Nascondo il viso tra le mani come per mimetizzarmi in questo buio che incombe sul corpo minuto e solo.
Comincio ad avere freddo, ma andarmene di qui per un po' di vento è l'ultima cosa che farò. Ho bisogno di starmene su questa spiaggia ancora per molto, fino a quando sentirò la testa meno pesante e mi sarò schiarita le idee.
Non ho bisogno di chiedermi perché abbia reagito in quel modo, un'oretta fa con Yvonne. Sapevo benissimo cosa dicevo, cosa provavo...
Ero, e continuo ad essere, ferita per via di ciò che Chase non mi dice perché forse non si fida di me. Faccio fatica a fidarmi degli altri, ma lui è stato il primo dopo due anni, con il quale ho potuto sfogarmi senza timore di pregiudizi. Il fatto che non mi ritenga adatta ad ascoltarlo e aiutarlo a superare i suoi problemi, mi fa male.
Vorrei essere meglio di così, ma forse non ne sono capace. Ero certa che mi potesse dire tutto, e invece neanche questo.
Tengo davvero tanto a lui, a quello che c'è tra di noi, ma capisco ciò che probabilmente sente nei suoi confronti. Sarà a causa delle mie poche parole, dei miei sguardi troppo pensierosi, dei miei silenzi improvvisi e inopportuni... sarà tutto ciò che mi ha influenzato, e che mi porto dietro, a non farlo sentire a proprio agio per confidarmi certe cose. Vorrei che ne fosse in grado, e io vorrei potermi meritare il suo affetto, molto più di così.
Forse non lo merito, ho commesso troppi errori, troppe scelte sbagliate per stare al fianco di una persona che è intenzionata a starmi accanto nonostante le ombre che continuano a perseguitarmi. Forse sono stata troppo egoista a parlargli di alcune mie cose personali senza concedergli l'adeguato spazio.
Forse non so più cosa pensare.
«Merda Chris, ti stavo cercando come un matto!» esordisce al mio fianco, venendomi incontro col fiatone.
Sobbalzo per la sorpresa di trovarlo qui, ma non dovrei stupirmene perché so che mi troverà sempre; so che è in grado di scovarmi anche nell'angolo più buio perché sa che è lì che mi andrei a rintanare, nascondendomi dal caos.
Scorgo la preoccupazione sul suo volto e comincio a sentirmi in colpa, rendendomi conto che spesso e volentieri gli ho intralciato il cammino. All'inizio l'ho allontanato perché non volevo che nessuno mi si avvicinasse troppo, ma lui l'ha fatto comunque. Poi ho cominciato a concedergli dello spazio, ma mai abbastanza, e non l'ho intimorito neanche con le mie risposte fredde e distaccate. Ora invece lo guardo senza trovare le giuste parole e so che vorrebbe piuttosto che gridassi, che starmene in silenzio a fissarlo negli occhi. Anche se inconsciamente lo aspettavo, non ero pronta a trovarmelo davanti.
Si siede al mio fianco noncurante del mio sguardo perso, del suono che non lascia la mia bocca. Sfama il mio silenzio con il suo e permette al mare di prendere il posto per entrambi, ancora una volta.
So che aspetta che dica qualcosa, che gli dia una spiegazione, perché Yvonne gli avrà raccontato di come sono quasi scappata dal suo appartamento.
«Parlami.» mormora tra i miei capelli, stringendomi forte. Vorrebbe crollare, vorrebbe abbandonare le forze che gli rimangono per lottare, ma continua imperterrito a preoccuparsi di me, a bramare qualche mia parola nella speranza che tutto questo si risolva.
Non volevo arrivare a ciò, ma sapevo che prima o poi avremmo dovuto affrontare l'argomento. Non può più tenermelo nascosto, soprattutto se stiamo combattendo entrambi una nostra personale guerra. Dobbiamo essere alleati per aiutarci l'un l'altra a sopravvivere a questa vita che ci mette in continua prova alla ricerca di reazioni.
E ho reagito in modo repentino e inaspettato pure nei confronti di me stessa, ma non so più cosa sta succedendo. Sotto sotto sono una persona insicura; provo un forte sentimento per Chase. Tutte e due le cose vanno a mescolarsi senza un buon risultato, perché mi rende fragile sapere di non essere in grado di aiutare la persona alla quale voglio bene.
«Non nascondermi ciò per cui lotti.» lo supplico. Voglio capirlo, desidero aiutarlo per ritrovare anche me stessa perché mi sembra che lui abbia speso solo tempo per i miei problemi, e non voglio sia così. Io ho lasciato che questa settimana scorresse ignorando i suoi sguardi vuoti quando arrivavano quelle chiamate a cui non rispondeva mai, e mi ci voleva Yvy che mi facesse rendere conto che è un vero problema ciò che lo attanaglia.
Mi sento triste per non aver trovato il coraggio di chiederglielo forte e chiaro, di aver fatto trascorrere questo tempo. Sento che è qualcosa di grande, e mi fa paura, dannatamente paura, ma sono contenta di averlo qua.
Guardo il mare svuotata da tutto.
«È complicato.» tenta di sviare la conversazione su un'altra strada, ma questa volta non mi limito ad accettare che cambi discorso. Devo occuparmi di lui fino in fondo sennò lo perderò.
«Non me ne frega un cazzo. Dimmelo.» sono dura mentre glielo dico, ma devo saperlo per andare avanti senza ignorare più nulla.
La luna lo illumina e quasi non l'ho mai visto così bello, ma questo pensiero me lo tengo per me. Mi appoggio alla sua spalla e rilascio un sospiro di impazienza. Questa volta me lo deve dire, sennò non saprò come andare avanti, come gestire Yvonne, come gestire i suoi silenzi per tutti quegli squilli senza risposta da parte dei suoi genitori. Cosa vogliono da te?
Parlami.
«I miei genitori hanno una loro azienda e mi hanno fatto studiare anni affinché potessi prendere un giorno il posto di mio padre. Come vedi ho preso tutt'altra strada perché quello non sarebbe stato il mio futuro, a costo di perdere il rapporto che avevo con loro e il denaro che mi sarebbe spettato...»
Mi perdo tra le onde nella speranza vana di potermi salvare, perché non so se sono in grado di salvarlo da lui e da me stessa.
«Ho cambiato completamente città per fare ciò che avevo sempre sognato. Da bambino non desideravo prendere il posto di mio padre come dirigente, ma domare il mare, lavorare in una squadra e mettermi a disposizione e al servizio degli altri, salvare vite.
Ho rinunciato a tutto pur di non intraprendere una strada di infelicità, ma me l'hanno fatta pagare.» si interrompe come se non volesse continuare a parlare e rivivo la stessa sensazione che provavo quando gli raccontavo delle mie paure, di ciò che non avevo mai detto a nessuno.
Voglio che continui, che si fidi, che si senta meglio nel svuotarsi di problemi che lo opprimono.
Gli trema la mano e l'afferro portandomela sulle labbra per baciarla. Il suo respiro si mozza ed esito prima di ricominciare. Vorrei che si sentisse al sicuro.
Mi accoccolo meglio vicino al suo petto, stringo la grande mano che mi ha accarezzato tutto il corpo, durante la settimana, con audacia, e quasi questa sua incertezza stento a riconoscerla. Mi fa strano vederlo così fragile, ma voglio mettere a nudo tutte le nostre fragilità per poterci vivere fino in fondo e poter dire di aver afferrato per un secondo le nostre anime guerriere.
«Hanno pensato di obbligare Yvy a fare il mio stesso percorso nella speranza che in caso di un altro mio rifiuto, l'avrebbe presa lei in mano l'azienda di famiglia. Non volevo fare un torto ai miei, ma non volevo proprio seguire le impronte di altri, volevo inseguire una mia strada, così come desidera mia sorella. Non voglio che la privino dei suoi sogni.» lo sento deglutire.
Si avvicina di più per baciarmi la guancia, passando alla bocca. Vuole conforto e gli voglio far capire che sono qua, ma deve dirmi tutto quanto.
Lascio che mi tocchi perché ho bisogno di sentirmi voluta in questo modo, ma gli faccio intendere che non può smettere di raccontarmi. Ci stendiamo sulla sabbia ancora tiepida di oggi e mi stringo tra le sue braccia, un conforto reciproco.
«Stanno cercando in tutti i modi di farmi licenziare così da essere costretto a tornare nel quartiere di Bensonhurts. Cercano di farmi andare via da qui, visto che hanno capito che non prenderò mai in mano l'azienda di famiglia...»
Si rompe qualcosa dentro di me perché la consapevolezza che potrebbe andarsene mi distrugge subito. Sono un castello di vetro pieno di fratture destinato ad essere infranto dalle aspettative troppo alte per una che non si è mai curata abbastanza degli altri tranne che di se stessa.
«Non puoi dire sul serio, Chase.» non so nemmeno come riesca a parlare dopo aver sentito una cosa del genere.
È questo che intendeva Yvonne, si riferiva a tutti i modi che stanno escogitando i suoi genitori per portarlo via da un sogno realizzato, costringendolo ad occuparsi di qualcosa che non ha mai voluto veramente.
Anche se i casi sono molto diversi, pure lui è alla ricerca di una libertà individuale, alla ricerca di se stesso, delle proprie passioni, della bellezza di poter scegliere indipendentemente dal resto.
Non siamo poi così tanto diversi come credevo, vero Chase?
Ora capisco perché tu non me ne abbia parlato prima; sapevi che mi avrebbe fatto stare male.
Sì, sto malissimo, ma non per questo ti abbandono. Tu avresti dovuto farlo con me per molto meno.
«Non te ne andrai...» ribadisco in un sussurro che mi fa rabbrividire, mi fa socchiudere gli occhi per il timore che possa scomparirmi da sotto gli occhi senza che me ne accorga. Sapevo che questo tempo bastardo si sarebbe portato via ciò che ho di più caro, ora e qui.
«No, lotto. Lotto per me, per te. Non me ne vado, okay? Non lo permetterò, non permetterò che infrangano tutto questo, che mia sorella sia costretta a percorrere la mia stessa strada...» cerca di rassicurarmi, ma la mia coscienza non si dimentica di ricordarmi che sono troppo realista per illudermi ormai.
«Come puoi dirmelo solo ora?» sento già gli occhi bruciare, ma questa notte forse mi nasconderà dal suo sguardo attento. Non voglio che mi veda così.
«Chris, non ci riusciranno mai.» mi stringe, trattiene tra i pugni le mie ciocche e mi ricorda quei momenti, quei secondi, passati a fissare il soffitto o a inebriarci del profumo dell'altro; stesi sul materasso, coperti da un velo di lenzuolo e il sudore sulla pelle.
Abbiamo fatto l'amore senza immaginare che ci saremmo ritrovati a dover gridarci in silenzio che nessuno si metterà tra noi per dividerci. Mi sembra infantile giurare di non allontanarci, ma è tutto sempre maledettamente crudo e cattivo che abbiamo bisogno di credere in qualcosa di troppo bello e fantastico.
Voglio che sia così, che troverà un modo.
«Però tu non scappare da me...» mormora sul mio collo, il fiato corto.
Scuoto il capo, ma so che probabilmente ho bisogno di partire per qualche giorno al fine di capire come agire.
Devo andare a New York per poter parlare con mia sorella, perché a quella chiamata so che non risponderà mai. Devo andare là per convincermi definitivamente che non ci metterò più piede, ma non prima di aver sistemato una volta per tutte i miei sbagli.
Andrò là dove tutto è cominciato, cambiato, e mai finito. Andrò là per mostrare che sono cambiata, per far vedere che ho incontrato qualcuno che mi ha salvata da me stessa, riscoprendomi.
Andrò là per poter mettere la parola fine a tutto ciò che mi ha perseguitata, per poi tornarne vincitrice. Per tornare qui a Coney Island e poter dire di essermi ritrovata, finalmente.
Devo tornare a New York per non avere nulla in sospeso e potermi dedicare a salvare questo uomo che ho dentro e di cui non mi voglio liberare.
Ha bisogno di me, ma io prima di me stessa. Ha bisogno di una Chris che gli stia accanto e che lo sorregga da una spalla per rialzarlo. Ha bisogno di una Chris che ora c'è solo per metà. Ha bisogno di una Chris che sistemerà i vecchi problemi per dedicarsi ai suoi senza se e senza ma.
Ho bisogno di fare questo viaggio per esserci completamente al suo fianco, perché la testa l'ho lasciata ancora là.
Lo faccio per te, Chase.// spazio autrice //
Heiii💙
Come state?
Davvero piena di cose da fare e pochissimo tempo, ma cercherò sempre di fare il possibile. Scusatemi per il ritardo😭
Detto ciò, sono tornata con un capitolo bomba perché da qui comincia la seconda parte della storia. Chris ha bisogno di riscoprirsi finalmente, di trovare la vera lei solo tornando a New York dove tutto è cominciato ma mai finito. Deve tornarci per non avere più conti in sospeso col suo passato e dedicarsi interamente a Chase che ora ha davvero bisogno di lei, più di quanto ammette.
Ve l'aspettavate questo problema da Chase? Sarà costretto ad allontanarsi da Coney Island?
Cosa ne pensate? Siete d'accordo con la scelta di Chris? Cosa succederà in questo viaggio di ritorno?
Eheheh, lo scoprirete presto😏
Spero vi sia piaciuto, fatemi sapere il vostro parere nei commenti che è sempre molto importante.
Comunque se ci va di passare a leggere qualche breve capitolo de ABBI CURA DI TE mi farebbe molto piacere ☺️🌻
I personaggi del capitolo:CHRIS
CHASE
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Indelebile come un tatuaggio
RomanceChioma tinta di blu, occhi ambrati e qualche tatuaggio rispecchiano la personalità indipendente di Chris, una ventenne che lavora in un locale di Brooklyn. Persa tra i suoi pensieri ed estremamente misteriosa. Una ragazza difficile da dimenticare e...