come se tutto ciò fosse un peso. Effettivamente lo è.
«Vedi?! Deve sempre rovinare tutto! Io... lo sa benissimo che sono ancora innamorata di lui. Quello... quel... ah, quell'uomo sa benissimo che se tornasse e provasse a rimettere insieme i pezzi, io sarei qui pronta. Solo che... c'è Ryan. Lui veramente mi è stato vicino, me lo ha fatto dimenticare... per un po'
Sono rimasta focalizzata su quel "sono ancora innamorata di lui" e mi chiedo veramente come faccia soltanto a pensarlo. Conosco la loro storia, dopotutto è stato il primo ragazzo con il quale ha fatto le cose sul serio, con il quale è stata più tempo. Però mi chiedo come non faccia a guardare ciò che è veramente Dave. È un uomo che non ha capito quanto una donna come lei valga, anzi, ha cercato di comprare il suo valore con il denaro, con tutte quelle dannate cose materiali destinate a sciuparsi e rovinarsi a lungo andare. Tutte quelle cose superficiali che possono comprare solo apparentemente l'amore di qualcuno.
L'amore è una cosa diversa.
Amare qualcuno vuol dire non avere paura di rovinarsi, vuol dire rompersi insieme all'altro, non avere paura di rivelarsi a nudo senza barriere dettate dalla ricchezza materiale. È la ricchezza dei poveri, di quei poveri di cuore che non hanno amore per la persona, solo uno sporco ideale dell'amore.
Ryan le ha insegnato a fregarsene di apparire perfetti, cadere in acqua dopo non essere riuscita a restare in equilibrio su una tavola da surf, schizzarsi con l'acqua come bambini senza pregiudizi.
Devi trovare qualcuno che sia disposto a rovinarsi con te, a cadere con te, farsi male e continuare a testa alta. Devi innamorarti di chi ti vuole per ciò che non hanno gli altri, per quelle sciocchezze che fai senza aver paura di essere giudicata. Devi innamorarti di qualcuno a cui piaccia tutto questo, al quale piaccia vederti inciampare per poi tenderti la mano.
Devi trovare qualcuno disposto ad amarti senza vergogna, spudoratamente. Che te lo sappia gridare in faccia, mentre ti accarezza.
«Sai quello che penso di Dave...» sussurro, senza volerla influenzare, ma sa perfettamente qual è la mia opinione.
«Lo amo ancora.» si mette le mani tra i capelli e soffoca un grido tra i palmi aperti a coprirle il volto.
«Credo sia invece un senso di abitudine che ti fa smarrire. Il fatto di non averlo più vicino, di non fare le solite cose, come andare al ristorante, trovarti sempre nuovi vestiti appena entrata in casa... ti manca quello, quella quotidianità. Con Ryan hai ricominciato a respirare, fidati.» forse ho anche azzardato troppo a parlare così, ma mi sono persino trattenuta. Non voglio farle del male, ma aiutarla a guardare in faccia un po' meglio la realtà.
«... Sta di fatto che non ho più risposto ai messaggi di Ryan, e mi nascondo da lui. Bridget mi ha detto di averlo visto ieri: era venuto a cercarmi. Fortunatamente non lavoravo e lui non ha chiesto niente dei miei turni.» guarda fuori dal finestrino mentre parla lentamente, come soprappensiero.
Mi perdo qualche attimo tra i suoi riccioli.
«Perché ti rispetta, rispetta la tua libertà. Non tutti sarebbero disposti a farlo.»
E penso a te, Chase.
Tu che hai saputo amarmi rendendomi libera.
Tu che mi hai trattenuta nei tuoi abbracci, ma mai in gabbia.
Tu che mi hai fatto volare come quei gabbiani al tramonto per poi richiamarmi sulle tue labbra, senza chiedere, senza pretendere.
Tu che mi hai presa e amata per quella che sono.
Tu che amandomi, mi hai liberata.
«Lo so che è speciale, ma Dave mi manca... dico davvero.»
«D'accordo, vedetevi quando viene qui. Parlate e cerca di capire quello che vuoi, Rox. Non te lo posso dire io, nessuno ha le risposte che cerchi. Saprai scegliere chi davvero ti merita.» le dico con decisione. Lancio poi uno sguardo al cellulare.
«Dai, forza. Metti in moto e andiamo a lavorare, ci aspetta una lunga giornata.»

Indelebile come un tatuaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora