Credevo di starmene tranquilla questo lunedì, visti i due giorni di vacanza che Drew ci offre chiudendo il bar.
Ma mi sbagliavo.
«Forza! Sei pronta?!» Nora grida al di là della porta della mia stanza.
Sono distesa nel letto con il laptop sulle gambe alla disperata ricerca di tranquillità che non posso conferirmi il lusso di avere in questo momento.
«No!»
«La tua amica Roxanne ha suonato al citofono! Se non ti prepari entro dieci minuti lascio che se ne occupi lei!» la sento ribattere e alzo gli occhi al cielo. Sentirmi rimproverare da Rox sarebbe decisamente peggio.
Vogliono andare ad una festa in occasione dell'inaugurazione di un nuovo locale in città. È da tempo che non uscivo per cose del genere, non credo di sentirmi pronta per fare anche questo passo.
«Oh, d'accordo!» esasperata mi alzo dal letto maledicendole entrambe per forzarmi a fare qualcosa che non voglio. So che lo fanno per me, per distrarmi dalla solita routine, ma ho paura dei ricordi, di inserirmi in un ambiente che a New York frequentavo quasi ogni sera. Le feste alle confraternite erano all'ordine del giorno.
«Ti voglio bene! Ti aspetto giù in macchina!»
La porta si chiude e mi prendo qualche secondo per pensare a cosa mettermi. Sorrido per come queste persone si prendano cura di me. In fondo, lo apprezzo.
Sbuffo davanti all'armadio che contiene pochi capi, i soliti pantaloncini estivi con tanto di canottiere, ma niente che assomigli a un vestitino. Se fosse per me uscirei con la solita felpa, ma Rox mi spedirebbe dritta in casa o mi andrebbe a compare qualcosa pur di non farmi uscire in quel modo.
Credevo che non l'avrei mai fatto, ma mi dirigo in camera di Nora e l'abbigliamento è decisamente più vario.
Noto un vestitino blu scuro che aderisce bene alle curve del mio corpo magro, fino a metà della coscia.
Lascio i capelli sciolti lungo le spalle senza dover pensare a come acconciarli e prendo la mia solita borsetta di pelle per poi uscire. Sono già stanca e stressata, ancora peggio è il pensiero di trascorrere la serata fuori e non sul comodo materasso.
Due anni fa non avrei mai pensato una cosa del genere, addirittura cercavo sempre nuove feste, un nuovo casino al quale prendere parte come se davvero potessi essere me stessa. Cambiavo e mostravo una faccia che alla fine detestavo, ma mi sembrava tutto perfetto all'epoca.
Scuoto il capo liberandomi da un passato che mi perseguita, inevitabilmente. C'è qualcosa che mi ricorda costantemente ciò che mi sono lasciata alle spalle e che ancora non ho affrontato.
«Spero non ti dispiaccia, ma non avevo altro da mettermi...» salgo in macchina al posto del passeggero.
Nora si scorge da dietro, allungando il collo nella mia direzione.
«Ah, tranquilla! Lo puoi anche tenere, non mi entrava neanche!»
Scoppiamo tutte e tre a ridere e alla fin fine ammetto a me stessa che forse ne ho bisogno.C'è già molta gente fuori e dentro il locale, la musica forte e un dj che suona nel giardino che ne precede l'entrata.
È un posto alla moda, mi piace già, ma non sarà mai come il nostro che ha una storia dietro, ed è l'unico a trovarsi sulla spiaggia. Ha un certo fascino...
Le persone, più che ballare, se ne stanno in piedi a chiacchierare con in mano bicchieri di plastica rossa. Quando entriamo però mi rimangio tutto. All'intero è stata allestita una pista per far scatenare le persone sulle note remixate dal ragazzo con le grandi cuffie appese al collo che ti invita ad entrare con un sorriso smagliante.
Probabilmente Cody lo conosce.
«Gli altri ragazzi ci sono?» mi avvicino per chiedere a Roxanne, alzando il tono di voce per farmi sentire.
«Bridget e Sean sono andati fuori città, Cody forse viene con Ashton e... Melanie penso sia dai suoi.» mi sorride e poi grida dall'entusiasmo quando sente le note di James Blunt inserite in un mush up.
«Dove terranno da bere?» esclama Nora, guardandosi attorno.
Indico un banco dove una ragazza sta distribuendo bicchieri e riempiendone altri.
«Cosa vi prendo, ragazze?!»
«Quello che c'è di alcolico!» risponde Rox per entrambe. Non faccio in tempo a ribattere che la mia coinquilina ha già voltato le spalle.
Guardo storto la bruna di fronte a me e in risposta ridacchia, invitandomi a ballare a tempo di musica. Tento di lasciarmi andare, imitandola.
Non le ho più chiesto di Dave, di come abbia sistemato le cose con Ryan... se ha preso una decisione.
Non ho voglia di pensare anche ai suoi problemi e le permetto di liberarmi la mente. Prendo le sue mani e cominciamo a far volteggiare i capelli in aria, ci spingiamo un po', facciamo delle piroette e gridiamo a squarciagola quando viene messo un pezzo dei Doors.
Nora si aggiunge a noi e beviamo tutto quello che c'è nel contenitore prima di tornare a scatenarci.
Mi chiedo come sia riuscita a resistere due anni senza lasciarmi andare, senza resistere davanti allo svago. Forse era per il fatto che fossi troppo impegnata a rimproverarmi per tutto ciò che avevo rovinato, ad ascoltare la voce del rimpianto che non perdeva occasione per ricordarmi bene ciò che avevo lasciato a New York, una volta partita con quel catorcio di macchina.
Alla ricerca della libertà... o di una gabbia che mi tenesse al sicuro da ciò che potevo distruggere, che mi tenesse rinchiusa nella speranza che non provocassi altro dolore agli altri e a me stessa.
Dopo un'ora che ci siamo mosse ininterrottamente, vado nel bagno per sciacquarmi la fronte e togliermi un po' del sudore. Le mie amiche escono per fumarsi una sigaretta e ne approfitto per schiarirmi i pensieri, anche se un po' la testa gira per tutti quei movimenti e quella che pareva essere della tequila.
Mi appoggio al lavandino e apro il rubinetto. Lascio scorrere l'acqua fredda sulla fronte imperlata dal calore, sfregandomi gli occhi che bruciano un po' per le troppe luci al neon che girano imperterrite nella sala.
Fortuna che non mi sono truccata!
Prendo un bel respiro e, nel silenzio, il trillo del telefono nella borsetta mi avvisa di un nuovo messaggio.
Quasi credo di cadere a terra non appena scorgo il nome del mittente.
Mi aggrappo al ripiano in marmo: è freddo, ma niente in confronto alle mani, al mio corpo che si è congelato completamente.
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Indelebile come un tatuaggio
RomanceChioma tinta di blu, occhi ambrati e qualche tatuaggio rispecchiano la personalità indipendente di Chris, una ventenne che lavora in un locale di Brooklyn. Persa tra i suoi pensieri ed estremamente misteriosa. Una ragazza difficile da dimenticare e...