Epilogo

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Riparare è sinonimo di amare, dicevano.
Si ha sempre paura di esporsi, rendersi fragili agli occhi di chi non ci conosce come noi stessi. La verità è che non ci fidiamo, viviamo nella convinzione che nessuno possa capirci, che non esista una persona che sia in grado di meritarci. Nasce tutto dalla paura in noi stessi, si radica dall'insicurezza scaturita da una serie di sbagli che ci hanno fatto perdere la stima, dettata da una serie di delusioni.
La vita è fatta di talmente tante occasioni, che ci scordiamo che ne abbiamo una buona su mille. Perdiamo il tempo a rimuginare troppo su ciò che non conta, sprechiamo attimi interminabili alla ricerca di qualcosa che non esiste, buttiamo via momenti in attesa che le cose cambino. Ma il cambiamento parte da noi, parte dalla consapevolezza di vivere per un motivo, per uno scopo.
Crediamo di avere a disposizione abbastanza istanti per dedicarci a inseguire false speranze, promesse distrutte, a credere alle apparenze, alle cose materiali.
Crediamo di essere invincibili, ineluttabili. Ci crediamo forti, ma cadiamo a terra per niente, ci sgretoliamo nelle mani della prima persona che ha il coraggio di leggerci dentro, ci distruggiamo in mille pezzi per parole non dette, rimorsi che mangiano perfino la nostra parte razionale.
Non è facile affidarsi a qualcuno, riporre la fiducia, su cui abbiamo tanto lavorato, in una persona incontrata per caso, anche quando non si vorrebbe conoscere nessuno. Ma succede, come succede il resto delle cose.
Sembra quasi impossibile l'idea di condividere ciò per cui abbiamo lottato tanto, poi nel vano tentativo di sopprimerlo, per far sì che l'altro ci conosca. È inevitabile; quando si sta bene con qualcuno si fa di tutto, l'istinto è quello di svestirsi dei timori, degli errori. Magari non lo vorremmo, ma lo si fa comunque. Forse lo si fa per amore, per imparare ad amare qualcuno che porti con sé un pezzo di noi. Forse lo si fa per trovare conforto in una voce, in una carezza, in un abbraccio in mezzo al vento.
Intanto il tempo scorre, e non ce ne accorgiamo.
Ci si volta e si vede tutto ciò che è passato, lo si vede proprio scorrere negli occhi. Inevitabile è chiedersi se davvero abbiamo avuto il coraggio di vivere così intensamente, se realmente abbiamo vissuto una persona senza pregiudizi, senza paure, armati solo di insicurezze tramutate in virtù.
Gli attimi cominciano a divenire ricordi, e si fa fatica a distinguere il presente dal passato, tale è la bellezza di attimi così intensi da sembrare ancora vivi.
La vita è un cerchio, un coronamento di successi, delusioni, illusioni, soddisfazioni. È un percorso per il quale non decidiamo noi, ci si sveglia e si segue l'istinto, facendo parlare quella cosa che comunemente si chiama cuore.
Il tempo è solo un susseguirsi di emozioni scandite in secondi, minuti, ore.
Piano piano si impara che non serve a niente incolparsi fino alla nausea di sbagli commessi per immaturità, perché poi si cresce e si hanno davanti tanti anni per lavorare su noi stessi.
Cominciamo ad amarci; poi vengono gli altri.
E capii così che alla fine avevo amato, senza aver paura. Avevo amato per come avevo potuto, con le mie possibilità, i miei limiti... ma avevo dato tutta me stessa. È un susseguirsi di svuotarsi e riempirsi di ricchezza, una ricchezza che ti soddisfa da dentro, ti colma di bellezza, di armonia.
Lo compresi un po' in ritardo, ma lo compresi comunque.
Avevo bisogno di essere riparata, riaggiustata, perché avevo perso dei pezzi in un cammino che non mi apparteneva. Volevo farlo da sola, ma ci si convince sempre di cosa è meglio per noi quando in realtà non lo sappiamo veramente.
E bastava soltanto attendere, avere premura e pazienza. Che nella vita arriva la felicità, lo spiraglio tra nuvole grigie. È arrivata per una come me che aveva perso tutto, per strada si era lasciata alle spalle pure la voglia di ricominciare perché il passato era, tant'è, l'àncora che si trascinava sul fondale marino.
Me la sono goduta quella felicità di cui si parla tanto, l'ho vissuta con la persona disposta a capirmi, leggermi, senza che glielo avessi chiesto. Avevo bisogno di qualcuno che mi guidasse tra la nebbia, che mi facesse tornare in superficie. Rischiavo di annegare senza neanche aver provato a nuotare per sopravvivere.
Ci si deve dare sempre una possibilità, che sia la seconda o addirittura l'ultima. Dobbiamo aver cura di noi stessi, senza trascurarci, screditarci e sottovalutarci come se non ci meritassimo di riprovare a vivere meglio.
Bisogna avere la forza di rialzarsi, e non vergognarsene se quella spinta ce l'ha data una persona.
Ci si deve amare, anche se può sembrare, a tratti, quasi impossibile. Ci si deve amare per darsi una speranza, una possibilità, una motivazione per ricominciare. Ci si deve amare forte per vivere senza respiro qualcuno, fino alla follia.
Ci si deve amare anche se il tempo è poco, se sta scadendo, se è sull'orlo del collasso.
Ci si deve amare nonostante ciò che ci fa credere il contrario.
L'unico nostro nemico, siamo noi stessi.



// spazio autrice //
Heii💙
Già sono traumatizzata dal fatto che in alto non c'è scritto capitolo ma "epilogo". Non credevo sarebbe arrivato così presto, ma ho capito che Chris aveva sofferto abbastanza ed era il momento di cominciare ad "amarsi" di nuovo.
Questo epilogo non è come gli altri delle due altre storie, è qualcosa di estremamente diverso. Forse può essere deludente per alcuni di voi, perché è normale che ci si aspetti di sentire per l'ultima volta i personaggi per sapere di baci e frasi. Ma la storia di Chris per me è stata una svolta, è la storia di cui vado più fiera perché rispecchia il mio modo di scrivere, c'è una maturità diversa nelle parole di ciò che ho scritto ultimamente. Stranamente, vado fiera di alcune parti. E, in quanto tale, ho voluto scrivere qualcosa che andasse oltre al semplice epilogo di una storia d'amore, volevo provarmi a superare ancora, mettermi alla prova.
So che non è granché lungo, ma parla già di per sé e questo spazio autrice non volevo nemmeno metterlo perché mi sembrava di essere di troppo, ma ho dovuto comunque spiegare chiaramente questa nuova idea dell'epilogo, per chi magari ne rimarrà un po' deluso e avesse bisogno di chiarezza.

Credo inoltre che questo epilogo Chris l'abbia scritto come messaggio di speranza, non solo per se stessa ma anche per chiunque si imbatta in queste parole e abbia bisogno di sentirsi dire: "AMATI".
Vorrei che cominciaste a capirlo, che tutto nasce e finisce sempre dentro di noi.

Spero di essere stata all'altezza delle vostre aspettative per questa storia, di non avervi delusi e ringrazio le persone che sono rimaste qui nonostante il mio lungo periodo di assenza da wattapd.

Ho caricato l'epilogo già stasera perché segna la fine di qualcosa che è stato importante per me, non a caso il giorno del compimento dei miei diciassette anni. Avrò bei ricordi.

Grazie di tutto💙

P.s restate, se vi va, che pubblico i ringraziamenti e devo interagire un attimo con voi per capire cosa fare dopo ciò. Ho bisogno di voi, tutto parte da voi.

Indelebile come un tatuaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora