Capitolo 13

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Seduti sulla panchina della strada che percorre il litorale, io e Sean ci mangiamo qualcosa durante la pausa pranzo.
Con la forchetta cerco di prendere le foglie di insalata rimaste nel contenitore portato da casa. Bevo un po' del mio tè che ho lasciato raffreddarsi e mi godo la bellissima sensazione del vento che mi smuove i capelli, accarezzandomi le guance.
«Io ancora non capisco perché tu beva quel coso» Indica la bottiglia colorata che tengo sempre per la bevanda.
Un risolino lascia la mia bocca.
«Un'abitudine rimane un'abitudine...» Scrollo le spalle, arrendendomi davanti all'evidenza.
«Se lo dici tu» Alza una mano come ad indicare che non può contraddirmi.
Il caldo ci coccola, le onde creano una melodia tutta loro e i gabbiani fanno come da vìolino in un'orchestra. Decisamente indispensabile.
Finisco di mangiare l'insalatona che mi ha preparato questa mattina Nora, prima che andasse ai corsi, e poi prendo un po' di tempo per respirare l'aria che sferza tra di noi, che ci rende in qualche modo liberi. Ho come la sensazione che ci prenda tutto, che ci rubi le parole... e per questo decido di affrontare un argomento piuttosto delicato. Non sono mai riuscita a trovare il momento giusto e ora credo sia perfetto, visto che la brezza poi si porterà via tutto, senza appesantire nessuno di noi.
«Sean, perché non dici la verità a Bridget?»
All'inizio non conoscevo nessuno dei due, ma mi ci è voluto proprio poco per capire che qualcosa c'era e c'è tutt'ora.
«Uhm?» Si finge sorpreso, o forse cerca di rendersi confuso davanti a ciò che gli ho appena detto. Le spalle da soldato si irrigidiscono.
«Hai sentito benissimo» Sorrido appena. Non mi piace immischiarmi in affari che non mi riguardano, ma Bri è una grande amica e passo troppo tempo ad ascoltarla mentre dice che si sente bene da sola. Così come Sean continua a nascondersi all'entrata del locale, indossando la corazza da buttafuori senza lasciar trapelare nessuna emozione.
Solo che ad una come me non sono mai sfuggiti gli occhi persi di questo ragazzo mentre la guarda da lontano. La segue in ogni movimento nella penombra delle serate... e posso giurare che quasi controlla più lei delle persone che entrano. Ho notato così tante volte il suo sguardo potente e ardente sulla mia amica che mi sono stancata di limitarmi a guardare.
«Si vede così tanto?» Domanda quasi più a se stesso «Dannazione...» Bofonchia subito dopo, unendo le mani tra loro, le nocche che sbiancano per i pugni così serrati.
«Peccato che lo vedo io e non la ragazza bionda che lavora dietro al banco con me» Sollevo le sopracciglia, in una smorfia.
«Chris, sai che non posso» Scuote la testa.
È una giornata affollata e soleggiata. La canottiera è di troppo con il caldo che sembra salire sempre più. Giugno sta finendo, per dare il via alla vera estate.
Guardo la spiaggia qualche metro più aventi di noi e mi chiedo se Chase stia salvando qualcuno dalla furia del mare, che cosa stia facendo, perché sia così misterioso tanto quanto lo sono io con lui. Mi mordo il labbro inferiore.
«Pensi di avere tutto il tempo a disposizione, Sean?» Lo faccio riflettere.
Questa ragazza non può continuare ad aspettarti, ci stai mettendo troppo. Lo so che hai paura di non essere abbastanza, ma potresti essere il tutto che colma il niente. L'amore non aspetta. Pretende tanto da noi. È esigente, troppo egoista per lasciare che un paio di occhi come i tuoi continuino a guardarla senza nemmeno sfiorala.
«Siamo troppo diversi Chris, non voglio stravolgere niente»
So che Bridget era stata ferita nel profondo da un uomo che l'aveva solo usata, aveva approfittato del suo altruismo per distruggerla, senza ritegno. Sono passati anni, ma è stata marchiata da segni che non si potranno cancellare. Così come io tengo ancora le mie ferite che, senza avvisarmi, a volte bruciano.
È andata avanti, perché il suo carattere è eccezionale, ma dopo che passi per l'inferno pensi di restare poi nel limbo senza mai sfiorare col dito un lembo di paradiso.
«Ha bisogno di essere salvata.» Lo guardo negli occhi facendogli capire che non ci sono misure in Amore, cose giuste o cose sbagliate. Lei magari lo sta aspettando oppure non sa neanche di averlo così vicino. Quello che vedo ogni volta, nello sguardo di Sean, è molto più di attrazione o qualsiasi tipo di ammirazione nei confronti di una donna che va avanti per la sua strada.
«Anche te hai bisogno di essere salvata...» Si volta sprofondando quegli occhi dentro ai miei. Ingoio un groppo di saliva e abbasso il capo, lasciando che i capelli mi vadano davanti al viso.
E poi credevo di passare inosservata. Credevo che i miei occhi non lasciassero trasparire nulla, ma forse ha ragione Chase. Forse sono più rotta di quel che pensavo. Nessuno me l'ha mai fatto notare...
Ho imparato a salvarmi da sola, a rimanere a galla senza affogare.

Indelebile come un tatuaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora